Piccolo colpo di scena nell’ultimo consiglio comunale di Anghiari. Al momento della votazione del bilancio di previsione 2025, i due gruppi di minoranza – Anghiari Unita e Patto Civico – si sono assentati. Questa posizione, assunta all’unanimità, è motivata dal fatto che ritengono di non essere stati messi in grado di esprimere un giudizio compiuto sugli elementi di dettaglio del bilancio stesso. Responsabile – si precisa – è l’invio non puntuale della documentazione a corredo del bilancio e l’assenza di documenti quali la relazione del revisore e il piano triennale delle opere pubbliche.
La protesta dell’opposizione è motivata anche dalla sua volontà di esercitare in pieno un efficace controllo sugli atti del Comune, affinché tutto si svolga nella più assoluta trasparenza. Pur tuttavia, i due gruppi non hanno rinunciato – nel merito dei numeri – a rilevare alcuni elementi negativi nel bilancio stesso che intendono portare all’attenzione dell’opinione pubblica affinché anch’essa ne sia consapevole. Il primo dei quali, considerato negativo, è l’incremento del prelievo tramite l’addizionale Irpef, che dopo la decisione presa aumenta il prelievo fiscale su tutti i redditi. Il Comune ha previsto in bilancio un maggior gettito di circa 20mila euro. Anghiari Unita e Patto Civico ritengono inutile che lo Stato centrale si proponga la diminuzione della pressione fiscale su salari e pensioni quando poi le amministrazioni locali recuperano quanto i cittadini potrebbero risparmiare da questi annunci di riduzione delle imposte. Non sarà che alla fine da un lato non diminuisca affatto a livello centrale la pressione, dall’altro però le amministrazioni locali avviino, come fa Anghiari, una “stretta” che implementa il prelievo, con la scusa che diminuiscono i trasferimenti dallo Stato? Questa la domanda posta dalle opposizioni, che in tema di rifiuti si esprimono positivamente: “Il bilancio evidenzia a preventivo il minor costo della fattura proveniente da Sei Toscana, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti (circa 70 mila euro in meno). Bene, dopo tanti incrementi nel corso degli anni, finalmente si vede il segno “meno” nel costo della gestione dei rifiuti”. Chiedono però che tale decremento si trasferisca alle famiglie, con la riduzione della Tari che esse pagano, analogamente a quanto avvenuto con gli aumenti che ci sono stati negli anni, tutti trasferiti all’aumento delle fatture pagate dalle famiglie”.
Fanno poi notare che il bilancio evidenzia una forte riduzione delle risorse per lo sviluppo turistico, circa il 30% in meno rispetto alle risorse stanziate l’anno precedente. La minoranza in consiglio lo ha considerato un errore, in ragione del fatto che il turismo rappresenta per Anghiari una risorsa economica importante, per di più in crescita negli anni, ma che si può interrompere se non sostenuta da investimenti. A ciò, si deve aggiungere che Anghiari è oggi uno dei pochi Comuni, se non l’unico, che in Valtiberina ha deliberato l’applicazione della tassa di soggiorno: una ragione in più per investire su di un settore che rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo. L’ultimo riferimento e all’Imu: ad Anghiari – ricordano i due gruppi – la tassazione permane fra le più gravose dell’intera Valtiberina sugli immobili destinati ad attività produttive, il che è da considerare un disincentivo per l’insediamento delle imprese nel territorio di Anghiari.