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Musica in marcia: storia della Banda Cittadina di Umbertide

Vita, morte, rinascita e successo di una filarmonica in rinnovata tradizione

Trovare la giusta chiave per parlare di questa gloriosa istituzione umbertidese mi è inizialmente risultato non semplice; diverse sia per stile che per impostazione le due fonti alle quali attingere: la prima, enciclopedica e a tratti oserei dire fin troppo minuziosa, fornita dalla pubblicazione del compianto Amedeo Massetti “Due Secoli in Marcia, Umbertide e la banda”, la seconda appresa direttamente dalla viva voce di Galliano Cerrini, l’attuale maestro della banda musicale Città di Umbertide, una narrazione ricca di spunti e di aneddoti divertenti, a volte esilaranti o addirittura grotteschi.  Apparentemente due visioni inconciliabili per parlare della stessa organizzazione, seppur in epoche diverse, eppure…

Quasi 200 anni sul filo della tradizione

…Eppure, andando oltre il modo dettagliato al limite della puntigliosità della pubblicazione del Massetti (dettagli peraltro doverosi dovendo ricostruire una storia antica fin nei minimi particolari), all’interno della stessa si trovano situazioni che sono riproposte dalla formazione attuale, Il “trait d’union” è la popolazione di Umbertide, da sempre legata, come in pochi altri centri dell’Alto Tevere, alle proprie tradizioni delle quali è, oltre che fieramente custode, attivamente partecipe.

La partecipazione della gente di Fratta (così si chiamava allora Umbertide che avrebbe adottato l’attuale denominazione nel 1863, appena dopo essere stata annessa al neonato Regno d’Italia, in onore dell’allora principe ereditario Umberto di Savoia) fu, fin dalla fondazione della filarmonica nel 1833, qualcosa di aggregativo e al tempo stesso liberatorio. Come riferisce il Massetti: “La Società Filarmonica di Fratta , fu costituita a Fratta il primo settembre del 1833. Prese vita all’interno di quella società privata, non dipendente da istituzioni civili o religiose, liberamente creata da un gruppo di cittadini associati fra loro e amanti della musica. I fondatori dell’associazione erano quasi tutti molto giovani e appartenevano al ceto dei possidenti, dei borghesi, oppure a quello degli artieri, cioè degli artigiani o artisti. In tutto 22 soci”  L’apprendimento e l’esecuzione musicali a Fratta c’erano stati da secoli ma si erano sviluppati principalmente in ambito ecclesiastico, ragion per cui questo modo “laico” di aggregazione rappresentava un qualche tipo di ribellione all’imposizione chiesastica in un periodo di forti tumulti popolari.

Singolari ed estremamente democratiche erano le norme inserite  nello statuto costitutivo dell’associazione. Le cariche dirigenziali del gruppo dei soci, definiti anche “Accademici”, ruotavano ogni sei mesi, e venivano assegnate per estrazione; questo regolamento, composto da 26 articoli, è il documento più antico riguardante la banda musicale di Umbertide. Come scrive il Massetti: “…Questo criterio denota una notevole forma di democrazia interna, bilanciata però dall’ammissione selettiva dei soci che, senza pregiudiziali di ceto, dovevano essere graditi al gruppo dei fondatori. Infatti, era difficile entrare nell’associazione musicale e i requisiti di ammissione ci fanno pensare ad un gruppo abbastanza chiuso. Gli aspiranti dovevano presentare una richiesta scritta al presidente che, dopo avere accertato l’abilità musicale del richiedente, la sottoponeva all’assemblea dei soci; la domanda veniva accolta soltanto con la maggioranza dei 2/3 dei voti. Se però qualcuno dei soci era contrario, portava le sue ragioni all’assemblea, e qualora fossero riconosciute giuste, non si procedeva neppure alla votazione

In un paese che all’epoca contava meno di 1000 abitanti, far parte della banda rappresentava una nota di distinzione e di disponibilità economica dal momento che entrambe le divise, quella invernale e quella estiva, erano a carico di ciascun musicante.

