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Crisi della Chianina: sfide e soluzioni al centro di un incontro

All’ex Foro Boario un evento rivolto ad allevatori e operatori del settore: “La filiera deve adeguarsi alle esigenze del mercato attuale”

Nel servizio: le dichiarazioni di Andrea Petrini, Massimiliano Dindalini, Marcello Polverini

Nella mattinata di sabato 22 giugno a Sansepolcro, presso il centro congressi dell’ex Foro Boario, si è tenuto l’incontro “La Chianina, una risorsa da tutelare”, evento organizzato dalla Pro Loco Gragnano e patrocinato dal Comune di Sansepolcro e dall’Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana. L’obiettivo principale dell’evento, rivolto agli allevatori e agli addetti ai lavori del territorio, è stato quello di individuare soluzioni per affrontare la crisi che sta colpendo il settore della carne di Chianina, prodotto di eccellenza della Valtiberina toscana.

Negli ultimi dieci anni, e in particolar modo nel periodo successivo alla pandemia, il mercato di questa pregiata razza bovina ha subito un calo della domanda che ha determinato una progressiva riduzione dei prezzi di vendita. A questo è andata ad aggiungersi un’importante impennata dei costi di produzione che sta creando numerose difficoltà alle imprese agricole locali. Sono stati molti, infatti, gli allevatori che negli ultimi tempi hanno pubblicamente denunciato come i costi per mantenere gli animali stiano superando i ricavi. I dati parlano chiaro: calo medio del 20% delle vendite di chianine e contestuale riduzione del prezzo da circa 8,5€/kg a 7,5€/kg. Come superare questa fase critica? La questione è stata affrontata dai diversi relatori invitati all’evento.

“Il mercato in questi anni è cambiato notevolmente – ha spiegato Andrea Petrini, direttore del Consorzio IGP “Vitellone bianco dell’Appennino centrale” – e quindi anche la nostra filiera necessariamente deve adattarsi a questi cambiamenti. Attualmente le macellerie hanno sempre più bisogno di servizi, chiedendo un prodotto già lavorato e selezionato. Anche la nostra filiera necessariamente deve adattarsi a quelle che sono le attuali esigenze del mercato, che permettono di valorizzare al meglio il prodotto, di compensarlo in maniera ottimale e quindi di ottenere anche il massimo sul fronte del valore economico”.

Tra i relatori, è intervenuto anche Massimiliano Dindalini, direttore di CIA Arezzo, che ha ribadito l’importanza di sensibilizzare la comunità sulla difficile situazione del settore e di trovare soluzioni per sostenere gli allevatori. “Attualmente, i costi di allevamento della Chianina non consentono agli allevatori di coprire le spese sostenute per curare questi animali, che richiedono cure particolari e uniche rispetto ad altre razze bovine. Un investimento oneroso, che tuttavia ritroviamo sulla tavola in termini di qualità dei prodotti”.

Anima organizzativa dell’evento, l’allevatore locale Marcello Polverini, che negli ultimi anni ha preso forti posizioni sul tema della Chianina attraverso una serie di iniziative che hanno portato il tema alla ribalta delle cronache nazionali. “Con la Pro Loco di Gragnano da anni organizziamo una serie di appuntamenti enogastronomici, a partire dalla nostra festa paesana ma anche allestendo stand alle fiere di Sansepolcro e ad altri eventi locali, che offrono la possibilità di degustare tutti i diversi prodotti realizzati con la Chianina. Dobbiamo far conoscere con ogni mezzo il grande lavoro e i sacrifici che ci sono dietro una carne di alta qualità come è questa”.

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