News

Ex 3bis: assegnati i lavori del primo stralcio a nord di Pieve Santo Stefano

Aggiudicataria è un’impresa di Umbertide, che ripristinerà i primi 1200 metri, ma il sindaco Claudio Marcelli pensa già alla parte successiva

Un altro passo significativo verso il ripristino della ex statale 3 bis a nord di Pieve Santo Stefano, nel tratto Valsavignone-Canili di Verghereto, la cui perdurante inagibilità impedisce alla E45 di poter contare su una valida alternativa proprio nella parte più delicata della dorsale appenninica. Sono stati infatti assegnati i lavori del primo stralcio, il cui importo è di cinque milioni di euro disponibili dal settembre del 2023, che riguardano i 1200 metri più a sud, come a suo tempo stabilito nell’accordo. Le buste telematiche sono state aperte dagli uffici competenti della Provincia di Arezzo e l’impresa assegnataria è la Cogife srl dei fratelli Baldelli, con sede a Umbertide; quest’ultima ha avuto la meglio fra il nutrito lotto delle 135 aziende che hanno partecipato, applicando un 35,51% di ribasso sull’imposto dei lavori a base di gara.

“Siamo ancora in una fase di procedura provvisoria di aggiudicazione – ha detto il presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri – e ora si passerà a quella definitiva prima dell’apertura del cantiere, prevista intorno alla fine di marzo o agli inizi di aprile, in base anche alle evoluzioni atmosferiche”. Polcri ha poi riconosciuto l’importanza del tavolo tenutosi in Prefettura ad Arezzo, con la partecipazione del prefetto Clemente Di Nuzzo e del sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli, oltre che della Provincia. Il prefetto impose l’acquisizione a bilancio delle risorse, da fare entro la fine del 2024, con un’operazione eseguita a tempo di record.

Soddisfazione motivata da parte di Marcelli, che ovviamente vede adesso un orizzonte molto più sereno perché la direzione nella quale si sta procedendo è molto favorevole. “Ringrazio il Prefetto e la Provincia – ha esordito il primo cittadino pievano – per aver percepito la necessità di sbloccare la situazione della vecchia Tiberina e a breve vi sarà un incontro fra le parti interessate, finalizzato a far partire quanto prima il cantiere. Nel frattempo – aggiunge – lo scorso 10 febbraio mi sono visto con i progettisti del secondo stralcio, quello della lunghezza di oltre tre chilometri, per definire il da farsi, poiché il rifacimento del pezzo disastrato dovrà seguire due indicazioni: un doppio senso di marcia per le auto e, nei casi di urgenza, l’istituzione di un senso unico per i mezzi pesanti. Solo ponendo questi vincoli si potrà garantire la viabilità alternativa senza arrivare a cifre astronomiche per il doppio senso anche agli autotreni”.     

spot_imgspot_img
spot_imgspot_img