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PFAS Umbria, tavolo di lavoro in Regione: “Al via piano di monitoraggio”

L’assessore all’ambiente Thomas De Luca: “Incontrerò Greenpeace per fare chiarezza sulle loro analisi e definire azioni condivise”

Nuovi sviluppi sul fronte PFAS: giovedì 23 gennaio si è svolto presso la Regione Umbria un tavolo di confronto istituzionale per discutere del rapporto di Greenpeace sulla contaminazione delle acque. Coordinato dall’assessore all’ambiente Thomas De Luca, l’incontro ha coinvolto ARPA, AURI, USL, l’istituto zooprofilattico, i tre gestori idrici regionali e le direzioni competenti in salute e governo del territorio.

Come comunicato dallo stesso gestore ieri in una nota, l’assessore De Luca ha dichiarato che le analisi condotte da Umbra Acque, in seguito alle segnalazioni di Greenpeace, confermano l’assenza di PFAS nei campioni prelevati dalla fontanella di Perugia. I dati attuali indicano la conformità dell’acqua potabile rispetto ai futuri limiti di legge che entreranno in vigore a gennaio 2026, secondo il Dlgs 18/2023.

Il tavolo ha deciso di avviare immediatamente un sistema di monitoraggio dei PFAS, senza attendere le scadenze legislative. La giunta regionale valuterà nei prossimi giorni le azioni da intraprendere per uniformare il controllo tra i tre gestori idrici e prevenire eventuali crisi future. A tal fine, sarà costituita una cabina di regia per pianificare interventi strutturali, laddove necessario.

“Incontrerò Greenpeace martedì per fare chiarezza sulle loro analisi e definire azioni condivise. Su temi come questi servono serietà, trasparenza e chiarezza,” ha dichiarato De Luca, precisando inoltre come la Regione Umbria intenda posizionarsi all’avanguardia nella tutela ambientale e sanitaria, con l’ambizioso obiettivo di diventare una regione “PFAS free”.

L’assessore ha anche lanciato un appello al Governo, chiedendo regole certe, risorse per migliorare la rete idrica e il divieto di produzione e utilizzo di PFAS a livello europeo. “Questa lotta richiede un impegno collettivo per proteggere il futuro delle nostre comunità e dell’ambiente”.

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