Niente attività all’aperto, oltre che il divieto di raccolta e consumo di ortaggi. Mentre gli addetti ai lavori stanno proseguendo le indagini per risalire alla causa del rogo, il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, ha stabilito con una ordinanza l’adozione di misure a tutela della salute pubblica per i residenti della frazione di Lerchi dopo l’incendio di giovedì 6 febbraio che ha interessato lo stabile di un’azienda di termoidraulica. Per meglio dire, vi è stata una prima ordinanza, poi superata da una seconda recante la data di venerdì 7 febbraio.
È stata ristretta a un’area longitudinale limitata e concentrata dell’abitato di Lerchi, dell’estensione di circa un chilometro in direzione della collina soprastante l’abitato partendo dal luogo del rogo, l’applicazione delle misure a tutela della salute pubblica rese necessarie dall’incendio. Recependo la comunicazione congiunta pervenuta dall’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl Umbria1 e dall’Arpa Umbria, le disposizioni a salvaguardia della popolazione residente (evitare le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico-sportiva; non usare e non procedere alla successiva manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno; non permettere il pascolo e il razzolamento degli animali da cortile; non raccogliere e consumare prodotti alimentari coltivati; non utilizzare foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali) dovranno essere rispettate più precisamente lungo un tratto “a pennacchio” che si estende a ovest dallo stabilimento industriale teatro dell’incendio e che è stato tracciato dalle autorità sanitarie competenti sulla mappa allegata all’ordinanza. La modifica parziale a quanto disposto in precedenza con un analogo provvedimento, che interessava un’area di circa tre chilometri di raggio, è stata motivata dall’esito degli ulteriori approfondimenti compiuti da Usl Umbria 1 e Arpa e dalle risultanze dello studio di dispersione dei fumi dell’incendio. L’ordinanza sindacale è pubblicata all’Albo Pretorio del Comune.