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Marco Graziotti: l’arte come necessità

“La mia soddisfazione nasce nel creare, tirare fuori qualcosa da dentro di me”

A differenza di molti altri artisti, il percorso di Marco Graziotti non è cominciato in tenera età, ma ha avuto una genesi tutta sua: “Ho iniziato a disegnare quando ero in quarta superiore, mentre studiavo all’istituto tecnico. Scrivevo anche e facevo fumetti. Li facevo vedere a un mio professore e lui mi dava i voti. L’ho fatto per tre anni, poi ho smesso. Ho buttato via tutti i disegni che avevo in casa e non ho più toccato nulla per dieci anni”.

Dopo la lunga pausa, lo stimolo per ricominciare con l’arte arriva nel momento in cui Marco diventa padre: “Ho ripreso a disegnare quando è nata mia figlia, che tra l’altro ora mi aiuta nella realizzazione di alcune opere, fra cui il mio studio. Lì ho pensato che avevo voglia di fare qualcosa di più e la passione si è riaccesa”.

Piano piano i lavori di Graziotti cominciano a girare in città e a riscuotere i primi successi: “L’anno scorso, il giorno del mio compleanno, ho incontrato in pasticceria il sindaco Fabrizio Innocenti. Mi ha fatto i complimenti per i lavori che aveva visto sui social e mi ha invitato a fare una mostra alla Galleria Alessandrini. È stato uno stimolo importante e poco dopo ho iniziato a fare almeno un disegno al giorno. Adesso non riesco ad andare a letto se durante la giornata non ho creato qualcosa di mio. Il fatto di aver anche cominciato a vendere le opere è stato poi un ulteriore stimolo. Entrare nel mondo dell’arte ha avuto solo lati positivi. Ho conosciuto un sacco di artisti che non conoscevo e persone che mi hanno dato una mano”.

Osservando l’arte di Marco, la sua necessità espressiva salta immediatamente all’occhio. Una creatività che si sviluppa non solo attraverso l’utilizzo di tela e colori, ma anche dei più vari e originali materiali: “Ho lavorato insieme a mio fratello in una camiceria e questo mi ha permesso di osservare da vicino il processo di trasformazione dei tessuti. Per la carta uso vecchi giornali e riviste, mentre gli elementi metallici li prendo soprattutto da elettrodomestici rotti”.

“Il tema che preferisco è quello del viaggio, inteso sia come fisico che spirituale”, spiega Graziotti. “Mi lascio ispirare molto anche dal cinema e dalla musica. Alcune idee mi vengono la mattina mentre sono al lavoro, me le tengo in testa per tutto il giorno e quando torno a casa le faccio uscire subito. A volte l’ispirazione arriva invece sfogliando vecchi giornali che utilizzo per i collage o guardando raccolte di immagini passate, risalenti soprattutto ai primi del ‘900. Può anche succedere che per determinate opere io parta dalla materia prima e la trasformi in idea. Ad esempio mi capitò di trovare un vecchio estintore vicino a un lago, di pulirlo, stuccarlo, installarci dei piccoli oblò e trasformarlo in un sottomarino. La mia soddisfazione nasce comunque nel creare; che si tratti di disegno, pittura, scultura o anche scrittura. Tirare fuori qualcosa da dentro di me”.

“Sicuramente c’è l’intenzione di continuare a creare”, afferma infine Marco quando gli si chiede cosa lo aspetta nel prossimo futuro. “Oltre a quella da definire alla Galleria Alessandrini, in programma c’è una mostra a Lucca. Finché me ne daranno la possibilità, continuerò inoltre a esporre le mie opere al Ristorante Fiorentino e in altri locali di Sansepolcro. Da quando ho cominciato questa attività ho scoperto tanti artisti locali che non conoscevo e altrettante persone che desiderano sostenere i creativi”.

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