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La Banda nel 1903 (Archivio fotografico Amedeo Massetti)

Attività di oggi, retaggio di ieri

Malgrado siano trascorsi secoli, all’interno dell’organizzazione ci sono cose rimaste immutate o addirittura riviste in chiave contemporanea come mi riferisce l’attuale direttore della banda cittadina di Umbertide,  maestro Galliano Cerrini: “Sono stato a suo tempo criticato” afferma “perché  per primo, ho inserito un cantante all’interno della formazione, ma poi molti colleghi prima scettici mi hanno chiesto gli arrangiamenti che avevo composto  per l’inserimento delle voci in orchestra e oggi molti direttori di banda hanno seguito il mio esempio”

Giustamente il maestro è orgoglioso di questa sua iniziativa, anche perché in linea con il suo pensiero di rinnovamento di una antica tradizione che, in questo caso, come in altri che vedremo più avanti, si riallaccia direttamente all’attività della prima formazione, quella del 1833. Cito ancora il testo del Massetti: “La Società Filarmonica di Fratta comprendeva un insieme di suonatori di strumenti a fiato (ottoni e legni) e a corda (archi), ed anche un cantante;a seconda del tipo di servizio richiesto, adattava l’organico alla circostanza”.

A dire il vero, come racconta lo stesso Cerrini, pur se da lui ipotizzato da tempo, l’occasione per questo inserimento avvenne in circostanze singolari: “Invitai  Pinuccio Blasi alla cena sociale della banda, lui era stato anni prima il cantante e front man del complesso con il quale io e mio fratello giravamo i locali da ballo del centro Italia ma ai tempi di quella cena aveva qualche problema di salute. Così, anche per tenerlo su con il morale, oltre che per le sue indubbie capacità,gli proposi di entrare a far parte della banda, lui accettò e fin che è vissuto è stato uno dei pilastri della nostra formazione. Per lui ho arrangiato brani del repertorio di Pavarotti e canzoni melodiche degli anni sessanta”

Con Pinuccio cantante, la banda cittadina di Umbertide si è esibita in innumerevoli manifestazioni. Memorabile, nel 2012, la partecipazione alla Fešta de ra Bandes a Cortina D’Ampezzo. “Mi ci sono voluti dieci anni per far invitare la banda di Umbertide a questa famosa rassegna” ricorda il maestro, “Ho dovuto mettere in campo tutte le mie conoscenze, soprattutto quella del compianto amico Leonello Galina, che è stato il mio <<aggancio>> in questa occasione, nonché le mie arti diplomatiche, ma ne è valsa la pena”.

Come documentato dai video postati su YouTube, tale partecipazione ha felicemente sconvolto sia gli organizzatori che il pubblico presente, il quale, abituato a formazioni inquadrate austeramente con un programma musicale tradizionale, è rimasta prima stupita poi incantata dal repertorio proposto dai musicanti umbertidesi, nel corso del quale, il maestro è riuscito a coinvolgere la sua compassata accompagnatrice in un vorticoso valzer sulle note di un trascinante brano degli anni 60, sotto gli occhi ammirati di tutti i presenti. Un repertorio proposto nell’occasione che, oltre che formato da brani classici, ripercorreva in parte anche le esperienze di sala da ballo che Cerrini aveva già vissuto con Pinuccio, arrangiate magistralmente per banda dal maestro stesso.

Che la banda Cittadina di Umbertide guardi alla tradizione, rinnovandola e adattandola ai nostri tempi si può ben notare anche dalle divise dei suoi componenti, ispirate a quelle di un lontano passato, indossate dal 2002 in occasione della festa  “Fratta dell’Ottocento” come si evidenzia dalla foto di 150 anni fa, confrontata con quella odierna,

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La Banda nel 1877 (Archivio fotografico Amedeo Massetti)
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Banda in marcia con divise storiche

La banda cittadina di Umbertide apre ogni anno, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, la festa Fratta dell’800, con la “Fratta Parade” che si snoda per le vie del centro storico seguita dalla partecipazione della gente del posto vestita di panni ottocenteschi. Una manifestazione che si sovrappone, come periodo, alla festa centenaria che nel 1844, rievocava, per la seconda volta, la vittoria nel 1644 nella cosiddetta guerra del Granduca.  Tale occasione vide una memorabile esibizione da parte della banda della società Filarmonica di Fratta.

Sempre in quel lasso ti tempo fu istituita la Fanfara della Guardia Civica  che era, come scrive il Massetti: “…Un gruppo ristretto di musicisti della banda che facevano parte anche della guardia civica e si riunivano per suonare nelle manifestazioni pubbliche e nelle uscite del Magistrato per le cerimonie civili”.

La sveglia di Santa Cecilia

Con l’unità d’Italia la banda di Umbertide visse un periodo nel quale, per vari anni, dovette condividere il proprio direttore con l’attività di maestro di cappella della Collegiata. A Fratta, come avveniva in molte altre città, le figure si sovrapponevano cosicché, riporto ancora le parole del Massetti: “Oltre ad accompagnare con l’organo le cerimonie religiose, impartiva i primi rudimenti degli strumenti a fiato e dirigeva il gruppo bandistico. La banda di Fratta era un’entità autonoma, nata dalla Società Filarmonica; il Comune però la sosteneva indirettamente finanziando la Collegiata con un contributo per lo stipendio del maestro di cappella che, con il suo insegnamento, creava il vivaio dei futuri componenti della formazione bandistica”.

