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Licenziamenti Sagemcom: “Istituzioni al fianco dei lavoratori”, il 17 gennaio incontro decisivo

Ricevuti in Comune i 40 dipendenti coinvolti: “La vicenda approderà in parlamento”

Il futuro dei 40 lavoratori della Sagemcom Italia S.r.l., minacciati da una procedura di licenziamento collettivo, è stato al centro di un incontro svoltosi questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Città di Castello. Il sindaco Luca Secondi ha ribadito il pieno sostegno da parte dell’amministrazione tifernate: “Saremo sempre al vostro fianco, alle vostre famiglie e ai sindacati. Questa aula consiliare sarà la vostra casa, se necessario, per altri incontri come questo”. La decisione della multinazionale francese di chiudere lo stabilimento tifernate, specializzato nella produzione di contatori del gas, ha già attivato una mobilitazione istituzionale. Nei prossimi giorni, esattamente il prossimo 17 gennaio, è previsto un incontro decisivo tra sindacati e vertici dell’azienda.

Il caso verso il parlamento

L’amministrazione ha riferito di aver coinvolto fin da subito parlamentari, consiglieri regionali e istituzioni locali per difendere i lavoratori. “La vicenda approderà in parlamento, con interventi in Camera e Senato”, ha aggiunto il primo cittadino. A poche ore di distanza dalla notizia dell’avvio della procedura, i parlamentari dem tifernati, Walter Verini e Anna Ascani, avevano espresso in una nota la loro vicinanza alle maestranze, garantendo il proprio impegno a “scongiurare la chiusura dello stabilimento e tutelare le esigenze dei dipendenti e delle loro famiglie”.

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Caso Sagemcom: l’incontro in Comune di sabato 11 gennaio

La data chiave del 17 gennaio

Al fianco dei lavoratori, accompagnati dal rappresentante Fiom-Cgil Riccardo Coccolini, dal delegato Rsu Rudy Melelli e dall’avvocato Fabrizio Mastrangeli, erano presenti anche il vicesindaco Giuseppe Bernicchi e i consiglieri regionali Letizia Michelini e Fabrizio Ricci. Come detto in precedenza, Coccolini ha annunciato un incontro decisivo con l’azienda il prossimo venerdì 17 gennaio. “La nostra richiesta sarà chiara – ha dichiarato – ritirare la procedura di licenziamento e aprire un dialogo costruttivo sul futuro di questi lavoratori, che hanno un’età media di circa 50 anni”.

“Riflessioni sul ruolo delle multinazionale nella regione”

I consiglieri regionali Michelini e Ricci hanno ribadito la volontà della Regione di contrastare il provvedimento, definito “devastante per i lavoratori, le loro famiglie e il tessuto produttivo dell’Altotevere”. Entrambi hanno inoltre sottolineato la necessità di “avviare una riflessione sul ruolo delle multinazionali nella regione”.

Il legale Mastrangeli ha infine illustrato nel dettaglio la procedura giuridica in corso, sottolineando a sua volta l’importanza di questo incontro. Nel frattempo, la Fiom-Cgil guiderà la vertenza per i prossimi 45 giorni, termine legale per tentare una mediazione. In caso di mancato accordo, la questione passerà nelle mani della Regione Umbria, con il coinvolgimento dell’assessore allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti.

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