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Caccia in Umbria, parte il confronto tra Regione e associazioni venatorie

Istituito un tavolo tecnico permanente: distribuzione dei tesserini, caccia al cinghiale e possibili deroghe tra le priorità

Caccia in Umbria, si cambia marcia. È questo, in sintesi, lo spirito emerso dalla riunione della Consulta regionale della caccia, che si è svolta ieri a Perugia in un clima definito “costruttivo e partecipato”. Sul tavolo, il futuro del settore venatorio umbro, con una novità: l’avvio di un tavolo tecnico permanente che accompagnerà i prossimi passi in materia di regolamentazione e gestione. A convocare l’incontro è stata l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Simona Meloni, che ha riunito attorno a sé i rappresentanti delle associazioni venatorie, gli uffici regionali e i tecnici del settore.

“Abbiamo scelto la strada della collaborazione – ha spiegato Meloni – per costruire insieme una visione più moderna e funzionale del mondo venatorio, capace di coniugare le esigenze dei cacciatori con il rispetto delle regole e delle specificità territoriali”. Nessuna decisione calata dall’alto, dunque, ma un percorso condiviso che punta a ridefinire i confini e l’organizzazione del territorio, rivedere i calendari venatori e garantire pari dignità a tutte le forme di caccia.

Tra i temi “caldi” affrontati al tavolo anche la distribuzione dei tesserini venatori, una questione che ogni anno genera attese e preoccupazioni tra gli appassionati. Su questo punto, l’assessore ha voluto rassicurare tutti: “Stiamo lavorando per facilitare l’accesso agli strumenti necessari e garantire un avvio regolare della stagione. Pragmatismo e buon senso saranno le nostre bussole”. Priorità anche alla gestione della caccia al cinghiale, tra le forme più diffuse e delicate per gli equilibri ambientali e agricoli dell’Umbria. Il tavolo tecnico partirà da un confronto con il territorio per valutare un possibile riassetto, utile sia dal punto di vista gestionale che ecologico.

Non è mancato un riferimento alle richieste sulle deroghe di caccia per alcune specie, tra cui tortora dal collare, piccione di città e storno. “Valuteremo le richieste nel rispetto della normativa vigente”, ha precisato Meloni. Un cambio di passo, dunque, che punta a trasformare il settore in un ambito sempre più regolato, trasparente e in equilibrio con il territorio. “Il mondo venatorio – ha concluso l’assessore – rappresenta un presidio importante per le aree rurali e interne dell’Umbria. Solo attraverso il dialogo possiamo costruire risposte concrete e sostenibili”.

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