Si è svolto presso la Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo un incontro di approfondimento sulla proposta di legge regionale 291, che riguarda l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’incontro, promosso dal presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri, ha visto la partecipazione dell’assessora alla transizione ecologica e sviluppo sostenibile della Regione Toscana Monia Monni, di tecnici della Direzione regionale competente, del direttore di Upi Toscana Ruben Cheli e dei sindaci rappresentanti dei comuni del territorio provinciale e delle Unioni dei Comuni. Il confronto si inserisce nel percorso avviato dalla Regione Toscana per definire un quadro delle aree idonee all’installazione di impianti per l’energia rinnovabile, con l’obiettivo di contribuire alla transizione energetica entro il 2030.
Il presidente Polcri ha sottolineato l’importanza del confronto con i sindaci per trovare un equilibrio tra la tutela del paesaggio, le esigenze legate ai cambiamenti climatici e l’innovazione energetica. Ha inoltre evidenziato il ruolo della Provincia nel coordinamento dei comuni, per garantire una pianificazione condivisa e rispettosa delle peculiarità territoriali, evitando possibili fenomeni speculativi.
L’assessora regionale Monni ha ribadito l’approccio partecipativo adottato dalla Regione, volto a coinvolgere attivamente i territori nei processi decisionali strategici. Ha inoltre ricordato la necessità di raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione e ha espresso fiducia nella capacità delle amministrazioni locali di contribuire responsabilmente alla pianificazione.
Ruben Cheli di Upi, l’associazione che riunisce le province della Toscana, ha evidenziato il lavoro svolto in collaborazione con Anci regionale per presentare osservazioni condivise sulla proposta di legge. Tra le priorità discusse la tutela del paesaggio, la valorizzazione della produzione da rinnovabili già esistente e la regolazione di un modello di agrivoltaico che eviti speculazioni. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un confronto continuo per garantire un approccio equilibrato alla transizione energetica.