Un gruppo composto da un centinaio di persone che vivono sul posto e che metteranno in atto una forma di controllo di vicinato. Dopo l’ennesimo blitz dei ladri nella zona della Stazione di Anghiari (siamo nella parte bassa del paese), avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 1° marzo, i residenti hanno deciso di organizzarsi. Due le persone che sarebbero state viste fuggire. Il modus operandi – oramai appurato alla terza volta nell’arco di una settimana – è sempre lo stesso: i malviventi forzano le finestre laterali più defilate, si trattengono negli appartamenti per poco tempo ed escono con bottini non ingenti, vedi poche centinaia di euro e oggetti particolari (occhiali o piastre per capelli), che magari possono essere costosi, ma niente di sostanzioso. Semmai, sono più ingenti i danni provocati all’abitazione.
Il clima di preoccupazione ed esasperazione ha allora indotto i cittadini ad adottare questo sistema: segnalare movimenti ritenuti sospetti ai Carabinieri e informare gli altri perché, accendendo luci o mettendo in atto determinati comportamenti, possano rendere evidente la loro presenza e scoraggiare di conseguenza i malintenzionati. “Il controllo di vicinato può essere un buon servizio, purchè coordinato con le forze dell’ordine. E comunque, ho già avuto un incontro con il comandante della locale Stazione dei Carabinieri e presto ne seguirà un altro: il fenomeno non è certo da sottovalutare, anche se la situazione è alquanto complicata e chi ha il compito di vigilare non può fare i miracoli”. Così Alessandro Polcri, nella veste in questo caso di sindaco di Anghiari, ma indirettamente anche di presidente della Provincia di Arezzo, a proposito dell’ondata di furti registrata nel paese della Valtiberina e del modo nel quale i cittadini della parte bassa hanno deciso di organizzarsi.
“Come si può notare anche su giornali e portali web – prosegue – quasi tutto il territorio dell’Aretino è al momento sotto tiro. Il problema di fondo è che ci troviamo di fronte a bande organizzate, che fanno leva sull’anello della viabilità fra autostrada A1 ed E45. Non è facile braccarle questi individui, perchè piombano nelle abitazioni, vi rimangono in media per 8-10 minuti, poi scappano. Ragionano in una logica di quantità, ovvero pochi pezzi ma più colpi da mettere a segno”. Quando si parla di “bande organizzate”, il discorso diventa ampio. “Significa che queste persone non lasciano proprio nulla al caso – precisa Polcri – perché conoscono bene i movimenti e gli spostamenti delle loro “prede” e posseggono anche una mappa dettagliata delle vie di fuga. Che vi sono anche nella parte alta del Campo alla Fiera, altro posto nel quale i soliti ignoti hanno già agito.
Nella zona della Stazione, dove si sono verificati gli ultimi furti, c’è la telecamera posizionata lungo la strada principale, ma esistono anche diverse arterie secondarie ed è normale che non possiamo installare la videosorveglianza sulle tutte le singole vie. A questo proposito, sembra che una telecamera privata abbia identificato la fisionomia dei ladri: è un indizio prezioso. Non so se adesso le stesse persone insisteranno su Anghiari; magari, intuendo la marcatura che è iniziata nei loro confronti, potrebbero aver deciso di spostare altrove il loro baricentro operativo. E vista la velocità di esecuzione nei vari appartamenti, il compito di scovarli si rivela ulteriormente complicato”. Dallo stesso sindaco anche un invito: “Le improprie ronde non debbono essere di intralcio. Dal momento che non vi è una sorta di “occhio clinico”, il rischio è che per ogni sconosciuto che viene notato si scomodino le pattuglie e che si perda tempo per controllare una persona innocua, sottraendolo ad altre attività e dando il vantaggio ai malviventi veri”.