Durante la sua visita di Stato in Italia, Re Carlo III d’Inghilterra ha incontrato a Roma un gruppo di ricercatori impegnati nello sviluppo di soluzioni scientifiche per affrontare le grandi sfide ambientali. L’occasione si è svolta il 10 aprile nei giardini della residenza dell’ambasciatore britannico, dove è stata presentata una panoramica dei progetti promossi dalla Circular Bioeconomy Alliance (CBA) in collaborazione con il mondo scientifico italiano e l’Istituto Forestale Europeo (EFI).
Al centro dell’incontro, gli approcci innovativi dei Living Labs, veri e propri laboratori a cielo aperto che uniscono ricerca, tecnologia e saperi tradizionali per la rigenerazione dei paesaggi e la costruzione di nuove filiere produttive sostenibili. Re Carlo ha avuto modo di approfondire in particolare gli studi sull’impatto positivo della natura sulla salute mentale, soprattutto nei giovani, grazie agli interventi della ricercatrice Matilda van den Bosch (CBA/EFI-Biocities).
Grande attenzione è stata dedicata anche al nuovo Living Lab italiano sulle piante medicinali, sostenuto dall’azienda valtiberina Aboca, che da anni opera con una visione integrata di salute e sostenibilità. Il progetto prevede lo sviluppo di sistemi agroforestali rigenerativi per la coltivazione di specie officinali, con l’obiettivo di valutare benefici su biodiversità, carbonio, salute del suolo e impatto socio-economico.
Nel corso della presentazione, sono stati illustrati anche altri interventi sul territorio, come quelli attivi nell’area metropolitana di Roma per il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico su alberi e vegetazione urbana. Tra i relatori, Carlo Calfapietra (CNR), Riccardo Valentini (Università della Tuscia), insieme a Giulia Bonella, direttrice della Tenuta di Castelporziano, e l’assessora comunale Sabrina Alfonsi.
«Siamo molto lieti di poter condividere con Sua Maestà le nostre ultime ricerche – ha dichiarato Marc Palahí, CEO dell’Alleanza – L’Italia è un Paese fondamentale per il nostro lavoro, grazie anche alla sinergia con le istituzioni scientifiche e le imprese che credono profondamente nella visione di un futuro rigenerativo».