Un’ampia maggioranza dei giovani tra i 16 e i 19 anni riconosce il fascismo come una dittatura e crede nei valori della Resistenza, dichiarandosi antifascista e fiduciosa nella democrazia. Tuttavia, una minoranza non trascurabile ha mostrato atteggiamenti di simpatia verso il regime fascista e diffidenza nei confronti della democrazia, con percentuali che variano a seconda del genere: tra il 16 e il 23% dei ragazzi e circa il 5% delle ragazze manifestano una chiara inclinazione favorevole al fascismo, mentre tra il 21 e il 24% dei maschi e tra il 9 e il 13% delle femmine esprimono scetticismo verso il sistema democratico.
Questi sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dall’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” in collaborazione con le scuole superiori di Città di Castello. La ricerca ha coinvolto studenti delle ultime tre classi, permettendo di esplorare le loro opinioni su temi di grande rilevanza storica e attuale.
“La ricerca non è solo un’indagine di carattere culturale, ma vuole essere uno strumento didattico per favorire la comprensione delle vicende storiche che sono alla base della nostra democrazia,” ha dichiarato Alvaro Tacchini, presidente dell’Istituto Gabriotti, durante la presentazione dei risultati svoltasi nella sala convegni Godioli-Bellanti della Scuola di Arti e Mestieri Bufalini. All’incontro erano presenti anche Alba Cavicchi, dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, il sindaco Luca Secondi e l’assessore alle politiche giovanili Letizia Guerri.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall’indagine è il divario di genere: le ragazze si distaccano maggiormente dal fascismo e mostrano più fiducia nella democrazia rispetto ai coetanei maschi. L’utilizzo dello stesso questionario somministrato in una ricerca analoga del 2018 ha inoltre consentito di osservare l’evoluzione delle opinioni giovanili nel tempo.