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Sansepolcro-Pistoiese 50 anni dopo: la grande domenica di gloria al Buitoni

Il 12 gennaio 1975 la sfida al vertice della Serie D, con il record storico di spettatori e una tribuna supplementare. Vittoria dei bianconeri firmata dal gol di Filippi

La domenica nella quale il Sansepolcro disputa a Cannara il big-match dell’Eccellenza umbra coincide con il 50esimo anniversario della partita che allo stadio Buitoni ha fatto registrare il record assoluto di spettatori: 3mila persone in totale in una giornata di gloria calcistica per il Borgo. Sì, perché se da un lato l’annata storica rimane quella della stagione 1978/’79, conclusa con la promozione in Serie C2, dall’altro la partita storica per eccellenza è da considerare (per chi c’era) quell’indimenticabile sfida contro la grande Pistoiese che a distanza di cinque anni sarebbe salita dalla D alla massima categoria italiana.

È domenica 12 gennaio 1975, una giornata non fredda ma grigia e tipica (sembra quasi una combinazione) di quegli appuntamenti calcistici di assoluto interesse. Il campionato di Serie D giunge alla penultima giornata di andata; nel girone E, c’è una leader assoluta che sta dominando: la Pistoiese di patron Marcello Melani, il petroliere grande artefice della scalata di una squadra che, dopo la retrocessione dalla C nel 1970, aveva perso lo spareggio promozione nel 1972 contro l’Aquila Montevarchi per poi classificarsi terza e 13esima nella stagione antecedente a quella del trionfo. Melani non era il classico esordiente nell’agone calcistico: aveva accorpato 14 squadre della provincia di Pistoia dando vita all’Unione Valdinievole, con sede di gioco a Monsummano Terme, che proprio nel 1974 chiuse al sesto posto un campionato di Serie D persino dominato nella parte iniziale. Ma qui finì la storia, forse per il troppo campanilismo che prese il sopravvento e allora Melani aveva deciso di dedicarsi alla Pistoiese e a fare contenta una piazza calcistica esigente, che proprio per questo motivo stava storcendo il naso.

Nell’estate del 1974 nasce perciò la grande Pistoiese che, anche nell’arancione totale da maglietta a calzettoni, ricorda alla perfezione l’Olanda grande protagonista del mondiale in Germania di quell’anno. L’allenatore è Dino Ballacci, che ha guidato l’Arezzo per diverse stagioni in B e che è reduce da una promozione in B con l’Alessandria; o meglio, è il tecnico dei piemontesi fino a poche giornate dal termine, quando viene sostituito. Quasi metà squadra arriva a Pistoia dalla vecchia Unione Valdinievole, che nel frattempo è diventata Monsummanese; basta leggere la formazione base e metterla a confronto con quella dell’Unione Valdinievole dell’anno precedente per rendersi conto che dal numero 1 al numero 5 sono gli stessi: De Min (portiere ex Roma), Crema, Fregonas, Magli e Menconi. Altri giocatori hanno un passato in categorie superiori, sono giunti a fine carriera ma fanno ancora la differenza: è il caso di Luigi Farina e Luigi Tonani, che l’allenatore Dino Ballacci aveva avuto con sé ad Arezzo in B e soprattutto di Aquilino Bonfanti, che aveva militato anche in A con il Catania. A potenziare la difesa c’è Ganthaler, mentre in attacco Rakar si aggiunge al confermato Grilli, bomber abituato ad andare in doppia cifra che sarà il capocannoniere del girone con 15 reti. Oltre a De Min, fra i pali c’è anche un ex del Sansepolcro: Sergio Settini, che poi esordirà più avanti in Serie B con la Pistoiese e resterà nella cadetteria con il Cesena. Un parco giocatori da mezzo miliardo di lire: tanta roba per quell’epoca. La Pistoiese parte con i favori del pronostico e sul campo non si smentisce, tenendo una marcia più che regolare: alla sfida di Sansepolcro arriva in testa alla classifica con 23 punti su 15 gare e una sola sconfitta, rimediata nel derby di Monsummano.

Una formazione della Pistoiese vincitrice del campionato 1974-75
Una formazione della Pistoiese vincitrice del campionato 1974-75

