In un Paese in cui la percentuale di anziani, persone fragili, portatori di disabilità e migranti aumenta, quello del terzo settore non è più volontariato ma una necessità. Sabato 14 dicembre 2024 la cooperativa sociale San Lorenzo ha festeggiato i 25 anni dall’apertura del suo centro di residenza per anziani presso l’auditorium di Santa Chiara nel centro storico di Sansepolcro.
L’evento, partecipatissimo, ha visto la presenza di moltissimi esperti del terzo settore e di altrettanti rappresentanti delle istituzioni. Dal sindaco di Sansepolcro Fabrizio Innocenti alla presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana Marida Brogialdi; dal presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri a quello della Regione Toscana Eugenio Giani.
Quest’ultimo, giunto al termine della mattinata per ringraziare gli operatori del San Lorenzo e l’intera comunità di Sansepolcro e della Valtiberina, ha dichiarato: “Il traguardo dei 25 anni raggiunto dalla cooperativa è un grande traguardo per tutta la comunità. Voglio porgere un saluto da parte della Regione Toscana a un’associazione che con la sua Rsa ha fornito molti servizi a questo Comune e a tutta la Valtiberina”.
Il lavoro della cooperativa si inserisce in un contesto regionale e nazionale in cui l’aiuto ai più anziani e ai più fragili sta diventando un’esigenza di primo piano. “In tutta Italia vediamo la popolazione anziana crescere e diventare un soggetto fondamentale – ha proseguito il presidente Giani – Nel 2024 la Toscana è diventata la terza Regione in tutto il Paese per l’aspettativa di vita, con 83,3 anni di età. Questo grande traguardo è merito del nostro sistema sociosanitario. L’agenzia Agenas, nominata dal ministero della Salute, ha certificato che in Toscana offriamo i migliori servizi sociali di assistenza. Siamo tutti molto fieri del lavoro del San Lorenzo”.
L’evento non è stato solo un semplice ripercorrere le tappe passate dalla cooperativa nel corso di un quarto di secolo di attività, ma è stato un modo di presentarsi alla cittadinanza con progetti nuovi e volontà di rinnovamento per il futuro.
Mirco Mocarli, presidente del San Lorenzo, ha dichiarato: “Questa occasione non è solo un momento per guardarsi indietro, ma anche per pensare alle sfide che verranno. I nostri obiettivi sono gli stessi di tanti anni fa: l’interesse generale della comunità e la piena integrazione dei cittadini nel tessuto sociale”.
Durante il suo intervento, il presidente Mocarli ha citato la Legge 381 dell’8 novembre 1991, la quale disciplina i compiti delle cooperative sociali e ne regola i rapporti con gli enti pubblici. Tale testo, modificato e integrato in numerose occasioni, ha costituito la condizione di partenza per l’attività del San Lorenzo:
“La legge ha istituito la cooperazione sociale, ha dato forma alle realtà come la nostra – spiega Mocarli – Il nostro gruppo nasce originariamente negli anni ’80 come gruppo di volontariato per gli anziani, il quale erogava servizi prima con cadenza settimanale, poi quotidiana, finché nel 1999 non è nata la Rsa che conosciamo oggi. Abbiamo sempre cercato di costituire un servizio per la comunità pur restando una realtà indipendente. In 25 anni abbiamo ampliato molto i nostri servizi ed oggi siamo qui col desiderio di essere attrezzati per fare meglio in futuro”.
Assistenza agli anziani e non solo. La cooperativa San Lorenzo gestisce servizi anche per persone con disabilità e persone migranti, figure estremamente svantaggiate nel nostro Paese: “quello che lega tutte queste attività sono le persone, sia coloro che erogano i servizi sia quelli che ne beneficiano. Negli anni abbiamo formato molte figure specifiche per svolgere tali lavori di assistenza e speriamo di continuare a farlo sempre meglio poiché, se noi oggi possiamo offrire questi servizi, è perché siamo un gruppo di persone preparate e credibili”.

Tantissimi gli ospiti che hanno preso la parola nell’auditorium per raccontare chi un pezzo di storia chi un progetto per il domani: tra questi il sociologo Flaviano Zandonai, il quale ha parlato di un altro importante testo che disciplina il lavoro delle cooperative, la legge 328 del 2000: “L’anno prossimo anche questa legge, che regola i servizi sociali a livello territoriale, compirà 25 anni. Ma come vanno oggi questi servizi? Bene, ma non benissimo. Sui livelli di coesione sociale dobbiamo tenere in considerazione il ruolo delle cooperative, non possiamo fare a meno del loro lavoro. Le due risorse inedite che non erano ancora disponibili 25 anni fa sono il digitale e le infrastrutture: la prima può offrire servizi sociali che un tempo erano impensabili, pensate alle sedute di psicologia online offerte da Unobravo, ma un’altra sono le infrastrutture. In questi anni le cooperative hanno cominciato a comprare o prendere in gestione beni materiali che altrimenti sarebbero rimasti sfitti e inutilizzati. Di questo lavoro i piccoli territori hanno un disperato bisogno”.
Come accennato dal palco durante i festeggiamenti della mattinata, una persona di 25 anni è nel pieno della propria giovinezza. Quindi non si può che augurare alla cooperativa di viverne altrettanti nel segno dell’altruismo e dei valori che rendono forte una comunità.