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Al via i saldi invernali in Umbria e Toscana

Le attese dei commercianti e i consigli per i consumatori

Il 4 gennaio segna l’inizio dei saldi invernali 2025 sia in Toscana che in Umbria. Anche quest’anno, il periodo di sconto durerà 60 giorni, offrendo ai consumatori l’opportunità di acquistare capi di abbigliamento a prezzi ridotti. Tuttavia, le previsioni per l’avvio dei saldi sono moderate, considerando le difficoltà economiche generali e le spese natalizie appena sostenute.

Secondo le stime di Confcommercio Umbria, la spesa media per persona sarà di circa 138 euro, con un acquisto medio per famiglia di circa 307 euro. Nonostante l’interesse per i saldi, la vicinanza con le festività di fine anno potrebbe rallentare l’avvio della stagione degli sconti. “La data di inizio dei saldi invernali quest’anno è ancora più a ridosso delle festività e non aiuta né le imprese né i consumatori che hanno appena sostenuto le spese per il Natale e il Capodanno”, commenta Carlo Petrini, presidente di Federmoda Umbria Confcommercio, che comunque parla di “cauto ottimismo”.

Dalle rilevazioni di Confesercenti Arezzo, rese note dalla direttrice Valeria Alvisi, emerge che il 46% degli italiani ha già deciso di acquistare almeno un prodotto durante i saldi, con una spesa media di circa 218 euro a famiglia. L’acquisto nei negozi fisici continua a prevalere, con l’81% degli intervistati che prevede di fare acquisti nei punti vendita tradizionali, mentre il 54% si orienta verso l’online. I prodotti più ricercati sono maglioni, felpe e calzature, seguiti da pantaloni e capispalla, ma l’interesse complessivo potrebbe essere influenzato dalle condizioni meteo e dai cambiamenti stagionali.

Per chi decide di approfittare dei saldi, Confcommercio Umbria e Federmoda ricordano alcuni diritti fondamentali per i consumatori. I negozianti sono obbligati a esporre il prezzo normale di vendita, lo sconto applicato e il prezzo finale dei prodotti. Inoltre, in caso di merce difettosa o non conforme, i consumatori hanno diritto alla sostituzione o al rimborso. Anche se i cambi sono generalmente lasciati alla discrezione dei negozianti, i pagamenti con carte di credito devono essere accettati, con una preferenza per i pagamenti cashless.

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