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In crescita gli accessi all’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro

Il totale di 176, registrato nel 2024, segna un +9 rispetto al 2023 e un +16 sul 2022. Utenza in gran parte locale ma non solo, tante le domande di studio

Più intensa l’attività portata avanti nel 2024 dall’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, che ha in don Andrea Czortek il suo responsabile e vicedirettore. Prima di lasciare spazio ai numeri, si ricorda che l’archivio riaprirà alla consultazione l’8 gennaio con il consueto orario: mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30. L’apertura è resa possibile grazie alla collaborazione fra la diocesi e l’associazione “Vivere a Borgo Sansepolcro” Pro Loco, che mette a disposizione 18 volontari.

Nell’anno appena concluso, l’archivio è stato aperto al pubblico 95 giorni, per un totale di circa 522 ore e di 176 accessi, ovvero 9 in più rispetto al 2023 e 16 in più nel confronto con il 2022; la media è salita da 1,7 a 1,8 persone a giornata, con la punta massima di 8 che risale ai giorni 8 e 29 febbraio e 7 marzo. Gli utenti registrati provengono in gran parte da Sansepolcro (74), Badia Tedalda (12), Firenze e San Giustino (11), ma anche da altri Comuni dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra, vedi Anghiari, Città di Castello, Umbertide, Pieve Santo Stefano e Sestino, o della provincia (Arezzo, Chiusi della Verna e Subbiano). Sul totale, 123 accessi sono stati registrati dalla Toscana, 22 dall’Emilia Romagna, 18 dall’Umbria e altri da Piemonte, Lombardia, Marche e Veneto; 5 gli accessi dall’estero, rispettivamente da Irlanda (2), Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America. L’elenco offre l’idea dell’ampio raggio di attrazione dell’Archivio, la cui documentazione copre un arco cronologico di circa mille anni (1022-2016) e un territorio assai vasto, a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo.

Le domande di studio presentate nel 2024 sono state 32 e l’ambito cronologico più investigato è stato l’età contemporanea, seguito dalla moderna, dal medioevo e dall’Umanesimo-Rinascimento; 13 ricerche hanno interessato la storia locale, 10 la genealogia, 7 la storia della Chiesa, 3 la storia dell’arte e quella dell’architettura. Ben 16 domande hanno avuto come finalità lo studio personale, a dimostrazione di come l’Archivio abbia accolto prevalentemente un’utenza non specialistica, ma composta prevalentemente da appassionati dilettanti; 5 ricerche sono state condotte in vista della pubblicazione e altre 6 con finalità scientifiche. Sono state accolte 6 visite didattiche, per un coinvolgimento di una scuola primaria (Maestre Pie Venerini di Sansepolcro), una scuola superiore (il liceo “Città di Piero” di Sansepolcro) e una scuola di formazione professionale internazionale (il Centro Internazionale di Arti Calligrafiche di Arezzo), per un totale di 8 classi, 9 docenti e 129 alunni.

La storia dell’Archivio

L’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro è stato aperto al pubblico nel 1960, ma la registrazione giornaliera degli accessi ha avuto inizio il 10 luglio 1995: da allora, la sala studio è stata frequentata da ben 4.231 utenti, per una media di 141 accessi all’anno. Le domande di studio accolte dal 1977 a oggi sono state 678, per una media di 14 all’anno. Alcune di queste ricerche sono state poi presentate in pubblicazioni di livello nazionale o internazionale, contribuendo così a incrementare le conoscenze sulla storia di Sansepolcro e del territorio diocesano.

Tipicità dell’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro è quella di essere un luogo di concentramento dove, già dalla fine del XVIII secolo, si conservano anche gli archivi delle antiche giurisdizioni nullius di Bagno di Romagna, Galeata e Sestino. A motivo di ciò – e del fatto che buona parte della documentazione dell’antica abbazia di Sansepolcro è rimasta in loco – l’archivio conserva anche documenti prodotti prima della creazione della diocesi. La documentazione raccolta ammonta attualmente a 2.328 buste e registri (1012-2016) e 425 pergamene sciolte (1022-1987), per uno sviluppo di 324 metri lineari.

Il 16 ottobre 2019, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana lo ha dichiarato archivio di interesse storico particolarmente importante ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004, annoverandolo così fra i beni culturali di interesse nazionale. Nel 2024 è stato censito anche all’interno dell’anagrafe degli istituti culturali della Conferenza Episcopale Italiana. Oltre all’attività di conservazione e consultazione dei documenti, l’Archivio promuove annualmente il ciclo di conferenze “Incontri con la storia” e la pubblicazione di un annuario denominato «Quaderno».

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