Anche il Sansepolcro, come la Pistoiese, era reduce da una stagione tribolata: la squadra allenata da Romano Magherini aveva conquistato l’ultimo posto utile per la salvezza, il quindicesimo, perché le retrocessioni erano tre; decisivi il pareggio di Forte dei Marmi contro la squadra versiliese – che scenderà assieme a Cortona Camucia e Pontedera – e la successiva vittoria interna contro il Figline. Nell’estate del 1974, la società allora guidata dal presidente Lucio Bonauguri pensa più in grande; decide intanto di affidare la guida tecnica della squadra a Silvano Flaborea, ex giocatore dell’Arezzo in B ancora alle prime esperienze come allenatore e poi si fa girare dalla Spal – società della quale il Sansepolcro era satellite – tre interessanti giovani: il portiere Bruno Orazi, il centrocampista Massimo Tassara (entrambi giocheranno in B) e l’attaccante Dorino Filippi. A parte lo stopper Fernando Chiasserini e il libero Paolo Ferrari, la difesa viene rinnovata con l’acquisto dal Foligno del “mastino” Gabriele Montioni e del terzino sinistro Antonio Donato, proveniente dal Meda. A centrocampo è confermato Corrado Barboni e dal nord arrivano anche il regista dai piedi di velluto, Antonio Pastorello e un giovane promettente dal Friuli: è biondo con un gran fisico, gioca sulla fascia destra e si chiama Dario Tulliani. Ma il gran colpo arriva di lì a poco con l’ingaggio di Giovan Battista “Mauro” Benvenuto, attaccante che tanti gol ha segnato in B con l’Arezzo.

L’andamento del Sansepolcro fino a quel momento era stato tutto sommato positivo, anche se altalenante: si ricordano, fra le imprese, il rotondo 6-0 inflitto alla matricola Grifo Cannara, la vittoria di Prato e quella interna contro la Monsummanese; dopo la sconfitta di Agliana, la squadra aveva cambiato marcia e memorabile resta il sonoro 4-0 inflitto alla Carrarese, con tripletta di Filippi e rete di Tulliani. La domenica successiva, quella che precedeva la sosta natalizia, aveva visto di scena il Sansepolcro a Foligno: vantaggio bianconero a firma Benvenuto e pari nel finale dei locali. Il 1975 inizia con due gare interne: il 5 gennaio, al Buitoni c’è il Siena, battuto da un gol di Barboni, per cui il Sansepolcro si presenta alla partita contro la Pistoiese occupando la seconda posizione in classifica, a -6 dalla vetta (ricordiamo che allora la vittoria assegnava 2 punti) e in coabitazione con la Monsummanese.    

Nel corso della settimana che precede il big-match, da Pistoia è annunciato un arrivo di massa da parte della tifoseria, tanto che allo stadio Buitoni (non era mai accaduto, né succederà in seguito) viene costruita una piccola tribuna scoperta in tubi Innocenti sul lato dell’ingresso; in pratica, una sorta di curva nella quale prenderanno posto gli ultras bianconeri con bandiere, striscioni e tamburi.

Ed eccoci al grande giorno: sono ben 32 i pullman di tifosi provenienti da Pistoia e il colpo d’occhio del Buitoni è davvero sensazionale; si avverte il clima della sfida di cartello: la gradinata si colora di arancione ed è occupata per intero dai sostenitori ospiti, capitanati da un tifoso di… professione, Giuseppe Serafini, più noto semplicemente come “Serafino”, personaggio facilmente individuabile per la notevole stazza fisica, che seguiva con passione la Nazionale e le principali squadre di club italiane. Pare che il patron Melani lo avesse ingaggiato per animare la tifoseria della Pistoiese. Quel pomeriggio, “Serafino” è vestito di arancione dalla testa ai piedi. Anche la tribuna è gremita, così come quella supplementare costruita per l’occasione. Sugli spalti del Buitoni non c’è un posto libero: il numero di spettatori tocca la quota record di 3mila, anche se con le ferree regole di oggi – diciamolo francamente – non sarebbe stato consentito arrivare a tanto.

La partita comincia con la classica fase di studio; la Pistoiese sa il fatto suo, il Sansepolcro regge altrettanto bene il confronto, nonostante al 35’ una tegola si abbatta sulla squadra: il forte libero Ferrari si infortuna e Flaborea è costretto a sostituirlo con Casadio. Con il passare dei minuti, Chiasserini e compagni si scrollano di dosso ogni riverenza e quando il primo tempo è oramai all’ultimo giro di orologio sbloccano il risultato con il gol che poi sarà l’unico del match: sugli sviluppi di un calcio di punizione, la palla arriva a Filippi, che controlla con il petto e, quasi ancora con le spalle alla porta, gira in semirovesciata, disegnando una parabola perfetta; la sfera scuote l’angolino alla sinistra di De Min, il cui tuffo si rivela inutile. Esplode la gioia dei tifosi locali, mentre la gradinata si ammutolisce. Con simili premesse, è naturale attendersi una ripresa di fuoco: la Pistoiese si getta in avanti e a un certo punto va pure in rete, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Bomber Grilli, ottimamente controllato da Chiasserini, non è in giornata e allora Ballacci lo sostituisce con Fanucchi, che si rivela quantomeno più vivace. Tuttavia, nel momento forse decisivo della sua pressione la Pistoiese rimane in dieci: un fallo piuttosto energico su Benvenuto costa l’espulsione a Menconi. Ciononostante, in una circostanza procura un brivido ai supporter biturgensi, quando la palla attraversa tutto lo specchio della porta e un giocatore “orange” manca l’aggancio a due passi dalla linea bianca. Sulla classica azione di rimessa, il Sansepolcro va poi vicino al 2-0 con Donato, la cui debole conclusione è bloccata da De Min.

