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Mezzo secolo fa la maggiore età è scesa a 18 anni

La legge del 6 marzo 1975 ha abbassato la precedente soglia che era di 21 anni. L’esito in bilico delle elezioni politiche del 1976 alla base di questo provvedimento?

Il 2015 è l’anno di un altro anniversario alquanto significativo, che cade proprio in marzo: i 50 anni dall’approvazione della legge che ha abbassato la soglia della maggiore età da 21 a 18 anni. Tre anni in meno, quindi, per avere riconosciuta la capacità di agire, ovvero di porre in essere in autonomia contratti e altri negozi giuridicamente validi. A stabilire il tutto è la legge 6 marzo 1975, numero 39, approvato dal Parlamento italiano e a volere questo provvedimento sono i democristiani Aldo Moro, Luigi Gui e Giovanni Leone, con assieme il repubblicano Oronzo Reale. Di punto in bianco, insomma, diversi milioni di giovani in età compresa fra i 18 e i 21 anni si ritrovano adulti e con facoltà che ancora non avevano.

Per loro si tratta del salto decisivo della vita, ossia da ragazzi ad adulti, anche perché il raggiungimento della maggiore età apre altre porte consequenziali: a 18 anni compiuti, infatti, si può conseguire la patente di guida, ci si può sposare, si può cominciare a lavorare anche senza aver terminato la scuola dell’obbligo, si possono siglare contratti e si possono guardare anche i film vietati. A tutto questo si aggiunge anche (e soprattutto, per certi aspetti) l’acquisizione del diritto di voto alle elezioni politiche e amministrative, salvo quelle riguardanti il Senato, per le quali fino a qualche anno fa era necessario il compimento dei 25 anni di età. Per quale motivo tanta premura sul diritto di voto?

I 18enni andranno per la prima volta alle urne alle amministrative del giungo 1975 e poi alle politiche del 1976, queste ultime consultazioni molto attese perché a livello di consensi il Partito Comunista Italiano si era avvicinato molto, nelle amministrative dell’anno precedente, alla Democrazia Cristiana, per cui le probabilità di sorpasso sono più elevate che in passato e ciò avrebbe rotto l’equilibro internazionale fra il blocco atlantico e quello di influenza sovietica. Alla fine, però, il sorpasso non si verificò.

L’abbassamento della soglia della maggiore età trasforma profondamente il tessuto sociale italiano, già in pieno fermento in quegli anni, permettendo a fasce di popolazione sempre più giovani di assumere ruoli e responsabilità prima riservati a gruppi più adulti e di accedere a opportunità fino ad allora precluse agli adolescenti. La legge numero 39 viene promulgata il 10 marzo e soprattutto per nonni e bisnonni risultava difficile capire il perché di questa anticipazione, visto che loro avevano dovuto attendere il compimento dei 21 anni, ma da qualche parte si dovrà pur cominciare a “prendersi le proprie responsabilità”, dicevano e dicono tuttora i genitori. Il 18esimo anno è una “approssimazione” che sancisce l’ingresso del teenager nel “mondo degli adulti”.

Essere maggiorenni significa acquisire totalmente la capacità di agire e di prendere decisioni, che costituisce il vero “scalino” salito dal giovane. E spesso è proprio questo fattore il potere conferito dalla maggiore età, se soltanto si pensa a quanto accadeva a scuola: fino a quando era minorenne, lo studente avrebbe dovuto giustificare le assenze (comprese quelle più sospette) con la firma di un genitore; ora invece aveva la facoltà di mettere la propria firma. Non solo: quando compie 18 anni, il giovane frequenta in genere l’ultimo anno delle scuole medie superiori, dopodiché può scegliersi se fermarsi o intraprendere il cammino universitario, primo esempio di autonomia vera e di gestione del proprio tempo, perché normalmente l’università si frequenta lontano da casa, a parte coloro che risiedono nelle grandi città.

Lo stesso modo di studiare cambia rispetto alle superiori: non c’è lezione tutti i giorni, ma in compenso ci sono gli esami e il problema è quello di finire in tempo. Con la patente in mano, puoi chiedere ai genitori l’auto e andare il sabato sera in discoteca anche lontano e con gli amici a bordo, ma devi avere la responsabilità delle tue azioni: in primis, non eccedere con gli alcolici e poi con la velocità al volante. I 18 anni offrono anche la possibilità di aprire in autonomia il conto corrente in banca, a patto però di fornire garanzie e stipendi, per cui è necessario trovare un lavoro. Tutto questo viene concesso a chi taglia il traguardo dei 18 anni di età, rispetto ai 21 di prima.

La maggiore età non è uniforme nel mondo: in Iran, la soglia per le donne è fissata a 9 anni e per gli uomini a 15 anni. Nel Regno Unito la maggiore età arriva invece a 16 anni, così come a Cuba o in Pakistan (per le donne), mentre servono 20 anni in Nuova Zelanda e 21 negli Stati Uniti. È chiaro però che ogni Paese attribuisce un significato differente alla maggiore età in termini di diritti acquisiti.

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