Fascismo, Resistenza e democrazia: cosa ne pensano i giovani di Città di Castello
Un'indagine svela opinioni e tendenze. In pochi anni significativi cambiamenti (anche inattesi) nella percezione di storia e attualità
Sono dati interessanti, e in parte sorprendenti, quelli che emergono dall’indagine condotta nei mesi scorsi dall’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” di Città di Castello su 730 studenti delle scuole superiori tifernati. Sono stati coinvolti il Polo Tecnico “Franchetti-Salviani”, il Polo Professionale “Patrizi-Baldelli-Cavallotti”, il Liceo “Plinio il Giovane” e il Liceo Europeo “San Francesco di Sales”.
Lo studio, a cui ha collaborato anche la professoressa Simonetta Falasca Zamponi della University of California di Santa Barbara, ha riproposto le stesse domande di un’indagine del 2018, permettendo di tracciare l’evoluzione delle opinioni giovanili su fascismo, antifascismo, Resistenza e democrazia. L’iniziativa aveva anche una finalità didattica: fornire agli insegnanti uno strumento per approfondire questi temi con gli studenti.
Giovani e fascismo: tra condanna e incertezza
Alla domanda se "il regime fascista di Benito Mussolini sia da condannare completamente", il 67,5% degli studenti si dichiara molto o abbastanza d'accordo, con una netta differenza di genere: il consenso alla condanna è più alto tra le ragazze (76%) rispetto ai ragazzi (61%). D'altra parte, il 30% dei maschi e il 15% delle femmine non condanna del tutto il fascismo, con alcuni studenti (23% dei ragazzi e 5% delle ragazze) che lo considerano una "forma di governo positiva".
Anche l’eredità lasciata dal fascismo suscita pareri divergenti: il 71% delle femmine e il 49% dei maschi ne danno un giudizio negativo, contro il 2% delle femmine e l’11% dei maschi per i quali il giudizio è molto o abbastanza positivo. In particolare, la fascia di età tra i 16 e i 17 anni mostra più indulgenza rispetto ai più grandi. Molto elevato è il numero di incerti o indecisi.
La Resistenza: un patrimonio poco conosciuto
Il 56% degli studenti ammette di avere scarse conoscenze sulla Resistenza, percentuale più alta rispetto al dato sulla conoscenza del fascismo. Solo il 4% si definisce molto informato.
Mentre il 62% considera la guerra di Liberazione necessaria, cala al 52% la quota di chi riconosce i valori della Resistenza come fondamento della democrazia italiana. Anche qui si registra una consistente quota di indecisi, con punte del 28-29% tra le ragazze.
Antifascismo: ancora attuale o superato?
Il 47% degli studenti ritiene che il fascismo sia ancora diffuso in Italia, ma solo il 6% lo considera "molto" presente. Il 56% dei ragazzi e l'81% delle ragazze credono sia importante combatterlo attivamente. Alla domanda sull’antifascismo, il 61% delle femmine e il 48% dei maschi lo considera ancora attuale. Tuttavia, quasi un terzo dei ragazzi e il 14% delle ragazze lo ritiene superato.
Sul tema della repressione del fascismo, il 37% delle femmine e il 23% dei maschi ritiene che vada contrastato "senza esitazioni", mentre il 24% dei ragazzi e il 34% delle ragazze preferirebbe un approccio meno drastico.
La democrazia: un valore in discussione
L'85% delle ragazze e il 73% dei ragazzi considera importante vivere in un paese democratico, ma le percentuali scendono rispettivamente al 58% e al 36% se si considera solo chi lo ritiene "molto importante".
La fiducia nella democrazia non è comunque assoluta: il 24% dei maschi e il 13% delle femmine sostengono l'abolizione dei partiti, mentre quasi un giovane su sei (21% dei ragazzi e 9% delle ragazze) esprime forti critiche verso il sistema democratico.
Il confronto con il 2018: cambiamenti significativi
L’indagine mette in evidenza ampie sacche di incertezza e una conoscenza parziale della storia, in particolare sulla Resistenza. Tuttavia il confronto con la stessa indagine condotta nel 2018 evidenza come in pochi anni fra i giovani tifernati, e in maniera più marcata fra le giovani, si sia sviluppata una maggiore consapevolezza storica, con una crescita della condanna del fascismo e una maggiore fiducia nei principi democratici.
Il giudizio negativo sul fascismo è cresciuto del 17% fra le ragazze e del 14% fra i ragazzi, mentre è diminuita sensibilmente la tendenza a considerare il fascismo “anche positivo": -19% tra i maschi, -14% tra le femmine. Il giudizio negativo sull’eredità del fascismo aumenta del 6% tra i maschi e del 21% tra le femmine, e nell’insieme si riduce del 5% la frangia di giovani che guarda con simpatia al fascismo, e del 7% se parliamo della figura di Mussolini.
La Resistenza guadagna consenso tra le ragazze, con un travaso dell’8% da opinioni negative a positive, mentre tra i maschi cresce del 6% la quota di indecisi. Sale di circa il 10% tra le femmine la volontà di combattere il fascismo, del 2% tra i maschi. Cala del 13% la percentuale di chi vuole reprimere solo le manifestazioni violente, mentre aumenta di 13 punti tra le ragazze la quota di chi chiede una repressione “senza esitazioni”.
Sul fronte della democrazia, cresce del 16% la quota di ragazze che la ritiene la migliore forma di governo, mentre tra i ragazzi aumentano i “non saprei” (+6%). Aumenta di un paio di punti percentuali, anche in questo caso grazie alle femmine, la quota già elevata di chi considera importante vivere in una democrazia.