Al triplice fischio, è l’apoteosi bianconera: la grande domenica si era pure conclusa nel migliore dei modi, con la vittoria sulla Pistoiese dei “petrodollari”, i cui tifosi sfilavano ammaiando le bandiere. A una giornata dal giro di boa, la Pistoiese rimaneva comunque campione d’inverno con 23 punti, il Sansepolcro e la Monsummanese avevano ridotto le distanze a 4. Quell’1-0 aveva assunto lo stesso valore di un campionato moralmente vinto: il Sansepolcro era infatti alquanto consapevole di non poter competere contro la solida corazzata della Pistoiese, per cui la vittoria su di essa aveva dato un senso all’intera stagione.

Pronto riscatto nella domenica successiva, l’ultima della fase di andata, per la Pistoiese: 4-0 allo Spoleto. Il Sansepolcro passa per 2-1 a Poggibonsi e vira a quota 21, solitario in seconda posizione per il contemporaneo pareggio della Monsummanese a Viareggio. La Pistoiese marcerà con regolarità anche nella seconda parte del campionato, conquistando la promozione in C con alcune giornate di anticipo: 49 i punti totalizzati, con un vantaggio finale di 8 lunghezze sulla coppia Siena-Rondinella e appena 11 reti incassate in 34 partite. Il bel Sansepolcro di metà stagione si “sgonfierà” con l’inizio della fase di ritorno, nella quale raccoglierà soltanto 14 punti: il pareggio interno con il Pietrasanta, la sconfitta di Firenze contro la Rondinella, l’1-1 acciuffato a tempo scaduto nel derby contro il Città di Castello e il successivo ko di Cannara faranno perdere quota fin da subito ai bianconeri, che chiuderanno in settima posizione con 35 punti, ma che si toglieranno pur sempre un prestigioso sfizio, sempre contro la Pistoiese, nel match di ritorno. Una volta matematicamente vinto il campionato, era rimasto un solo obiettivo: battere le due squadre che fino a quel momento l’avevano sconfitta. Obiettivo centrato con i vicini di casa della Monsummanese: all’1-2 dell’andata, riscatto consumato con l’1-0 del ritorno, per cui non rimaneva altro da fare che saldare i conti con il Sansepolcro, ospite del Comunale (oggi intitolato proprio a Marcello Melani) nell’ultima partita casalinga della trionfale annata.

Fin dalla mattina, l’intera città si tinge di arancione e allo stadio ci sono 12mila spettatori; per 70 minuti non succede niente, poi la sfortunata autorete di Chiasserini sembra concretizzare anche l’ultimo desiderio. Pistoiese avanti 1-0, ma a cinque minuti dalla fine il Sansepolcro usufruisce di una punizione dal limite: c’è lo spazio preciso di un pallone fra la barriera e il palo e il piede di Pastorello indirizza la sfera proprio in quel pertugio. Il Sansepolcro gela gli entusiasmi ed esce con in tasca il pareggio, rivelandosi l’avversaria più avara nei confronti della Pistoiese, l’unica ad aver strappato 3 punti su 4 alla dominatrice del campionato.

Quattro anni più tardi, il Sansepolcro avrebbe conquistato la promozione in Serie C2, rimanendovi per un paio di stagioni; altre domeniche importanti sarebbero andate in scena al Buitoni negli anni a seguire, vedi le partite contro Arezzo, Perugia e Tivoli, nella sfida al vertice del 20 aprile 2001 che portò 2500 spettatori. Ma specie per chi era presente quel giorno (come il sottoscritto), la partita fra Sansepolcro e Pistoiese resta il top in assoluto, né sarà facile in futuro rivivere le stesse emozioni di quella domenica destinata a rimanere unica, anche se… mai dire mai!        

Stadio Buitoni, domenica 12 gennaio 1975

Sansepolcro – Pistoiese 1-0
SANSEPOLCRO: Orazi; Donato, Montioni; Tassara, Chiasserini, Ferrari (35’ pt Casadio); Tulliani, Barboni, Benvenuto, Pastorello, Filippi. A disp. Franzini, Mearini. All. Silvano Flaborea.
PISTOIESE: De Min; Crema, Fregonas; Magli, Menconi, Ganthaler; Lucchese, Bertini, Grilli (20’ st Fanucchi), Farina, Rakar. A disp. Settini, Tonani. All. Dino Ballacci.

Arbitro: Elio Corigliano di Crotone.
Rete: 45’ pt Filippi.
Espulso al 30’ st Menconi (P).
 

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