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“Anatomie naturali”, la mostra di Roberto Ghezzi alla Pinacoteca di Città di Castello

L’esposizione curata da Chiara Lorenzetti e Anna Ricci sarà visitabile fino al 28 febbraio

Presso la Pinacoteca Comunale di Città di Castello, fino al 28 febbraio, sarà possibile visitare la mostra “Anatomie naturali” dell’artista Roberto Ghezzi. Curata da Chiara Lorenzetti e Anna Ricci, con uno studio scientifico di Arpa Umbria, l’esposizione esplora la relazione tra arte e scienza attraverso la matrice dell’acqua e le sue componenti biologiche e naturali.

L’inaugurazione si è tenuta il 17 gennaio con una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato, oltre che gli organizzatori della mostra, anche il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, il dirigente Arpa Umbria Paolo Stranieri ed altre figure del territorio.

“La mostra, che è attualmente allestita presso la Pinacoteca Comunale, racconta un lavoro pluriennale attorno all’elemento dell’acqua. Ho portato delle opere realizzate in maniera diversa, utilizzando sia tessuti che carta nati in diversi luoghi tra l’Italia e l’estero. Il procedimento con cui sono stati realizzati funziona attraverso il contatto diretto con gli elementi naturali, nella fattispecie con l’acqua. Si potranno quindi ammirare delle naturografie, delle opere che dialogano con l’ambiente, dove l’artista non realizza il paesaggio nella classica maniera tradizionale ma collabora direttamente con esso.” ha dichiarato l’artista Roberto Ghezzi.

“Anatomie naturali”, la mostra di Roberto Ghezzi alla Pinacoteca di Città di Castello - Cultura | TTV.it

Le opere esposte comprendono lavori su tessuto realizzati in ambienti umidi dell’Umbria e creazioni nate dal progetto “The Greenland Project” (2022), nel quale Ghezzi ha studiato le fasi di fusione dei ghiacci della Groenlandia.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica con orario 10:00-13:00 e 14:30-17:30. Inoltre, sabato 15 febbraio sarà realizzato un laboratorio scientifico del Museo Malakos, per i bambini dai 6 ai 10 anni e le famiglie.

“I tessuti sono stati lasciati per lunghi periodi di tempo, anche dieci mesi, in luoghi come ad esempio il lago Trasimeno o il fiume Tevere, a contatto con le alghe e altri microrganismi dell’ecosistema. Inoltre, durante una permanenza in Groenlandia, sono stati a contatto anche con il ghiaccio. Ecosistemi differenti a cui ho voluto dare completa carta bianca, per lasciarli parlare da soli dei problemi che li riguardano, come il cambiamento climatico e la fusione dei ghiacci. La mostra sarà inoltre accompagnata da alcune didascalie scientifiche, con dei qr code che potranno essere scannerizzati dai visitatori per scoprire gli studi che ci sono dietro.” ha concluso Ghezzi.

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