Un protocollo d’intesa – in parole più semplici, un accordo – fra le aziende sanitarie di confine fra Toscana e Umbria per venire incontro all’utenza residente in quei territori. Compreso quindi quello della Valtiberina. La proposta formulata dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nei giorni scorsi ad Arezzo è piaciuta all’Umbria. Nella stessa sede, Giani ha manifestato l’intenzione – assieme alla collega Stefania Proietti, eletta in novembre alla presidenza della Regione dell’Umbria – di allargare questa intesa anche ad altri ambiti comuni, vedi la viabilità e la gestione dell’acqua della diga di Montedoglio.
In base alle intenzioni manifestate dal governatore della Toscana, i residenti delle realtà interessate potrebbero così usufruire dei servizi di entrambe le regioni senza implicazioni di carattere amministrativo. I vantaggi derivanti da questa collaborazione sarebbero da individuare su più versanti: le specialistiche, per esempio. In Alta Valle del Tevere, le strutture ospedaliere di Sansepolcro e di Città di Castello potrebbero diventare complementari, oppure anche nei casi di ricovero o di soccorso urgente, perché San Giustino Umbro fa capo dal punto di vista sanitario a Città di Castello e alla Usl Alta Umbria, ma geograficamente è più vicina a Sansepolcro.
Altro capitolo: le liste di attesa. Sia sul versante toscano che su quello umbro, vi sarebbero due opportunità da sfruttare. Passando alla viabilità, la partita si giocherebbe sia sulla localizzazione della stazione ferroviaria Medioetruria dell’alta velocità, ma anche sul futuro della superstrada E78, visto che proprio in Alta Valle del Tevere c’è un ritardo sul tracciato da Le Ville (in territorio toscano) al traforo della Guinza (in quello umbro) e anche adesso vi sono parti favorevoli al tracciato di Anas e altre che invece sono dichiaratamente contrarie per questioni legate all’impatto ambientale.
Stesso discorso per la risorsa idrica di Montedoglio, dal momento che l’Umbria chiede l’acqua per l’alimentazione del lago Trasimeno. Dunque, il presidente Giani non ha fatto altro che ribadire quanto da tempo si va dicendo, con l’avallo delle realtà economiche, che invece si incontrano più spesso e che sostengono da sempre l’omogeneità del comprensorio bagnato dal Tevere, ma che per motivi di carattere politico-amministrativo legati all’appartenenza a due diverse regioni finiscono con il ritrovarsi separate. Che Giani abbia dato il via alla svolta?