È tornato al centro del dibattito politico cittadino il tema del Lascito Mariani, l’importante somma – pari a 3 milioni e 700 mila euro – destinata nel 1984 da Clara Mariani “a sollievo delle sofferenze di chi è nel bisogno”. Il Consiglio comunale, convocato lunedì 14 aprile dal presidente Luciano Bacchetta, ha discusso gli indirizzi per l’utilizzo di queste risorse, che oggi si trovano nella disponibilità dell’USL Umbria 1 a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2020 tra Comune, Regione e azienda sanitaria.
La storia del lascito – Il testamento autografo di Clara Mariani risale al 7 luglio 1984. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, con il pronunciamento definitivo della Corte di Cassazione, il Comune di Città di Castello è stato individuato quale erede morale e materiale. Nel 2020, con la firma del protocollo, le risorse sono state trasferite all’USL con l’impegno che fossero investite in servizi socio-sanitari per il territorio tifernate.
Le dichiarazioni della maggioranza – Aprendo il dibattito, il sindaco Luca Secondi ha ribadito la volontà dell’amministrazione di “individuare una soluzione ampia e condivisa”. Secondi ha spiegato che l’ipotesi progettuale in corso di definizione con Regione e USL sarà presentata alla commissione consiliare competente: “Lavoreremo in continuità con l’impostazione già avviata sulla direzione delle patologie della senilità e del centro Alzheimer, ma con particolare attenzione anche all’infanzia e ai disturbi dello spettro autistico”. In parallelo, saranno valutate anche le esigenze relative alla strumentazione dell’ospedale.
La capogruppo dei Socialisti, Loriana Grasselli, promotrice dell’ordine del giorno, ha sottolineato che “un lascito così ingente presuppone il massimo coinvolgimento del Consiglio comunale” e ha auspicato che “si arrivi presto a dare vita ai progetti voluti dalle sorelle Mariani”.
Per il capogruppo PD Gionata Gatticchi, ora serve “individuare nel più breve tempo possibile le migliori soluzioni per investire queste risorse in maniera coerente con le volontà del lascito”, all’interno di quel percorso di collaborazione istituzionale che ha portato la Corte dei Conti a definire l’accordo come “esempio di leale cooperazione tra amministrazioni”.
Il punto di vista dell’opposizione – Critiche sono arrivate dalle minoranze. Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) ha lamentato l’assenza di rappresentanti dell’opposizione nella commissione paritetica Comune-Regione-USL, affermando che “è sbagliato che siano presenti due soli consiglieri di maggioranza. Le proposte devono nascere dal Consiglio comunale e non essere imposte dall’alto, con il rischio che i fondi si disperdano nella gestione ordinaria”.
Tommaso Campagni (Forza Italia) ha chiesto di “valutare soluzioni più concrete e di minore entità, come interventi sul centro Alzheimer o sull’ASP Muzi Betti, evitando grandi opere finora mai prese in considerazione”. E ha proposto “passaggi periodici in commissione per discutere di proposte concrete”.
Elda Rossi (Fratelli d’Italia) ha ricordato che “l’emergenza riguarda anziani, portatori di handicap, infanzia e malati oncologici”, insistendo sul fatto che le risorse vadano utilizzate per alleviare la sofferenza delle fasce più fragili della popolazione.
Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) ha parlato di “fallimento della gestione politica del lascito” da parte delle precedenti amministrazioni: “Oggi, dopo 11 anni, siamo ancora a discuterne. Se nel 2020 fosse stato accolto il nostro emendamento che chiedeva di presentare prima i progetti in commissione, oggi avremmo già realizzato nuovi servizi”.
Rosanna Sabba, capogruppo della Lista Secondi, ha ribadito l’opportunità di “intervenire sulle strutture esistenti, per esempio liberando immobili oggi in affitto e investendo su servizi che già funzionano, come il centro Alzheimer o quello per l’infanzia evolutiva”.
Anche il presidente del Consiglio, Luciano Bacchetta, ha auspicato una rapida conclusione del percorso decisionale: “Ora è il momento di dare indicazioni chiare per interventi mirati, condivisi e produttivi, nel rispetto della volontà delle sorelle Mariani”.
Un richiamo all’unità e alla responsabilità Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Ugo Tanzi (Socialisti per Città di Castello) e Maria Grazia Giorgi (PD), che hanno espresso la necessità di “giungere a una sintesi condivisa attraverso il massimo coinvolgimento delle forze politiche”.
Un richiamo all’urgenza e all’unità è infine arrivato dal capogruppo della Lega Valerio Mancini: “A distanza di oltre 40 anni, non vediamo ancora onorate le nobili volontà delle sorelle Mariani. È giunto il momento di decidere per il bene dei cittadini”.