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Città di Castello, quale futuro per l’ex asilo Cavour?

Ripercorriamo le tappe che hanno portato alla messa in vendita dello storico immobile simbolo della formazione e dell'educazione di tanti bambini tifernati

Da giugno 2024 è ufficialmente in vendita l’asilo Cavour, storico immobile nel centro di Città di Castello da anni abbandonato a sé stesso. La “vicenda Cavour” è stata per anni al centro di numerose interrogazioni e interpellanze presentate in consiglio comunale, dato anche l’interesse storico dell’edificio e il suo stretto legame con il tessuto sociale di Città di Castello. L’istituto, infatti, è stato simbolo della formazione e dell’educazione di tanti bambini tifernati: sorse il 1 giugno 1861 come asilo d’infanzia su iniziativa di un’associazione di benefattori locali con lo scopo di accogliere gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi di Città di Castello di età compresa dai 3 ai 6 anni.

Al momento della fondazione il comune aveva assegnato all’asilo alcuni locali di un fabbricato, poi demolito, tanto che nel 1932 fu occupata definitivamente la sede in Viale Vittorio Veneto, in pieno centro storico tifernate, immobile di proprietà della Cassa di Risparmio di Città di Castello (poi Banca Intesa). Lo storico gestore, l’Opera Pia Cavour, è rimasto tale fino a quando ha subito lo scioglimento a causa della normativa sugli Istituti di pubblica assistenza; con un decreto regionale del 2014, infatti, fu  prevista la chiusura o la trasformazione di alcune tipologie di istituzioni fra cui proprio il Cavour, l’Opera Pia Muzi Betti e la scuola operaia Bufalini, ma mentre quest’ultime avendo le caratteristiche necessarie per trasformarsi hanno potuto continuare ad operare, questo non è stato possibile per il Cavour.

Il comune ha cercato anche di instaurare con l’ente proprietario una trattativa per subentrare allo storico gestore  accordo poi sfumato e che ha portato, nel 2017, al definitivo trasferimento dell’asilo Cavour presso i locali dell’ex seminario di Città di Castello in via San Girolamo e all’abbandono dello storico immobile tramite comunicazione della proprietà circa l’indisponibilità dello stabile ad accogliere i 105 bambini iscritti al servizio. Nel 2021 si è poi aperto un nuovo spiraglio di luce nella vicenda Cavour, un progetto che avrebbe previsto anche la collaborazione con la Provincia di Perugia: in quell’anno la Fondazione Agraria di Città di Castello si è messa a disposizione per accogliere i bambini dell’asilo al piano terra della sede dell’ex convitto dell’Istituto Ugo Patrizi (chiuso dal 2004) di proprietà della Provincia di Perugia e gestito dall’Ufficio Scolastico Regionale, disponibilità confermata anche nel 2023 dalla nuova presidenza della Fondazione, iter che però non si è mai sbloccato a causa della mancata firma finale e del mancato atto di svincolo dell’immobile da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Nello stesso 2023, infine, è sfumata anche l’ipotesi dell’acquisto dell’edificio da parte di un privato, un imprenditore tifernate, inizialmente interessato a mantenere una destinazione d’uso rivolta alla formazione, trattativa poi non andata a buon fine e che ha portato alla definitiva messa in vendita dello storico edificio.

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