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Eolico: conferenza di servizi sospesa, la Toscana deve ridefinire la propria posizione su “Badia del Vento”

Oltre sei ore di acceso dibattito su aspetti che la società proponente non aveva rilevato. Anche Sestino contro Badia Tedalda

Oltre sei ore di accesa discussione per una conferenza di servizi che alla fine è stata sospesa. Non c’è ancora, quindi, una “fumata” – bianca o nera che sia – sul progetto eolico “Badia del Vento”, che prevede la collocazione di sette aerogeneratori alti 180 metri sul territorio comunale di Badia Tedalda ma nella zona di confine appenninica con l’Emilia Romagna, sulla quale ricadrebbero gli impatti paesaggistici delle torri.

Che cosa è dunque avvenuto? Perché mercoledì 14 maggio non vi è stato un pronunciamento definitivo sull’impianto, il primo della serie previsto nella zona dell’Alta Valmarecchia? La Regione Toscana, propensa per l’ok all’autorizzazione, sta tenendo (o terrà a breve) una riunione interna per ridefinire la propria posizione univoca, né è dato sapere – al momento – quanto tempo potrà impiegare per dire di nuovo la sua. Di certo, la conferenza di servizi è ora tutta in mano sua. La novità saliente di giornata è costituita dalle criticità di progettazione emerse sulla valutazione di incidenza e relative alle aree comprese nella rete Natura 2000 (aree protette, in altre parole), che sono quella del Sasso di Simone e Simoncello sul versante marchigiano e la zona del monte Fumaiolo in Romagna. Un’altra osservazione è poi arrivata dalla Regione Marche e dal Comune di Carpegna, che hanno evidenziato un impatto paesaggistico e ambientale dell’impianto sul loro territorio, specie per ciò che riguarda la parte alta del monte Carpegna.

Riassumendo, quindi, i contrari a “Badia del Vento” hanno fatto capire alla conferenza dei servizi come alcuni aspetti della questione non siano stati tenuti nella dovuta considerazione dalla società proponente. La Toscana deve ora prendere atto di queste osservazioni e decidere, fermo restando che “il nostro giudizio sarà positivo solo quando il progetto verrà bocciato”, ha rimarcato il sindaco del piccolo Comune romagnolo di Casteldelci, Fabiano Tonielli, da sempre in prima linea contro l’installazione delle pale sul crinale di Appennino.

In questo, il primo cittadino può contare sull’appoggio delle Regioni Emilia Romagna e Marche, delle Province di Rimini e di Forlì Cesena, dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, della relativa Soprintendenza assieme a quella di Siena, Grosseto e Arezzo e dei colleghi sindaci di Carpegna e di Borgo Pace. Non solo: a essi, altra novità di turno, si è aggiunta con il suo parere negativo anche l’amministrazione comunale di Sestino, per cui Badia Tedalda – che invece è favorevole all’impianto – si ritrova di fatto “accerchiata” o quasi da un vicinato che è contro di essa.

Divise anche le associazioni più conosciute: Wwf e Italia Nostra dicono “no”, Legambiente sposa un deciso “sì”. Vedremo dunque quale sarà l’evoluzione di una vicenda che adesso ha subito un rallentamento. Dall’altra parte dell’Appennino attendono la risposta, ma sono già pronti a fronteggiare qualsiasi tipo di eventualità.      

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