L’edizione 2025 del Palio della Vittoria di Anghiari, la 21esima dalla riproposizione avvenuta nel 2003, potrebbe essere quella del nuovo record assoluto di partecipanti. Considerando il fatto che ancora le iscrizioni sono aperte, si potrebbe arrivare a quota 85: di certo, al momento i Comuni rappresentati sono 18, fra i quali quello di Gubbio, che ha dominato l’ultimo biennio con i trionfi nel 2023 di Manuel Moriconi e nel 2024 di Antonio Rossi, il quale proprio sul filo di lana riuscì a trovare il guizzo risolutore nei confronti del milanese Tommaso Chiesa.
È stata ribattezzata la “corsa podistica più pazza del mondo”, quella che celebra la “toscanità” di Anghiari decretata dall’esito della celebre Battaglia combattuta nel 1440 e dipinta da Leonardo da Vinci nel misterioso affresco di Palazzo Vecchio a Firenze; in essa c’è una tattica di squadra (ogni Comune può schierare fino a cinque atleti) che prevede spinte, trattenute e placcaggi, puntuali soprattutto nella parte iniziale dei 1440 metri del tracciato, tutto rettilineo ma in costante ascesa fino all’arrivo di piazza Baldaccio, dove a ridosso del traguardo è posta l’unica curva.
Dal 1441 fino al 1827 il Palio si correva a cavallo e fu a causa di un fatto sanguinoso (la morte proprio di un fantino durante una rissa) che quasi 200 anni fa venne sospeso per ripartire nell’era moderna grazie ad Andrea Merendelli. Il bilancio dal 2003 a oggi – ricordando che il Covid-19 impose lo stop nel 2020 e nel 2021 – registra 4 successi di Anghiari, 3 di Pieve Santo Stefano; 2 ciascuno di San Giustino, Sansepolcro, Arezzo e Gubbio e uno a testa di Città di Castello, Firenze, Badia Tedalda, Milano e Montepulciano.
Giulio Calli di Anghiari è a livello individuale il podista con più affermazioni: 3 in totale, datate 2004, 2006 e 2012, mentre quello di Pieve Santo Stefano è il Comune con la striscia positiva più lunga, avendo messo insieme consecutivamente le sue tre vittorie dal 2008 al 2010. Il pievano Giuseppe Cardelli (due successi) è anche l’unico ad aver bissato di fila l’albo d’oro, nel 2008 e nel 2009 e dopo il tris di Pieve c’è il bis 2023-24 di Gubbio. A occuparsi dell’evento, con il patrocinio del Comune, c’è l’omonima associazione presieduta da Valter Capacci, che ogni anno commissiona la realizzazione del drappo a un artista; in questo caso, all’anghiarese Giancarlo Ghignoni.

Un programma più ricco che in passato è stato elaborato per il fine settimana. Si comincia sabato 28 giugno alle 17.30 nella Sala del Cassero con l’incontro dal titolo “Anghiari 1440: l’onore delle armi – Cavalieri, armi e armature nelle guerre d’Italia”, a cura dello storico e divulgatore Roberto Cinquegrana. Alle 21, in piazza Mameli a ingresso gratuito, la Compagnia dei Ricomposti presenta “Il Baldaccio d’Anghiari – storia e leggenda di un capitano di ventura”.
La festa di domenica 29 prenderà il via alle 18.30 con la sfilata in piazza Baldaccio dei sindaci, delle delegazioni dei cortei storici dei balestrieri di Sansepolcro, della Giostra del Saracino di Arezzo, del Calcio Storico Fiorentino e del Palio della Vittoria. Al calar del sole, il via alla corsa, poi alle 21.30 la “Cena della Vittoria” lungo le antiche mura. Fra le tante iniziative previste, figura ancora una volta la borsa di studio “Racconto il mio Palio”, rivolta ai giovani e promossa in collaborazione con Banca di Anghiari e Stia e Istituto Comprensivo di Anghiari. I 31 meravigliosi disegni sono già esposti a Palazzo Pretorio e lo saranno fino al 30 giugno, con la cerimonia di premiazione che avverrà domenica 29 durante la rievocazione storica.