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Vicenda Sogepu: l’imprenditore Nebbiai non coinvolto nell’appalto da 315 milioni di euro

Derubricati il reato e le accuse inizialmente mosse nei suoi confronti dalla Procura di Perugia

L’imprenditore Massimiliano Nebbiai, titolare della Omn componenti di Montone, esce di fatto dalla vicenda Sogepu in relazione all’appalto da 315 milioni di euro per la gestione fino al 2038 del ciclo dei rifiuti in 14 Comuni dell’Alta Umbria, i principali dei quali sono Città di Castello, Umbertide e Gubbio. Nebbiai era implicato sull’altro appalto, quello vinto dalla sua azienda per la fornitura di 600 cestini stradali del valore di 300mila euro; a conclusione delle indagini, l’accusa era divenuta ancor più pesante: “induzione indebita a dare o promettere utilità”, a carico tanto di Goracci quanto di Nebbiai, che aveva chiesto il patteggiamento e avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver sborsato 36mila euro a Cristian Goracci, ex amministratore unico di Sogepu e figura chiave assieme ad Antonio Granieri, ex amministratore di Ece, la società con il 51% delle quote all’interno di Sogeco, assegnataria dell’appalto sui rifiuti, mentre il restante 49% appartiene a Sogepu.

Davanti al Gip del Tribunale di Perugia, la dottoressa Simona Di Maria, si è tenuta l’udienza con la quale è stata definita la posizione di Nebbiai in qualità di indagato nella vicenda Sogepu. Nel corso delle indagini preliminari, a seguito di una corretta disamina e qualificazione dei fatti da parte della Procura, è emersa l’insussistenza di qualsiasi condotta corruttiva da parte di Nebbiai, con la conseguente riqualificazione dei fatti provvisoriamente contestati e la derubricazione del reato di corruzione. I difensori hanno evidenziato come la corretta valutazione delle risultanze probatorie acquisite nel corso dell’indagine, unitamente alle dichiarazioni rilasciate dagli stessi indagati in sede di interrogatorio, al quale Nebbiai non si è nemmeno sottoposto, abbiano determinato il venir meno del teorema accusatorio che ipotizzava il coinvolgimento dell’imprenditore, stante la natura assolutamente marginale della sua implicazione.

Gli avvocati Marcello Pecorari e Paola Trebbi hanno espresso soddisfazione per la celere definizione della posizione del loro assistito, con pena minima e senza alcuna condanna accessoria, resa possibile grazie alla fissazione di un’udienza ad hoc già nella fase delle indagini preliminari e dunque prima dell’inizio del processo, al fine di scindere la posizione di Massimiliano Nebbiai da quella degli altri imputati, vista la appurata marginalità della sua posizione rispetto alle accuse mosse in un primo momento dalla Procura.

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