Dopo l’interruzione delle attività musicali a causa della prima guerra mondiale , nel 1920 il maestro Alessandro Franchi ricostituì la Banda di Umbertide con vecchi elementi e giovani allievi da lui formati. Per iniziativa sua e del presidente della filarmonica Gaetano Guardabassi il 22 novembre 1920 venne celebrata per la prima volta la ”Sveglia di Santa Cecilia”. Molto presto di mattina la banda percorse suonando le vie della cittadina svegliando musicalmente gli umbertidesi. La cosa piacque così tanto che da quell’anno si è ripetuta ogni 22 novembre fino ad oggi.

A proposito della Sveglia di Santa Cecilia il maestro Cerrini mi racconta alcuni divertenti aneddoti accaduti negli anni durante questa estemporanea manifestazione. “La banda cittadina dà la sveglia alla mattina, questo il nostro slogan”  dichiara il maestro: “Si tratta di una tradizione molto sentita dalla gente di Umbertide; a dire il vero noi la sveglia la diamo quando è ancora notte; per dire di quanto sia radicata fra la gente che vive qui, fanno tutti a gara per offrirci la colazione. In una occasione ho ricevuto una telefonata dal maresciallo dei carabinieri del posto, il quale, parlando con mia moglie, ha tenuto a precisare di non abitare più in caserma sotto le cui finestre la banda si ferma normalmente ma di aver un nuovo indirizzo presso il quale avrebbe desiderato sentire le note della sveglia”.

Per dire del radicamento di questa manifestazione, parliamo dell’attenzione che la banda pone per particolari soggetti locali; ad esempio non mancano mai le sveglie speciali per tutte le Cecilia umbertidesi, per chi festeggia il 22 novembre il compleanno o dedicate a coloro che hanno scritto la storia della banda.

“A proposito di forze dell’ordine” ricorda Cerrini, “nel 2001. a causa di un disguido siamo finiti sui giornali locali e nazionali con titoli come: <<La banda rischia le manette>>. Noi facevamo il nostro solito giro con i giovani che a bordo di un furgone scoperto suonavano il motivo <<La Sveglia>>, scritto appositamente per questa occasione, quando siamo stati bloccati da un’auto dalla quale sono scese due persone che, in breve, si sono qualificati come carabinieri in borghese. Spavento da parte dei giovanissimi musicanti e io che, in quanto responsabile, scendo e mi presento; loro mi chiedono se avevo il permesso per questa esibizione ad un’ora così insolita e io gli ho risposto che si, avevo il permesso, al che loro hanno ribattuto: <<Da chi l’ha avuto?>> ed io <<Da tutta Umbertide>> e ho proseguito dicendo loro che a breve sarei stato sotto la caserma dei carabinieri per far suonare alla banda l’Inno di Mameli. Con un certo sforzo sono riuscito a convincere i due delle nostre buone ragioni ma la cosa non è finita lì. Tornando a casa i ragazzini hanno raccontato in famiglia la disavventura e nel giro di poche ore la notizia ha fatto il giro di tutta la città diventando in breve un vero <<Problema di Stato>> con tanto di consiglio comunale straordinario al quale sono stato invitato per esporre i fatti. Ad essere sincero, l’indignazione popolare si è rivelata per le banda e per il paese un formidabile veicolo pubblicitario dal momento che tutti i giornali hanno scritto articoli sull’avvenimento e persino il Tg1 della Rai ha dedicato un servizio al <<fattaccio>>. Ma” continua il racconto del maestro, “la cosa non è finita lì. Esattamente un anno dopo, sempre il 22 novembre, sempre in piena notte, mentre aspettavo, accanto al furgone, l’arrivo dei miei giovani musicanti, vengo fermato da due signori, che, scesi dalla propria vettura mi chiedono: <<Come mai stamattina c’è tutto questo movimento? C’è qualche manifestazione?>> stavano infatti sopraggiungendo i componenti della banda, <<Voi non conoscete le nostre usanze>> ho risposto << ad Umbertide il 22 novembre, per Santa Cecilia, la banda dà la sveglia la mattina>>. I due si sono guardati perplessi e mi dicono: <<Maestro noi siamo i carabinieri che vi hanno fermato l’anno scorso>> evidentemente non facevano parte della casema di Umbertide”

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Sveglia di Santa Cecilia

Direttori di banda, grandi insegnanti per ogni rinascita

Personalità vulcanica quanto ad iniziative il maestro Cerrini con l’appoggio dell’amministrazione comunale dell’epoca e del Centro Culturale San Francesco, nel 1983 ha fatto rinascere la banda dopo ben 13 anni d’abbandono.

