Carica di significato la XVII edizione del premio nazionale “Cultura della Pace-Città di Sansepolcro”, la cui cerimonia di consegna si è tenuta sabato 7 dicembre all’auditorium di Santa Chiara. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito al musicista Paolo Jannacci, per il campo di indagine “musica, memoria e lavoro”, con la seguente motivazione: “Attraverso il Suo lavoro di artista, di musicista e di uomo di spettacolo, è riuscito a sottolineare e trasmettere l’importanza della solidarietà, dello stare insieme per una causa, della denuncia sociale e, non ultima, della sicurezza sul lavoro, contribuendo a creare una cultura di pace utile alla trasformazione positiva della realtà”.
Paolo Jannacci è venuto per la prima volta a Sansepolcro ed è rimasto subito affascinato dalla città, così come soddisfatto dell’incontro mattutino con i giovani delle scuole secondarie superiori. Relativamente al premio che gli è stato assegnato, ha detto: “È un enorme piacere: poter essere considerato un artista che aiuta nella comunicazione del significato di pace e non violenza è per me un grande punto di arrivo. Vuol dire che quel piccolo passo che ho compiuto con la mia musica e con i miei testi ha creato un minimo di differenza, il che mi rende senza dubbio orgoglioso”.
La lotta del collettivo Gkn
Menzione speciale, quest’anno, per il collettivo Gkn, l’azienda di componenti per le industrie del settore automobilistico con sede a Campi Bisenzio, chiusa all’improvviso nel luglio del 2021 da un fondo finanziario; da allora, i dipendenti hanno iniziato a lottare non solo per proteggere lo stabilimento, ma anche per convergere con altre forze sociali quali movimenti pacifisti e ambientalisti. “Siamo arrivati a dodici mesi senza stipendio né cassa integrazione – ha sottolineato Alessandro Tapinassi, rappresentante del collettivo – e abbiamo un piano industriale per ripartire. Siamo in attesa di una legge regionale che possa consentirci di dar vita un consorzio all’interno della fabbrica per non lasciarla deserta. Una legge che potrebbe essere utile a tante altre realtà in momenti difficili come quello attuale”. Ma Tapinassi ha messo in evidenza anche la necessità di non rinchiudersi solo nei propri problemi, aprendosi invece all’empatia e alla solidarietà.
Conflitti internazionali e nonviolenza
Il premio speciale “Nonviolenza” è andato a Laura Milani, presidente della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, che hanno deciso di mettersi insieme per la promozione di valori comuni e che credono nel servizio civile come difesa non violenta della patria, quindi come strumento di costruzione della pace. “È il riconoscimento non tanto personale – ha detto la Milani – quanto al lavoro di un gruppo di persone e realtà che in un periodo di conflitti internazionali e di violenza hanno capito che il servizio civile possa essere una risposta a scopo preventivo”.
Anche qui una mezione speciale agli obiettori e nonviolenti ucraini, russi, israeliani e palestinesi, che hanno inviato videomessaggi di ringraziamento a Sansepolcro per un premio che può aiutare a fare sentire le loro voci.
La dedica a Luana D’Orazio e ai morti sul lavoro
Toccante il finale della cerimonia, con Leonardo Magnani dell’Associazione Cultura della Pace che ha dedicato la giornata a Luana D’Orazio, “morta tre anni fa in un orditoio perché avevano disattivato i sensori, lasciando un bambino di cinque anni”. Un tema, quello delle morti sul lavoro, che era stato toccato anche con la proiezione del video della canzone di Paolo Jannacci e Stefano Massini L’uomo nel lampo, che lo stesso Jannacci aveva ricollegato idealmente al brano del 1974 Construção del grande cantautore brasiliano Chico Buarque de Hollanda su un operaio che cadendo da un’impalcatura “muore contromano disturbando il traffico”.