Uno tributo a Italo Calvino nel centenario della nascita, sotto forma di racconto in chiave di spettacolo. È quello che si è tenuto alcuni giorni fa al Teatro degli Illuminati per iniziativa della Libera Associazione “Architetti nell’Altotevere”, con il patrocino del Comune di Città di Castello e dell’Ordine degli Architetti di Perugia.
Di fronte a un teatro gremito fino al terzo ordine, “Le città che siamo”, titolo dell’evento, ha rappresentato il viaggio nelle città invisibili del grande autore novecentesco per approfondire il senso della città intesa quale immaginario desiderato, dell’agglomerato urbano del passato in diretto legame con quello odierno, nonché del vivere delle anime che popolano le stesse città con tutto il loro multiforme mondo interiore.
La serata si è dipanata in momenti diversi sapientemente mixati: le letture di Enrico Paci e Valentina Martinelli e le musiche di Michele Mandrelli si sono alternate alle riflessioni del prof Fausto Carmelo Nigrelli e dall’architetto-scrittore Matteo Pericoli (protagonista anche di un laboratorio di architettura letteraria in Biblioteca Comunale) e a quelle stesse dell’Associazione, porte da Lucia Fiorucci e Lucia Masi, che così ribadisce con autorevolezza ad essere considerata quale credibile interlocutrice delle Istituzioni in un’ottica di progettuale sviluppo urbanistico sostenibile sotto il profilo sociale, ambientale e culturale.
Le coreografe di “Diamante Danza” hanno curato i coinvolgenti intermezzi danzati, in totale aderenza rispetto ai temi trattati esprimendo: le scelte artistiche sono state operate da Cristina Goracci, confermatasi una volta di più personaggio di assoluto spessore.
Abbiamo intervistato tre delle organizzatrici dell’iniziativa.