Toscana ed Emilia-Romagna hanno siglato una lettera di intenti per arrivare a un patto che rafforzi la cooperazione interregionale su molteplici ambiti strategici. Il documento firmato dai presidenti Eugenio Giani e Michele De Pascale copre temi che spaziano dalla sanità alle infrastrutture, dalla ricerca e innovazione al turismo, fino al contrasto del dissesto idrogeologico. Questo approccio ampio mira a creare sinergie per affrontare sfide comuni, con un focus specifico su aree strategiche come l’Appennino e le zone interne.
L’accordo si tradurrà anche in azioni mirate al sostegno di comunità che spesso affrontano difficoltà legate all’isolamento geografico, come le zone periferiche della Valtiberina, con strategie comuni per servizi a famiglie e imprese e politiche di sviluppo del turismo e dell’agricoltura. Tema centrale è anche lo sviluppo del sistema dei Parchi regionali dell’Appennino, il parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello e i Parchi nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Foreste Casentinesi, guardando alla catena montuosa non come confine ma come punto di incontro fra regioni. L’obiettivo è quello di promuovere il turismo verde e culturale, incentivando la fruizione lenta e sostenibile del territorio.
Inoltre, le due regioni si propongono di “coordinarsi coordinarsi in merito agli aspetti infrastrutturali e paesaggistici su entrambi i versanti del crinale appenninico rispetto all’installazione di impianti di energia rinnovabile”, e puntano all’integrazione in termini di mobilità, con la riqualificazione e messa in sicurezza dei principali itinerari di valico, con attenzione anche all’asse di rilevanza nazionale E45-E55.
Sul fronte della sanità si punta a migliorare l’accesso alle cure attraverso il consolidamento dell’assistenza territoriale e la valorizzazione dei centri di eccellenza medica. Sul piano della ricerca e dell’innovazione, la collaborazione tra università e centri di ricerca delle due regioni, come la Scuola Sant’Anna di Pisa e il Centro Enea di Brasimone, intende favorire lo sviluppo di tecnologie avanzate e l’applicazione di soluzioni digitali.
La cultura è un altro aspetto rilevante: il patto prevede iniziative congiunte per valorizzare percorsi simbolici, come il Cammino della Memoria e il Cammino della Pace, e per promuovere eventi culturali e sportivi di richiamo internazionale. Anche il turismo, nelle sue diverse declinazioni, sarà oggetto di una pianificazione coordinata che includa i grandi eventi, l’ospitalità diffusa e il potenziamento delle strutture montane.
L’accordo, infine, pone un’enfasi particolare sul contrasto al dissesto idrogeologico, un problema particolarmente sentito nelle aree appenniniche. Si prevedono interventi condivisi per migliorare la sicurezza del territorio, affrontando le criticità ambientali con un approccio più integrato.
Questo patto interregionale punta dunque a coniugare azioni specifiche per territori fragili come quelli dei comuni valtiberini di confine con una strategia più ampia, mirata allo sviluppo complessivo delle due regioni e alla creazione di una cornice stabile di collaborazione.