L’educazione finanziaria è da sempre una lacuna nella formazione dei giovani italiani. Le basi vengono insegnate come materia scolastica solo in alcuni indirizzi, nonostante sia un tema cruciale. I dati, in effetti, ci mostrano come ci sia ancora molta strada da fare: secondo il rapporto Ocse-Pisa 2022, che prende in analisi i ragazzi e le ragazze di 15 anni in 20 Paesi diversi, i nostri studenti ottengono risultati inferiori alla media internazionale, e solo una piccola percentuale raggiunge livelli di competenza finanziaria avanzata. Le differenze territoriali sono evidenti, con il Nord che registra punteggi migliori rispetto ad altre aree del Paese. Un aspetto preoccupante riguarda le ragazze, che appaiono in maggiore difficoltà rispetto ai coetanei maschi, confermando la necessità di promuovere una maggiore parità e consapevolezza economica tra le nuove generazioni. Una maggiore competenza finanziaria, infatti, non solo permette di affrontare le scelte economiche importanti con lucidità, evitando che l’emotività prenda il sopravvento, ma è la sola strada per effettuare consapevolmente le scelte sul futuro.
Su questo argomento la Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia ha organizzato un incontro dal titolo “Come investire i primi risparmi”. L’evento si è tenuto sabato 1° marzo alle 9.30 presso la Sala Formazione in via Guglielmo Marconi ad Anghiari. Il relatore, Luca Giannini, esperto di finanza retail e risparmio privato, ci ha illustrato con chiarezza le linee guida del corso e le finalità che una formazione di questo genere deve avere.

Dottor Giannini cosa s’intende esattamente con il termine “finanza retail”?
Si tratta della parte della banca che sovrintende i servizi d’investimento della clientela. Io coordino la rete delle filiali dedicata ai servizi. Il corso, nello specifico, è incentrato su come investire i primi risparmi ed è indirizzato soprattutto alle persone più giovani che vogliono crearsi un piccolo portafoglio privato.
Quali sono i primi passi che potrebbe muovere un giovane nel mondo del risparmio?
Ci sono diverse possibilità. La cosa più logica, per chi non ha un grande capitale di base, è quella di fare un piano di accumulo, ovvero investire piccole cifre, come ad esempio 100 euro al mese per alcuni anni, al fine di accumulare un piccolo risparmio e sfruttare il potenziale dei mercati azionari. Ovviamente gli investimenti vanno pensati in base al capitale: se un risparmiatore non ha patrimoni importanti da investire, ci si basa su un piano diverso fondato su obbligazioni e titoli di Stato.
Qual è un concetto che tutti i neo risparmiatori dovrebbero apprendere?
Il fatto che i soldi non li regala nessuno: oggi, sulla rete, ci sono moltissimi banner accattivanti, ma le opportunità di guadagno facile, in verità, non ci sono. Il corso che abbiamo organizzato con la Bcc cerca di fornire le basi per crearsi un risparmio a partire dal proprio portafoglio, quindi in modo realistico. Prendiamo un esempio: io voglio avere la possibilità di far fronte ad alcune spese impreviste, per questo motivo cerco di avere sempre una parte di liquidità all’interno del mio conto corrente. Non posso investire una percentuale troppo alta. Al contrario, bisogna coprire l’inflazione, che fa perdere valore al denaro, quindi non posso lasciare tutto il mio capitale immobile, perché nel corso del tempo varrà sempre di meno. Quando si investe bisogna sempre tenere a mente la relazione rischio rendimento.
Nella sua esperienza, quali sono le maggiori difficoltà che s’incontrano all’inizio di un percorso di pianificazione finanziaria?
La cosa più importante che tutti dovrebbero fare è prendere coscienza di quelle che sono le entrate e le uscite. Una volta si scriveva sui quaderni cartacei, oggi esistono un sacco di app in grado di aiutarci. Il processo consiste nel mettere le entrate mensili (per chi ha un singolo stipendio è semplice, ma c’è anche chi percepisce denaro da fonti diverse) e un elenco delle spese che si pensa di sostenere. Questo serve per fare un confronto e per cercare di affinare la propria capacità di previsione. Se si riuscisse a risparmiare 200 euro al mese, si potrebbe fare un piano di accumulo di 100 euro al mese. Sembra una banalità, ma avere in mente questo aspetto serve tantissimo per aiutare a capire quelli che sono propri i desideri. Se una persona dice: “Voglio cambiare lo smartphone!”, deve prima pensare se deve pagare l’assicurazione auto. Questo discorso ci aiuta a capire quali sono le nostre priorità.
Quali sono, invece, le opportunità e i vantaggi per i giovani investitori?
Su questo c’è un esempio chiaro che ho utilizzato anche nel corso. Per accantonare ricchezza il punto fondamentale è risparmiare: se uno avesse risparmiato 5 euro a settimana da quando è entrato l’euro nel 2002, oggi avrebbe accumulato quasi 6000 euro, che sono circa 260 all’anno. Investire, tuttavia, può essere il modo migliore per conservare o far crescere i nostri risparmi e perseguire i nostri obiettivi: se i 5 euro che abbiamo citato poco fa, invece di essere depositati nel salvadanaio, fossero stati investiti sui mercati azionari globali (indice Msci World in euro), oggi avremmo a disposizione un capitale di circa 22mila euro!
Il mercato azionario è quello con il maggiore rendimento, ma è anche quello con il maggior rischio. Ovviamente, per un giovane, è difficile perché non può gestire questo mercato, per questo si parte da un piano accumulo. Non è detto che si faccia un investimento e in un anno si abbia subito un rendimento.
Secondo un rapporto Ocse del 2022, i giovani italiani hanno delle lacune importanti nell’ambito dell’educazione finanziaria.
A livello di cultura finanziaria l’Italia è da sempre in una posizione bassa nella classifica dei Paesi. Ricordo un rapporto del 2015 in cui eravamo dietro a Kenya e Camerun quanto a conoscenze. Sui concetti base della finanza siamo ancora oggi molto ignoranti, ma nell’ultimo periodo in realtà i giovani si sono molto interessati al tema. Sono consapevoli della sua importanza e delle sue opportunità, il problema però è che fanno ricerca solo su internet, dove molte informazioni non sono verificate e gli “influencer” sono un rischio. I corsi come quello che facciamo con la Bcc sono una grande opportunità per capire la situazione e prevenire l’idea del guadagno facile.
Cosa consiglierebbe a un giovane risparmiatore che vuole approcciarsi al mondo della finanza?
Di fare un bilancio di entrate uscite, capire la propria situazione economica, e, se può, di risparmiare anche piccole cifre e di pensare ad effettuare un piano di accumulo. Di non credere a promesse di guadagno facile. Di informarsi presso dei professionisti per accrescere la propria consapevolezza.