Prima di lui, nel corso del secolo scorso, si erano avvicendati direttori come il già citato Alessandro Franchi, definito in un articolo del Messaggero riportato dal Massetti , “Giovane e bravo autore e direttore che tanto bene fa al paese sia con l’aver ripristinato il concerto cittadino che per la perfetta esecuzione dà buonissimo affidamento per l’avvenire, sia per la locale Schola Cantorum di cui è anima vera”.

Franchi fu un ottimo insegnante alla cui scuola si formarono generazioni di bandisti fra i quali brillò Pietro Franceschini che, entrato nella banda all’età di 9 anni, divenne in poco tempo una vera attrazione, esibendosi nei concerti in piazza Umberto I, con una cassetta di legno sotto i piedi per essere “all’altezza” degli altri. Franchi aveva scoperto un trombettista di rara bravura, tanto che, nel 1939,alla chiamata alle armi del ragazzo, lo fece entrare nella Banda Militare di Roma e successivamente lo convinse ad iscriversi al Conservatorio Santa Cecilia dove il Franceschini si diplomò in soli tre anni.

Dopo la guerra iniziò una intensa attività concertistica, suonando nelle più prestigiose orchestre mondiali e, nel tempo libero, si occupò della ricostituzione e direzione musicale di varie bande umbre finché, nel 1966 , su incarico della Pro Loco di Umbertide, ricostituì il gruppo che si era sciolto dieci anni prima, quando Franchi aveva lasciato l’incarico e che lui dirigerà fino al 1970. Contestualmente istituì una scuola di musica che vide l’afflusso di molti ragazzi molti dei quali saranno da lui avviati al Conservatorio e alla carriera di musicisti. Il primo diplomato di Umbertide è stato Galliano Cerrini.

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Banda Cittadina di Umbertide nel 1931, direttore Alessandro Franchi (Archivio fotografico Amedeo Massetti)
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Banda Cittadina di Umbertide nel 1968, direttore Pietro Franceschini (Archivio fotografico Amedeo Massetti)

Un filo musicale lega il lavoro di questi tre maestri che ogni volta, come l’araba fenice, hanno fatto rinascere la banda dopo periodi di oblio

I risultati del lavoro del maestro Cerrini sono straordinari; dal primo concerto della rinata banda tenuto l’otto settembre 1983 in piazza 25 aprile il gruppo ne ha fatta di strada, letteralmente. Dopo qualche stagione di rodaggio sono iniziate le trasferte all’estero suonando l’inno olimpico alle olimpiadi invernali di Albertville nel 1992e sempre a partire da quella data ha animato la festa dei Ceri di Gubbio, ininterrottamente fino ad oggi.

Molteplici le trasferte alle quali la banda ha preso parte; nel 1994 ha partecipato alla Festa del Castello a Nizza; due anni dopo è stata invitata alle feste di San Marino; nel 1999 a suggellato un gemellaggio musicale con la banda di Ischia tenendo un apprezzato concerto nell’isola. Nel 2000, insieme ad altre bande, ha partecipato al Giubileo del Mondo dello Spettacolo suonando in Piazza San Pietro a Roma.

In tali occasioni il gruppo era sempre molto numeroso e, racconta Cerrini: “Il sindaco mi diceva <<Ci credo che hai tanti musicanti che vogliono venire nelle trasferte! Li porti in posti meravigliosi>>. Per loro, infatti, ogni viaggio per suonare era come andare in gita”

Il gruppo è apparso in famose trasmissioni televisive come La Prova del Cuoco e nella fiction Don Matteo 7.

Ovunque la banda si sia esibita, qualsiasi siano stati l’occasione e il contesto, l’approvazione da parte del pubblico è stata unanime, anche perché il gruppo è sempre stato in grado di sostenere i programmi musicali più svariati, dall’adattamento di pezzi classici, agli standard jazz, alla musica leggera oltre a quella bandistica.

