L’ex assessore ai trasporti della Regione Umbria, Enrico Melasecche Germini, oggi siede all’opposizione come unico eletto della Lega a Palazzo Cesaroni. In un’intervista rilasciata stamani a TTV.it ha affrontato il tema dei principali interventi infrastrutturali che interessano l’Alta Valle del Tevere, a cominciare dal progetto di completamento della E78.
Tra i motivi di dibattito c’è la sostituzione del commissario straordinario Massimo Simonini, che il governo sta concretizzando in questi giorni su iniziativa del Ministro delle infrastrutture Salvini. Al termine dell’iter previsto il dirigente verrà sostituito dal responsabile territoriale umbro dell’Anas Lamberto Nicola Nibbi. “Ci sono dinamiche di tipo giuridico-legale e di tipo amministrativo che portano a dei cambi”, ha commentato Melasecche. “Nessuno rimane commissario tutta la vita per diritto divino: Simonini non è più all’interno dell’Anas e quindi è stato ritenuto opportuno un ricambio, l’alternanza rientra nei meccanismi normali della politica e della pubblica amministrazione. È chiaro”, ha aggiunto, “che io non ho contribuito a questa decisione e per quello che mi riguarda ho lavorato bene con lui. Comunque nulla cambia rispetto alle prospettive, con Nibbi ho parlato più volte di E78, è il capocomparimento e conosce bene l’argomento, quindi l’obiettivo rimane quello di andare avanti assolutamente. Personalmente ho sempre sollecitato i tempi più rapidi possibile, non a caso proprio per velocizzare avevo richiesto per il tratto interamente umbro Selci Lama-Parnacciano la Valutazione di Impatto Ambientale regionale anziché nazionale, e dall’opposizione continuerò a sollecitare”.
Riguardo al mancato stanziamento dei fondi per i lavori nei vari lotti, l’ex assessore ha affermato che “per chiedere i finanziamenti ci vogliono i progetti”, e nel caso del tratto Selci Lama-Parnacciano “finché non si passa dalla conferenza di servizi non è possibile chiederli, non avendo la certezza dei costi. Quindi bisogna velocizzare la progettazione e poi la Toscana, l’Umbria e le Marche devono andare a battere sul tavolo del governo. Non è una bazzecola, ci vogliono miliardi”, ha commentato Melasecche.
L’esponente della Lega è anche tornato sulla questione dell’itinerario del tratto umbro: “Io ho sempre sollecitato i tre sindaci di Citerna, San Giustino e Città di Castello ad avere una linea comune sul sedime, qui occorre coraggio perché se ricominciamo a discutere rimandiamo di altri 30-40 anni e non si fa nulla. Adesso nella sede propria, che è la conferenza di servizi, chi ha interessi diversi rispetto all’attuale percorso si faccia avanti in maniera corretta e seria. Anas e il nuovo commissario sicuramente valuteranno le osservazioni che verranno fatte. Non c’è dubbio”, ha però precisato Melasecche, “che dopo quello che è stato già fatto e con Anas che è straconvinta che quello scelto sia il percorso migliore, cambiare il sedime farebbe perdere altri due o tre anni come minimo. Quindi bisogna capire, perché poi i primi progetti che arriveranno sul tavolo ministeriale saranno quelli che più probabilmente verranno finanziati prima. Se si ricomincia a discutere l’Umbria rischia di rimanere come in altre occasioni quella che non prende i finanziamenti, anche se in questo caso l’interesse non è solo regionale. Però non c’è dubbio che noi preferiamo intanto fare i nostri due lotti più la seconda galleria della Guinza, tenendo conto delle limitazioni che ben sappiamo sulla prima”.
Altro argomento di stretta attualità è quello della collocazione della stazione dell’Alta Velocità: “Su questo il PD è totalmente diviso”, ha detto Melasecche: “in Toscana la vuole a Rigutino, in Umbria c’è chi la vuole a Creti e chi adesso a Chiusi, anche assessori non al ramo della nuova giunta regionale. C’è una confusione totale e questo è il prodromo per non fare nulla. Occorre buonsenso”. Secondo il consigliere regionale “la battaglia per Rigutino più che dalle istituzioni è combattuta da un comitato, legittimo ma portatore di interessi di pochi, che ha montato polveroni per averla vinta a tutti i costi”, mentre sull’altro fronte “c’è stato un tavolo istituzionale nel quale abbiamo lavorato sei mesi con tecnici di altissimo livello nazionale. Sono venuti al tavolo anche i rappresentanti di Trenitalia e di Italo che hanno ribadito che la stazione in linea era quella migliore da tutti i punti di vista, e RFI ha prodotto un documento tecnico di 65 pagine che stabilisce che la migliore soluzione è Creti”. Per Melasecche “rimettere in discussione questo vuol dire non fare niente, ma non conviene a nessuno. In un rapporto serio e corretto fra Regioni oggi la Toscana non può fare la parte del padrone. Se poi l’attuale presidente Proietti vuole inginocchiarsi davanti a interessi altrui lo faccia, dopo vedremo cosa penseranno gli umbri”.
“Se si fa Creti”, ha aggiunto l’ex assessore, “abbiamo trovato anche i soldi per la progettazione e nel volgere di poco tempo si possono iniziare i lavori, e poi in una seconda fase, come sarei favorevole allo sfondamento a nord della Ferrovia Centrale Umbra fra Sansepolcro e Arezzo, così sarei favorevole ad analizzare quel breve tratto da Terontola a Creti. Invece per rendere Rigutino raggiungibile a velocità sostenuta dalla Foligno-Perugia-Terontola occorrono un miliardo o un miliardo e mezzo, che non ci saranno mai. Allora vogliamo continuare una guerra fra poveri oppure una partitella di serie C la lasciamo vincere anche all’Umbria?”, ha detto Melasecche, che ha infine fatto il punto della situazione sui lavori che interessano la FCU: “Aver trovato i 55 milioni aggiuntivi per arrivare da Città di Castello a Sansepolcro non è stato uno scherzo, è stata una guerra a livello nazionale, ma ce l’abbiamo fatta. I lavori sono contrattualizzati e avviati, per cui RFI deve correre e in effetti sta correndo. Da questo punto di vista ci siamo”, ha concluso l’ex assessore.