News

Intelligenza artificiale: il professor Alfredo Milani nell’équipe di ricerca su DeepSeek

“Nuove opportunità per l’innovazione. Il blocco del garante? Un’azione di tutela dall’utilizzo improprio delle informazioni degli italiani”, dice il docente di Sansepolcro

Un docente universitario di Sansepolcro nell’équipe che lavora sull’intelligenza artificiale, confermando l’Italia nelle vesti di Paese di eccellenza nella ricerca scientifica. È il professor Alfredo Milani, 63 anni, che per decenni ha insegnato informatica all’ateneo di Perugia e che da poco è passato alla Link Campus di Roma; vive da sempre nella città pierfrancescana e da tre anni è anche governatore della locale Confraternita di Misericordia. Lui e la professoressa Valentina Franzoni dell’Università di Perugia hanno esplorato le potenzialità del modello cinese DeepSeek per la generazione di codice, ottenendo risultati che aprono nuove frontiere nell’automazione e nello sviluppo software.

Il 10 gennaio scorso, la società DeepSeek ha rilasciato la sua prima app chatbot gratuita per Apple Ios e Android e prima del 27 gennaio DeepSeek-R1 ha superato ChatGpt come app gratuita più scaricata sull’App Store Ios negli Stati Uniti. DeepSeek, un modello di nuova generazione, è ora al centro dell’attenzione della comunità scientifica e tecnologica per la sua capacità di generare codice informatico in modo efficiente, riducendo tempi e costi di sviluppo.

Il lavoro dei ricercatori dell’Università Link Campus e dell’Università di Perugia, pubblicato nel 2024, ha evidenziato come DeepSeek possa essere utilizzato non solo per ottimizzare il processo di programmazione, ma anche per migliorare la qualità del software e ridurre il rischio di errori. “Questa ricerca rappresenta un significativo passo avanti nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di sviluppo software – dichiara Milani – e siamo entusiasti di vedere come DeepSeek possa migliorare l’efficienza e la qualità del codice, offrendo nuove opportunità per l’innovazione tecnologica”.

L’interesse per DeepSeek è esploso rapidamente, con grandi aziende tecnologiche e istituzioni accademiche che stanno approfondendo le potenzialità di questo modello. Le università umbre si pongono così come un punto di riferimento nell’innovazione digitale e nell’intelligenza artificiale. È ancora fresca la notizia di DeepSpeek bloccata dal garante della privacy, ma per il professor Milani non c’è da sorprendersi oltre il dovuto: “È chiaro che il garante abbia preso questo provvedimento quale azione di tutela dall’utilizzo improprio delle informazioni sugli italiani che sono ricavabili da questa app – sottolinea – un po’ come avvenuto negli Stati Uniti con TikTok. D’altronde, viene a essere raccolta una enorme quantità di informazioni su abitudini e opinioni degli italiani che possono essere sfruttate a fini commerciali e politici”.   

spot_imgspot_img

CORRELATI

spot_imgspot_img