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Caso Pfas: “L’acqua di Montedoglio non è contaminata”. La replica di Nuove Acque a Greenpeace

“Il dato diffuso da Greenpeace è inspiegabile. I controlli effettuati dal 2020 ad oggi hanno sempre dato esiti negativi. La nostra acqua è di buona qualità e possiamo continuare a berla senza preoccupazioni. Agiremo anche per vie legali affinché venga corretto il report: si tratta di un errore”. Da Nuove Acque arriva la secca smentita in merito al dato aretino dell’indagine condotta da Greenpeace Italia sulla presenza di PFAS nelle acque potabili del territorio nazionale.

Secondo lo studio pubblicato dall’organizzazione, l’acqua analizzata ad Arezzo, proveniente dalla diga di Montedoglio, è stata infatti quella che ha fatto registrare il quantitativo più alto di sostanze perfluoro alchiliche, ovvero di composti chimici di sintesi che oltre ad essere considerati “eterni”, in quanto accumulabili e di difficile smaltimento, potrebbero provocare conseguenze negative nella salute umana. Un dato fortemente contestato dalla società che dal 1999 gestisce la risorsa idrica nell’area aretina.

“Lo scorso novembre abbiamo ricevuto i risultati delle analisi svolte da Greenpeace – spiega Omar Milighetti, direttore operativo di Nuove Acque – alla luce di questa segnalazione, abbiamo con piena trasparenza confermato che nei nostri numerosi monitoraggi non avevamo riscontrato nulla, ripetendo tra l’altro il controllo presso lo stesso fontanello da loro esaminato. Le nostre rettifiche non hanno prodotto risultati, se non una nota integrativa a margine di una tabella dove viene dato ampio spazio ai risultati analitici di Greenpeace”.

Nel servizio video, la nostra intervista integrale al direttore Omar Milighetti.