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Eolico: petizione urgente contro il ddl della Toscana sulle energie rinnovabili

L’ha promossa la Coalizione Tess: “In mancanza di una legislazione sulle aree idonee, la regione “cartolina” rischia la colonizzazione industriale con i mega impianti”

Una raccolta di firme urgente contro il disegno di legge della Toscana sulle energie rinnovabili. L’ha promossa la coalizione Tess (Transizione Energetica Senza Speculazione), ritenendo che vi sia un inganno di fondo, perché siamo in un momento nel quale ancora non vi è una legislazione sulle aree idonee agli impianti di energia rinnovabile e tantissime sono le richieste di autorizzazione al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. La richiesta è precisa: proteggere il territorio “cartolina” d’Italia dai mega impianti e dalla colonizzazione industriale, per cui la Toscana è stata invitata a legiferare con prudenza e coscienza.

“Attualmente – si legge – in Toscana e in altre regioni prive di normative specifiche sulle aree idonee o non idonee agli impianti di energia da fonti rinnovabili, le società energetiche stanno presentando un numero esorbitante di domande grazie una sburocratizzazione che è avvenuta lo scorso ottobre. Questo fenomeno di assalto ai territori italiani è motivato principalmente dalla volontà degli speculatori di assicurarsi i terreni più vantaggiosi prima dell’entrata in vigore di eventuali leggi restrittive. La nuova legge regionale sulle aree idonee agli impianti di rinnovabili industriali deve essere applicata esclusivamente in zone adeguate, già industrializzate o soggette a degrado. Migliaia di ettari di pianure, colline, coste e montagne, che finora hanno garantito il sequestro del carbonio, la biocapacità, l’equilibrio idrogeologico, l’attrattività turistica e la biodiversità – elementi fondamentali per la salute e il benessere economico della regione – rischiano di essere compromessi dall’impatto di numerosi impianti industriali. La collocazione logica di tali impianti dovrebbe essere nelle aree urbane e industriali, dove si concentra il fabbisogno energetico e si può evitare il 50% di dispersione che avviene nel trasporto”.

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La petizione, appoggiata da oltre cento comitati e associazioni di Tess e dai sindaci toscani di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Upi (Unione Province d’Italia), fa appello ai consiglieri della giunta regionale toscana affinché legiferino in modo trasparente ed efficace. L’auspicio è che la legge, per quanto ben concepita nei suoi principi, si applichi anche alle richieste di autorizzazione già in corso. Un’ulteriore richiesta, inoltre, è quella di prevenire con fermezza la riduzione e il declassamento delle 139 Zone a Speciale Conservazione (Zsc) della Toscana. “Queste aree di inestimabile valore ecologico – scrive la Tess – sono minacciate da lacune legislative che le rendono vulnerabili a modifiche potenzialmente dannose. La presenza di specie protette nelle Zsc non solo giustifica la loro preservazione, ma offre anche l’opportunità di proporre ampliamenti strategici e miglioramenti significativi nella loro gestione. Il futuro della Toscana non può dipendere da lacune legislative e incuria politica. Se la Toscana cede, l’intero Paese è a rischio”, conclude la Tess.

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