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Tumori all’apparato digerente: la situazione della Valtiberina toscana

Il quadro che emerge dai dati sulle diagnosi tumorali e da quelli sulla mortalità

Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla diffusione di alcune tipologie di tumori nell’Altotevere umbro, grazie alla collaborazione dell’ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica), è stato finalmente possibile mettere a fuoco anche il caso della Valtiberina toscana. Nonostante la tipologia dei dati raccolti e gli intervalli di riferimento non siano del tutto sovrapponibili, l’analisi dei numeri è stata effettuata cercando, quanto più possibile, di mettere in relazione la situazione dei due comprensori.

Nel complesso il primo aspetto emerso dal lavoro di approfondimento è quello che in Valtiberina toscana l’incidenza dei tumori in generale è lievemente più bassa rispetto a quella del resto della regione: di media per i maschi del comprensorio tiberino, nel periodo che va dal 2013 al 2019, si è annualmente registrato un tasso standardizzato di incidenza di 594,1 casi ogni 100.000 residenti, mentre il dato regionale si è attestato su 653,9. Anche per le femmine i due rispettivi valori hanno ricalcato questa forbice: 451,6 casi ogni 100.000 residenti, contro i 510,5 dell’intera Toscana.

In secondo luogo, visto che per l’Altotevere umbro è stata rilevata un’incidenza eccezionalmente alta di alcune specifiche patologie tumorali, l’osservazione si è soffermata, nel limite del possibile, sulle stesse tipologie di neoplasie, ovvero quelle relative alla cavità orale e faringe, al pancreas, alla vescica, all’esofago e alla laringe. Ciò è stato fatto prendendo principalmente in esame il dato dell’intero comprensorio per il lasso di tempo che va dal 2013 al 2019, ovvero per l’ultimo attualmente disponibile.

Prima di procedere alla consultazione dei valori raccolti è però doveroso effettuare una premessa: la popolazione della Valtiberina toscana non è sufficientemente ampia da poter fornire, in alcune circostanze, dati statisticamente affidabili. Di conseguenza quanto riportato di seguito può essere funzionale a farsi un’idea di fondo, ma non a fotografare in maniera chiara e incontrovertibile la situazione relativa ad alcune patologie. Proprio con l’intento di fornire un ulteriore spunto interpretativo, al dato sulla diffusione di queste ultime è stato quindi associato quello relativo alla conseguente rispettiva mortalità.

Partendo con il cancro allo stomaco, ovvero da quello che tra le diverse tipologie in Altotevere aveva destato maggiore attenzione, il dato delle diagnosi tumorali della Valtiberina è sensibilmente superiore a quello toscano: negli uomini l’incidenza è di 39,3 ogni 100.000 residenti rispetto alla media regionale di 29,8, mentre tra le donne lo stesso valore si attesta su un 18,1, quindi comunque sopra la media toscana di 15 su 100.000.

Per ciò che riguarda l’incidenza delle altre tipologie tumorali che nel comprensorio altotiberino erano risultate evidentemente più diffuse che altrove, i dati forniti da ISPRO riportano quanto segue:

  • per il tumore alla cavità orale e faringe (che nel caso altotiberino era stato incluso della categoria “Testa e collo”) è stato registrato il valore di 9.3 ogni 100.000 residenti (media regionale 14.2 per 100.000 residenti in Toscana) negli uomini e 5.9 (media regionale 6.8 per 100.000 residenti in Toscana) nelle donne;
  • per il tumore al pancreas 19,7 ogni 100.000 (media regionale 20.3 per 100.000) negli uomini e 16,6 (media regionale 16,8 per 100.000) nelle donne;
  • per il tumore alla vescica 65.2 ogni 100.000 (media regionale 75,4 per 100.000) negli uomini e 14.5 ogni 100.000 residenti (media regionale 15.4 per 100.000) nelle donne;
  • l’incidenza del tumore all’esofago e del tumore alla laringe negli uomini risultano rispettivamente 5.5 ogni 100.000 (media regionale 5.4 per 100.000) e 12.4 ogni 100.000 residenti (media regionale 11.9 per 100.000 residenti toscani). Per le donne tali patologie si collocano sotto la soglia di rilevabilità statistica.

Rispetto alla diffusione delle neoplasie considerate, in Valtiberina toscana si può dunque affermare che non si evidenzia un’incidenza più marcata che altrove, se non per il tumore allo stomaco. Proprio per analizzare meglio quest’ultimo dato si è quindi proceduto a esaminare i valori relativi alla mortalità che sono riconducibili a questa patologia. Consultando i dati dell’ARS (Agenzia Regionale di Sanità) della Toscana si evince che, sia per il periodo 2003-2012, sia per quello compreso tra il 2012 e il 2021, la Valtiberina si colloca su un valore più alto rispetto a quello medio regionale: per il primo dei due lassi di tempo sono stati calcolati 32,86 morti ogni 100.000 abitanti, mentre in tutta la Toscana 30,93. Per il secondo intervallo, l’ultimo rilevato, i numeri hanno fatto registrare una flessione, con il valore valtiberino che si è attestato su 20,43 morti ogni 100.000 abitanti e quello toscano su 14,02.

I dati sulla mortalità raccolti dall’ARS Toscana confermano dunque che in Valtiberina l’incidenza dei tumori allo stomaco è più alta rispetto che altrove, anche se – un po’ come avviene ovunque quando si parla di questo tipo di patologia – gradualmente i numeri si stanno riducendo. Nonostante i dati siano troppo esigui, quindi privi di una significatività statistica, potrebbe comunque essere sensato segnalare che nell’ultima rilevazione i comuni con la maggiore concentrazione di tumore allo stomaco sono quelli più montuosi: Caprese Michelangelo (27,96), Sestino (27,86) e Badia (23,95) occupano infatti le prime tre posizioni di tutto il comprensorio considerato (con punte che per il periodo 2003-2012 arrivavano fino a 50,18 (Caprese Michelangelo). Fuori dalla Valtiberina valori simili si ritrovano, in effetti, in tutta la parte orientale della Toscana appenninica, dove tra l’altro sono presenti comuni con valori decisamente più elevati, come Marradi (40,62) e Chiusi della Verna (42,06). Così come anticipato in un precedente articolo, in queste zone montane comprese tra Valtiberina, Casentino e Appennino forlivese, il problema del tumore allo stomaco sembra quindi essere ancora più accentuato che altrove, mentre al cospetto dei dati raccolti per l’Altotevere umbro, quelli della Valtiberina toscana appaiono, nel complesso, meno alti (in merito a ciò si veda il riepilogo della tabella sottostante). Questo vale sia per il tumore allo stomaco, sia per diverse delle altre tipologie considerate. Di conseguenza, nel prosieguo di questo approfondimento incentrato sulla diffusione di certe neoplasie all’interno dell’intero territorio dell’Alta Valle del Tevere, si cercherà di fornire qualche ulteriore possibile interpretazione attraverso la consultazione di figure esperte e addetti ai lavori.

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