“Ho sempre cercato” puntualizza il maestro “di presentare la mia banda in modo originale, diverso da tutti. Anni fa,al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ad esempio, presenti molte formazioni umbre, entrando in piazza del Duomo presentati dallo speaker, mentre le altre bande intonavano classiche marcette, io ho fatto suonare un pezzo blues. Poi, una volta insediati sulla scalinata, sono stato avvicinato da vari rappresentanti di altre manifestazioni fra i quali anche uno degli organizzatori della festa del tulipano di Castiglion del Lago. Risultato: per dieci anni la banda di Umbertide ha avuto l’onore di aprire le manifestazioni di quella festa”

Fra gli aneddoti che Cerrini tiene in modo particolare a ricordare ce nìè uno che, sul finale degli anni ottanta dello scorso secolo, lo ha intrigato in modo particolare come racconta lui stesso. “Avevamo organizzato una gita estiva a Cesenatico con due pullman per tutti componenti della banda; una volta arrivati in spiaggia, ho sentito da un altoparlante l’annuncio di un carnevale estivo che si sarebbe svolto la sera stessa. Ho contattato gli organizzatori i quali, una volta ascoltatici, visto che avevamo con noi strumenti e divise, ci hanno fatto sfilare per le vie di Cesenatico insieme a personaggi allora molto noti. Tutto per un compenso allora notevole e siamo stati richiamati altre volte in occasione della stessa manifestazione”.

Espressione di una comunità fra tradizione e innovazione

Quattro sono gli appuntamenti che tradizionalmente ogni anno scandiscono l’attività bandistica della formazione musicale di Umbertide: quella del Venerdì Santo, la processione del Cristo Morto; il 25 aprile, festa della Liberazione, Primo Maggio e il due novembre, in occasione deila commemorazione dei defunti. Accanto a questi momenti ufficiali, concordati con l’amministrazione comunale, il maestro Cerrini tiene a sottolineare le svariate iniziative nate o rinverdite sotto la sua egida, volte a promuovere la città di Umbertide e a rinsaldare il rapporto della banda con la comunità.

“Nel 1986” ricorda Cerrini “a distanza di soli tre anni dalla ricostituzione della formazione, grazie all’apporto delle autorità locali, ho creato la Rassegna Bande Musicali Città di Umbertide, una manifestazione che in questo 2024 ha festeggiato la sua 37 edizione e alla quale nel corso degli anni hanno partecipato importanti gruppi, sia locali che nazionali. La rassegna si svolge nella prima settimana di settembre, in concomitanza con la processione del Santo Patrono  ed è, tra l’altro, l’occasione per la banda di Umbertide di presentare, in una piazza Matteotti gremita di pubblico, i nuovi brani appena entrati a far parte del repertorio”. Nell’edizione di quest’anno la banda città di Umbertide si è avvalsa della collaborazione del tenore Claudio Rocchi e della mezzosoprano Manuela Molinelli.

La junior band

Tutte le bande musicale hanno fra i loro scopi, quello di allevare nuove generazioni di giovani musicanti, quella di Umbertide ha avuto la fortuna di pescare fra tutti gli alunni delle scuole medie del posto, dove Cerrini è stato per molti anni professore di educazione musicale. Ma l’attività del maestro non si è limitata al trovare nuovi elementi per la banda, ma ha altresì coinvolto tutti gli alunni e le alunne delle scuole in esibizioni musicali natalizie.

“Ogni anno la banda di Umbertide tiene un concerto di Natale al Teatro dei Ricomposti di Umbertide, un evento che di solito interessava i soli congiunti dei musicisti, così ho pensato di coinvolgere i ragazzi e le ragazze delle scuole locali. Ho predisposto un programma arrangiato espressamente per  loro e,con ottanta ragazzini come coro, oltre ai musicisti, dopo il primo anno nel quale molta gente non era riuscita ad entrare perché il nostro teatro è troppo piccolo per contenere tutto il pubblico che voleva assistere  ho dovuto organizzare due repliche per gli spettacoli

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La Junior Band festeggia l’Epifania
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Junior Band in concerto in piazza a Umbertide

Personalità esuberante, con il senso dello spettacolo, il maestro da sfogo particolare alla sua creatività con la Junior Band, la sezione giovane del gruppo musicale umbertidese, che ha debuttato nel 2023 in occasione della rassegna delle bandi musicali e che in poco tempo ha partecipato a importanti rassegne e feste popolari.

Lo stesso maestro tiene ad esibirsi con loro, tutti vestiti da babbo natale o da befana, per sottolineare la giocosità di questi momenti e cerca ogni occasione

per creare e mantenere rapporti con i giovanissimi interessati alla musica, occupandosi sia che si tratti di organizzare momenti conviviali che di festeggiamenti personali.

Fra i vari attestati ricevuti dal maestro Galliano Crerrini spicca quella di nomina a Cavaliere al merito della Repubblica italiana, quando, con decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 2014,è stato insignito del prestigioso titolo.

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