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Eolico, l’Emilia-Romagna: in caso di ok a Badia del Vento pronto il ricorso al Tar

Wwf, Italia Nostra, associazioni e comitati critici sul comportamento del presidente toscano Giani

La Regione Emilia-Romagna è già stata chiara in proposito e ora ribadisce la propria intenzione: se la Toscana dovesse autorizzare il progetto eolico di “Badia del Vento” (che prevede l’installazione di sette pale alte 180 metri nel territorio comunale di Badia Tedalda ma con chiari impatti visivi oltre confine), presenterà quasi sicuramente ricorso al Tar per bloccare l’iter di realizzazione dell’impianto. Il presidente Michele De Pascale ha già incaricato gli uffici di mettere mano in maniera approfondita sulla questione e di valutare l’opportunità di intraprendere l’azione legale.

Quella che è stata ribattezzata la guerra del vento fra le due Regioni potrebbe quindi “combattersi” in tribunale e anche in tempi brevi, perché i primi di giugno (ma si parla anche di martedì 27 maggio) la conferenza dei servizi si pronuncerà in maniera definitiva e la Toscana – come già si è ampiamente capito dalle dichiarazioni del suo governatore, Eugenio Giani – sembra decisa a dire di “sì”, lasciando spazio ad aggiustamenti ma non a dinieghi. Tanto più che è favorevole anche il Comune direttamente interessato, quello di Badia Tedalda, mentre i vicini di Casteldelci, Borgo Pace e Sestino la pensano in maniera diversa, così come parlamentari e consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna.

Le dichiarazioni televisive di Giani hanno mandato su tutte le furie Regione Emilia-Romagna, sindaci, comitati e associazioni, anche se De Pascale ha scelto di alzare la voce attraverso gli avvocati. Su quel versante di Appennino, sono saliti a più di dieci i progetti presentati da società impegnate nella produzione di energia eolica, con una previsione complessiva di oltre 70 aerogeneratori, ma è ovvio che soltanto uno o al massimo due di essi saranno eventualmente approvati.

Wwf, Italia Nostra, Coalizione Tess, associazioni e comitati, compresi i due geograficamente più coinvolti (Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune), sono tornati subito alla carica, definendo “gravissimo” il comportamento di un Giani che mesi addietro, in un’altra intervista, aveva precisato di voler difendere il territorio regionale dai progetti eolici per tutelare il valore dei paesaggi anche dal punto di vista turistico, dimostrando a loro dire mancanza di rispetto per quelli romagnoli e marchigiani.

Disboscamenti, sbancamenti alterazione degli habitat, minacce alla fauna e compromissione di paesaggi identitari a vantaggio dell’industria energetica sovvenzionata con incentivi miliardari: questi gli altri risvolti che fanno paura, oltre alle torri più alte dei grattacieli. La strada che sta per essere imboccata è quella che porta dritti verso un conflitto istituzionale e politico fra due Regioni e con i rispettivi presidenti dello stesso partito. Ma potrebbe delinearsi anche un altro scenario, come sostiene il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, secondo cui «alla luce di quanto sta accadendo in Italia sull’eolico e delle recenti sentenze, la palla ora tornerà al governo e la Toscana non avrà vita così facile ad autorizzare Badia del Vento».

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