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Apre il secondo ponte sul Tevere a Sansepolcro e si chiude un lungo capitolo iniziato nel 2014

A quell’anno risale il progetto preliminare, poi le tante vicissitudini che hanno allungato i tempi: le tappe dell’iter di realizzazione e i probabili effetti sulla viabilità

La comunità di Sansepolcro si appresta a vivere una giornata a suo modo storica, con l’attesa inaugurazione del secondo ponte sul Tevere. La nuova infrastruttura si trova – come previsto fin dal progetto originario – sul prolungamento di via dei Banchetti e, dopo il superamento della stessa, la bretella stradale arriva in via Malpasso, nella zona industriale Alto Tevere-Santafiora. Il tratto in questione misura quasi 1650 metri, dei quali 144 costituiscono l’impalcato.

Il taglio del nastro sabato 21 giugno, primo giorno di estate, nell’orario tanto insolito quanto infuocato (viste le temperature attuali) delle 12:30. Da quel momento e per tutto il fine settimana, è da prevedere un comprensibile viavai di borghesi (e non) che anche soltanto per curiosità vorranno vedere un panorama del Tevere diverso da quello che per oltre 50 anni ha garantito l’unico attraversamento del fiume a Sansepolcro. Per l’occasione, arriverà al Borgo il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ma è certa la presenza anche del predecessore Enrico Rossi, poiché l’iter è iniziato con lui governatore e con Vincenzo Ceccarelli (pure lui invitato di diritto) nel ruolo di assessore.

Gli investimenti e le tappe dell’iter di realizzazione

Ricordiamo che la Regione ha coperto l’80% del finanziamento, pari a 3 milioni e 200mila euro sui 4 previsti; il Comune di Sansepolcro ha fatto il resto, anche se alla fine il suo importo complessivo è stato un milione e 600mila euro. A proposito di amministrazione comunale, ci saranno anche gli ex sindaci Daniela Frullani e Mauro Cornioli, perché lo storico del secondo ponte parte da lontano: l’idea era già nella mente di un altro sindaco, Alessio Ugolini, il cui mandato è durato dal 2004 a inizio 2006, poi anche la giunta di Franco Polcri aveva tenuto alta l’attenzione, ma è stato nel quinquennio di Daniela Frullani (dal 2011 al 2016) che il progetto ha preso corpo: per la cronaca, risale all’aprile 2014 l’approvazione del progetto preliminare, quindi stiamo parlando di 11 anni fa abbondanti.

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Rendering del progetto

Nel giugno del 2015 erano arrivate le prime offerte dopo la pubblicazione del bando e a settembre dello stesso anno le richieste presentate erano state 24, con una succosa anticipazione: nella primavera successiva, quella del 2016, sarebbero dovuti iniziare i lavori. E invece, in quel periodo spunta solo il rendering del secondo ponte: una sorta di curva parabolica sospesa e lunga appunto 144 metri, perché a essere unite sono due strade poste non sullo stesso asse rettilineo. Aggiornamento sulla tempistica: appalto da assegnare entro l’anno e partenza dei lavori a inizio 2017, ma nel frattempo – cioè in giugno – a Palazzo delle Laudi si cambia, perché Daniela Frullani non viene confermata e gli elettori indicano in Mauro Cornioli il nuovo sindaco.

La nuova amministrazione si adopera per far approvare il progetto esecutivo e a ottobre del 2017 il vicesindaco Riccardo Marzi si reca a Firenze in Regione per definire il cronoprogramma dei lavori, con nuova partenza del cantiere prevista entro l’estate del 2018. In aprile, il Comune pubblica il bando per l’affidamento della direzione dei lavori; anche se le carte sono a posto, però, i lavori non partono a causa di un inghippo burocratico: l’azienda assegnataria non sarebbe stata a posto per la mancanza di una firma digitale e allora la seconda classificata presenta ricorso; la vincitrice viene dapprima esclusa e poi reinserita, per cui ricorsi e controricorsi riallungano i tempi, mettendo a serio rischio la costruzione stessa del ponte.

A fine maggio 2020 lo sblocco decisivo: il Consiglio di Stato respinge l’istanza cautelare presentata dalla prima aggiudicataria dell’appalto e, una volta trascorsi anche i tempi tecnici, in giugno diventa ufficiale l’affidamento dei lavori al raggruppamento di imprese Castaldo, che finalmente il 26 agosto 2020 dà il via ai lavori. Due grossi imprevisti frenano per alcuni mesi questi quasi cinque anni di attesa: le irregolarità di natura ambientale riscontrate dai carabinieri forestali dopo pochi mesi e il grave infortunio di fine 2021, del quale rimane vittima un 35enne operaio. A fine giugno 2021, l’impalcato del secondo ponte è montato; da questo momento in poi non vi sono più intralci: il ponte come tale è a posto e l’ultimo step è la viabilità di collegamento, nel tratto fra la rotatoria e l’intersezione con il sovrastante ponte della E45. Il Comune di Sansepolcro dà il via ai lavori nel luglio del 2024 e in meno di un anno completa per intero il pacchetto.

Insomma, un lungo capitolo che adesso è arrivato a compimento. Ai coniugi Carlo Spini e Gabriella Viciani, morti nella sciagura aerea del 10 marzo 2019 in Etiopia, è intitolato il secondo ponte sul Tevere e questa doverosa dedica assume un significato altamente simbolico sulla funzione materiale e ideale di ogni ponte, quella cioè di strumento di collegamento e unione, trattandosi di due coniugi che hanno perso la vita per essere andati ad aiutare il prossimo in Africa.

Il nuovo scenario della viabilità, tra vantaggi e possibili rischi

Il secondo ponte alleggerirà inevitabilmente i carichi a quello che fino a sabato 21 resterà l’unico sul Tevere a Sansepolcro; il nuovo sarà quello che giornalmente percorreranno coloro che risiedono sul versante a sud del Borgo, oppure alla Dogana o anche a San Giustino, che per recarsi sul posto di lavoro nella zona industriale dovranno percorrere meno strada e quindi avranno un accesso più diretto. Il primo sensibile risultato dovrebbe essere quindi quello di snellire il traffico lungo la Senese Aretina nelle ore di punta e di eliminare le code che si formano al mattino intorno alle 8 e poi dalle 12.30 alle 13 per il rientro a casa nell’ora di pranzo.

Il problema vero riguarda adesso gli sbocchi di questo ponte: una volta giunti alla rotatoria di via Bartolomeo della Gatta, a destra si procede per la circonvallazione fino a quando non si dovrà scegliere fra la prosecuzione per la frazione Trebbio, oppure la svolta per la zona residenziale di San Paolo con tanto di sottopassaggio. Andando dritti, si va verso il centro della città, ma via Angelo Scarpetti non potrà sorbirsi l’aumentata mole di traffico in doppio senso (anche la sua larghezza è limitata), ragion per cui vi verrà istituito un senso unico. L’unica attuale soluzione è pertanto la svolta a sinistra, anche se andare verso le Forche significa reimmettersi nella Senese Aretina.

Con il vicino Comune umbro di San Giustino sono avviati i contatti per la realizzazione della bretella che dovrà un domani unire i due centri, alleggerire la circolazione sulla ex 3 bis e magari creare un nuovo accesso più scorrevole verso la E45. Come si può notare, quindi, il secondo ponte sul Tevere è di fatto lo step chiave di una nuova riorganizzazione della viabilità, ma per un giorno non è il caso di stare a polemizzare sui ritardi e sui problemi ancora da risolvere: l’inaugurazione del nuovo attraversamento sul Tevere è pur sempre uno storico evento e come tale deve essere vissuto.           

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