Il dibattito sui PFAS nell’acqua potabile continua a crescere, arricchendosi di nuove voci e opinioni. Dopo aver raccolto la replica del direttore operativo di Nuove Acque, Omar Milighetti, e le considerazioni della presidente di Isde – Medici per l’Ambiente, Maria Teresa Maurello, la redazione di TTV ha incontrato Gianfranco Morini, presidente del Comitato Acqua Pubblica Arezzo, per il terzo capitolo del nostro approfondimento.
Come noto Greenpeace, nel suo rapporto “Acqua senza Veleni”, ha indicato l’acqua potabile di Arezzo come una delle più contaminate d’Italia a livello di sostanze perfluoroalchiliche, con un valore di 104,3 ng/l. Un dato fortemente contestato da Nuove Acque, che ha smentito con fermezza i risultati pubblicati dall’organizzazione.
Morini, interpellato sulla questione, ha espresso un giudizio sostanzialmente positivo sull’iniziativa: “Il lavoro di Greenpeace ci permette di portare alla luce problemi ambientali che spesso vengono ignorati o sottovalutati. Ci auguriamo il meglio per il nostro territorio, ma in ogni caso questa vicenda solleva interrogativi che meritano chiarezza e approfondimento”.
Morini ha quindi introdotto una serie di questioni che il Comitato vorrebbe porre a Nuove Acque: “È possibile che questo dato sia stato causato da una rottura, o un malfunzionamento della rete idrica? O magari qualche contaminazione può aver alterato il risultato? Siamo certi che non vi siano tracce di Pfas, anche alla luce delle analisi svolte a livello regionale?”
Ma l’aspetto forse più rilevante sollevato dal presidente del Comitato, riguarda la gestione dei controlli sull’acqua potabile. “Perché i controlli sono affidati alla società che gestisce la risorsa idrica e non alla Asl? Sarebbe più opportuno che enti come le autorità sanitarie locali si occupassero di verificare la qualità dell’acqua e renderla nota al Comune e ai cittadini” ha aggiunto.
Nel servizio video, la nostra intervista a Gianfranco Morini.