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I prìncipi Doria Pamphilj nel paese della battaglia

La coppia di illustri filantropi romani visita Anghiari per promuovere la cultura

Genius Loci, una rete per portare i piccoli Comuni al grande pubblico. Nel pomeriggio di venerdì 15 novembre i principi Massimiliano Floridi e Gesine Doria Pamphilj, dopo la tappa a Città di Castello, hanno visitato il Museo della Battaglia nel Comune di Anghiari.

La coppia, ultima discendente di un’illustre famiglia di antica nobiltà genovese, napoletana e romana, ha fatto visita al piccolo borgo toscano con l’intento di includerlo nella rete dell’associazione filantropica da loro fondata, nota come “Genius Loci Floridi Doria Pamphilj”.

Nel 2018 l’associazione nasce come ente culturale volto a creare una rete tra i borghi e le piccole città che hanno un legame con la casata, la cui storia si snoda per quasi mille anni. Il progetto si è poi allargato, cercando di includere in generale tutti quei piccoli luoghi suggestivi e accoglienti in Italia il cui potenziale turistico non è realizzato.

Massimiliano, esperto e appassionato di arte, ha potuto rievocare il suo rapporto con la Valtiberina: “Io sono discendente della famiglia Floridi che ha un legame con Città di Castello. La mia famiglia vanta addirittura di discendere direttamente da San Florido e c’è anche un allievo del pittore Raffaello, Francesco Floridi, che discende da questo stesso ceppo. Siamo originari dell’Umbria, ma già nel medioevo i miei antenati si sono spostati nel paese di Guarcino, in provincia di Frosinone”.

Il legame con il territorio però non è solo legato all’araldica. La coppia, infatti, è amica del Circolo della Vela e del Remo di Montedoglio, che ha sede nella frazione Madonnuccia di Pieve Santo Stefano. I due sono famosi per spostarsi insieme alla loro fedele “casa galleggiante”: una sorta di roulotte anfibia con la quale possono risalire i corsi dei fiumi navigabili e i laghi. Durante una permanenza presso il lago nostrano, i Doria Pamphilj hanno conosciuto i membri del circolo, i quali li hanno a loro volta introdotti alle bellezze del nostro territorio: “È un luogo meraviglioso ma non lo conosce quasi nessuno – ha affermato don Massimiliano – noi frequentiamo molto i luoghi ‘fluviali’, grazie alla nostra casa anfibia che ci permette di scoprire posti bellissimi. Preferiamo dormire lì perché, non me ne vogliano gli albergatori, ma io ho una certa avversione per gli hotel”.

Venendo alla visita di Anghiari, il principe ha dichiarato: “Avevamo programmato questa visita a Città di Castello ma desideravo tanto visitare Anghiari. Non ero mai stato qui ma ne avevo sentito molto parlare per la sua bellezza e, ovviamente, per la storia della battaglia”.

“Noi viviamo a Roma, per la precisione a piazza Venezia, e possiamo affermare che il turismo nella capitale ‘ci fa a fette’ – spiega sorridendo don Massimiliano -. Il turismo eccessivo e sregolato distrugge il tessuto sociale della città e Roma non è la sola a subire questo fenomeno: anche Firenze, Venezia e molti altri luoghi soffrono per questo stesso motivo. Qui ad Anghiari un tessuto sociale c’è ancora, questo è un luogo che ha ancora molto da offrire. Sarebbe bello poter condividere l’afflusso di persone in tutto il Paese. L’Italia, diversamente da altre nazioni europee, non è monocentrica, ma policentrica, e questo è un effetto dovuto alla sua storia. Questo fa sì che il suo patrimonio artistico e storico sia estremamente variegato e diffuso; quindi, non serve di concentrarsi solo su alcune città”.

Prima di iniziare la visita del piccolo museo anghiarese, insieme alla direttrice Benedetta Spadaccini, è intervenuta anche donna Gesine: “Genius Loci esiste per promuovere i piccoli Comuni che hanno poco turismo e tanta cultura. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di contribuire alla valorizzazione dei luoghi attraverso il nostro cognome e la notorietà. Quando un luogo fa parte di una rete risulta più facile accedere a bandi e pubblicizzare le proprie iniziative. Inoltre, cerchiamo anche di ospitare iniziative presso il nostro palazzo (Villa Pamphilij a Roma), soprattutto presentazioni di libri legati alla storia della nostra famiglia che ha lasciato tracce e ricordi in tutta Italia”

La principessa ha proseguito: “Quando si dice ‘principe’ ci si riferisce a quelle persone nobili che vivono in grandi città. Noi siamo diventati nel 1400 principi di Melfi, dove abbiamo ancora oggi molte connessioni familiari. Ad Avigliano, invece, durante la Seconda Guerra Mondiale, la campana cittadina è andata distrutta a seguito dei bombardamenti, ed è stata Orietta Doria Pamphilj a donargliene una, motivo per cui ancora oggi la chiamano ‘La campana Orietta’”.

Infine, Gesine ha ricordato l’importanza dei nuovi media nella promozione culturale: “Usando internet e i social possiamo mettere in risalto ciò che accade. Un luogo come Anghiari ha grande potenziale ed è importante che lo racconti”.

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