Anche quest’anno Aboca Edizioni ha lasciato un segno profondo al Salone Internazionale del Libro di Torino, grazie all’installazione immersiva del Bosco degli Scrittori. Dal 15 al 19 maggio, migliaia di visitatori hanno varcato la soglia del Padiglione Oval per entrare in un ambiente unico nel suo genere: uno spazio vitale, verde e poetico, capace di unire scienza, arte, letteratura e natura.
Un’iniziativa che riflette l’impegno dell’azienda Aboca nel coniugare ricerca scientifica, sostenibilità e riflessione ecologica. Il Bosco, infatti, non è stato solo una meraviglia scenografica, ma anche un luogo di pensiero e consapevolezza, animato da incontri, presentazioni, installazioni e percorsi sensoriali.
Un seme monumentale per raccontare la vita
Tema portante dell’edizione 2025 è stato la forza dei semi, simbolo di nascita, biodiversità e rigenerazione. Al centro dell’allestimento di quest’anno, la suggestiva scultura “La memoria del bosco” dell’artista Gianpietro Carlesso: un gigantesco seme in legno di rovere che ha incarnato il principio primo della vita vegetale e l’essenza della filosofia Aboca.
Attorno ad essa, migliaia di piante, arbusti e alberi hanno trasformato il Padiglione in un ecosistema temporaneo, realizzato grazie alla collaborazione di professionisti, ditte e artigiani della Valtiberina, che hanno dato forma concreta alla visione editoriale dell’azienda biturgense. Un progetto che ha messo in luce il potenziale del territorio non solo come culla di saperi, ma anche come fucina di creatività e competenza.
Incontri, libri e divulgazione nel cuore verde del Salone
All’interno dell’auditorium, incastonato nel cuore del Bosco, si sono susseguiti per cinque giorni incontri con autori, scienziati e studiosi che hanno dedicato le proprie opere e ricerche al mondo naturale, all’ecologia, alla scienza e alla poesia del vivente. Una vera e propria galleria vegetale ha introdotto i visitatori in questo spazio di ascolto e dialogo, rafforzando la sensazione di essere immersi in un paesaggio vivente, lontano dall’ambiente fieristico tradizionale.
Come ricordato dalla stessa casa editrice, il “Bosco degli Scrittori” è stato anche oggetto di un progetto di ricerca scientifica in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (NBFC), nell’ambito del programma europeo NextGeneration EU. Attraverso sensori installati nel padiglione e la raccolta di questionari anonimi, gli studiosi hanno monitorato parametri come CO₂, umidità, temperatura, composti volatili e percezione soggettiva, con l’obiettivo di valutare come gli allestimenti vegetali possano influenzare positivamente la qualità dell’aria e il benessere psico-fisico delle persone.



