Più intensa l’attività portata avanti nel 2024 dall’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, che ha in don Andrea Czortek il suo responsabile e vicedirettore. Prima di lasciare spazio ai numeri, si ricorda che l’archivio riaprirà alla consultazione l’8 gennaio con il consueto orario: mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30. L’apertura è resa possibile grazie alla collaborazione fra la diocesi e l’associazione “Vivere a Borgo Sansepolcro” Pro Loco, che mette a disposizione 18 volontari.
Nell’anno appena concluso, l’archivio è stato aperto al pubblico 95 giorni, per un totale di circa 522 ore e di 176 accessi, ovvero 9 in più rispetto al 2023 e 16 in più nel confronto con il 2022; la media è salita da 1,7 a 1,8 persone a giornata, con la punta massima di 8 che risale ai giorni 8 e 29 febbraio e 7 marzo. Gli utenti registrati provengono in gran parte da Sansepolcro (74), Badia Tedalda (12), Firenze e San Giustino (11), ma anche da altri Comuni dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra, vedi Anghiari, Città di Castello, Umbertide, Pieve Santo Stefano e Sestino, o della provincia (Arezzo, Chiusi della Verna e Subbiano). Sul totale, 123 accessi sono stati registrati dalla Toscana, 22 dall’Emilia Romagna, 18 dall’Umbria e altri da Piemonte, Lombardia, Marche e Veneto; 5 gli accessi dall’estero, rispettivamente da Irlanda (2), Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti d’America. L’elenco offre l’idea dell’ampio raggio di attrazione dell’Archivio, la cui documentazione copre un arco cronologico di circa mille anni (1022-2016) e un territorio assai vasto, a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo.
Le domande di studio presentate nel 2024 sono state 32 e l’ambito cronologico più investigato è stato l’età contemporanea, seguito dalla moderna, dal medioevo e dall’Umanesimo-Rinascimento; 13 ricerche hanno interessato la storia locale, 10 la genealogia, 7 la storia della Chiesa, 3 la storia dell’arte e quella dell’architettura. Ben 16 domande hanno avuto come finalità lo studio personale, a dimostrazione di come l’Archivio abbia accolto prevalentemente un’utenza non specialistica, ma composta prevalentemente da appassionati dilettanti; 5 ricerche sono state condotte in vista della pubblicazione e altre 6 con finalità scientifiche. Sono state accolte 6 visite didattiche, per un coinvolgimento di una scuola primaria (Maestre Pie Venerini di Sansepolcro), una scuola superiore (il liceo “Città di Piero” di Sansepolcro) e una scuola di formazione professionale internazionale (il Centro Internazionale di Arti Calligrafiche di Arezzo), per un totale di 8 classi, 9 docenti e 129 alunni.
La storia dell’Archivio
L’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro è stato aperto al pubblico nel 1960, ma la registrazione giornaliera degli accessi ha avuto inizio il 10 luglio 1995: da allora, la sala studio è stata frequentata da ben 4.231 utenti, per una media di 141 accessi all’anno. Le domande di studio accolte dal 1977 a oggi sono state 678, per una media di 14 all’anno. Alcune di queste ricerche sono state poi presentate in pubblicazioni di livello nazionale o internazionale, contribuendo così a incrementare le conoscenze sulla storia di Sansepolcro e del territorio diocesano.
Tipicità dell’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro è quella di essere un luogo di concentramento dove, già dalla fine del XVIII secolo, si conservano anche gli archivi delle antiche giurisdizioni nullius di Bagno di Romagna, Galeata e Sestino. A motivo di ciò – e del fatto che buona parte della documentazione dell’antica abbazia di Sansepolcro è rimasta in loco – l’archivio conserva anche documenti prodotti prima della creazione della diocesi. La documentazione raccolta ammonta attualmente a 2.328 buste e registri (1012-2016) e 425 pergamene sciolte (1022-1987), per uno sviluppo di 324 metri lineari.
Il 16 ottobre 2019, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana lo ha dichiarato archivio di interesse storico particolarmente importante ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004, annoverandolo così fra i beni culturali di interesse nazionale. Nel 2024 è stato censito anche all’interno dell’anagrafe degli istituti culturali della Conferenza Episcopale Italiana. Oltre all’attività di conservazione e consultazione dei documenti, l’Archivio promuove annualmente il ciclo di conferenze “Incontri con la storia” e la pubblicazione di un annuario denominato «Quaderno».