Tre milioni di euro per la ricostruzione della copertura in legno. Sono le risorse che aveva reperito la precedente giunta regionale dell’Umbria, con assegnazione del dicembre 2022 attraverso un’ordinanza del Commissario alla Ricostruzione. Le opere devono ancora essere appaltate e questo, per lo stato attuale dell’iter, non potrà che richiedere almeno 3-4 mesi, poi dovranno essere affidate per l’esecuzione. L’erogazione degli altri 12 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, nell’ambito dell’Accordo per la Coesione 2021-2027 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Umbria, sottoscritto il 9 marzo 2024, è subordinata alla presentazione da parte della Regione del progetto di recupero di circa 2mila metri quadrati dell’immobile a cui sono destinati, dei 10.500 metri quadrati totali.
A settembre, sulla rifunzionalizzazione di questi 2mila metri quadrati, che sono già stati oggetto di sopralluoghi tecnici, è intenzione del Comune di Città di Castello aprire un confronto con l’attuale giunta regionale. È importante, infatti, stabilire a cosa sarà destinata la riqualificazione di questa porzione dell’edificio e, quindi, quali scelte progettuali adottare, considerando l’aspettativa di investire per finalità socio-sanitarie. Sarà, inoltre, necessario capire quali altre fonti di finanziamento potrebbero essere disponibili per completare l’intervento sul resto dell’immobile.
Queste le dichiarazioni in consiglio comunale del sindaco Luca Secondi, che ha risposto all’interrogazione del capogruppo di Castello Civica, Andrea Lignani Marchesani, sui lavori di ristrutturazione dell’ex ospedale tifernate. L’esponente della minoranza aveva chiesto aggiornamenti sull’“inizio dei lavori sul tetto previsti per fine 2024” e sulla “disponibilità e modalità di utilizzo dei 12 milioni previsti dal Fondo di Sviluppo e Coesione, concessi dal Governo Meloni all’interno di un pacchetto più ampio in cui figurano fondi anche per Villa Montesca”.
“C’è la volontà della giunta regionale di mettere a disposizione gli ulteriori fondi per completare il restauro del vecchio ospedale?”, aveva aggiunto Lignani Marchesani, evidenziando che “i costi per ristrutturare l’intero immobile sono lievitati con il passare degli anni e oggi richiedono più di 40 milioni di euro, a fronte dei 15 disponibili”. Nonostante le perplessità su un intervento di restauro del tetto, disancorato dal resto della ristrutturazione, “perché c’è un fatto estetico nel lavorare a stralci nel corso di diversi anni come possiamo vedere nel caso delle nostre mura urbiche, ma c’è anche un fatto strutturale, perché se non procedi con tutte le opere, quelle recuperate si deterioreranno come quelle non risanate”, il consigliere Lignani aveva domandato quale fine avessero fatto risorse per 3 milioni disponibili, ma che ancora non sono state utilizzate.
“Il sindaco deve chiedere alla Regione di trovare le risorse che mancano per completare la ristrutturazione – aveva detto il consigliere – ma valutare anche se non sia il caso di salvaguardare solo la parte monumentale dello stabile e demolire l’altra, con un costo che sarebbe sicuramente inferiore alla ristrutturazione. Si potrebbe magari pensare di realizzare un giardino rinascimentale, rinunciando alla maggior parte della cubatura, pur di non avviare i 2mila metri quadrati che saranno ristrutturati al degrado per mancanza dei fondi necessari a sistemare i restanti 8mila. Non ci possiamo permettere di vanificare questo recupero, rappresenta l’immagine della città”.