Una bella cornice di pubblico alla Biblioteca Comunale “Carducci” di Città di Castello ha accompagnato la presentazione di L’amore non lo vede nessuno (Rizzoli), il nuovo romanzo di Giovanni Grasso. La Sala “Rossi-Monti” ha registrato il tutto esaurito per l’incontro con l’autore, introdotto dal giornalista Mino Lorusso e accompagnato dagli interventi del sindaco Luca Secondi e dell’assessora alla Cultura Michela Botteghi. Tra i presenti anche numerose personalità istituzionali, tra cui la vice-presidente della Camera dei Deputati Anna Ascani, il senatore Walter Verini e la consigliera regionale Letizia Michelini.
Grasso, consigliere per l’Ufficio Stampa del Presidente della Repubblica e autore di nove libri, ha spiegato come questa sua ultima opera sia un’indagine profonda sui sentimenti e sulla ricerca della verità. Dopo aver firmato tre romanzi a sfondo storico – tra cui quello sulla misteriosa scomparsa di un soldato nella Grande Guerra e quello dedicato al grecista e aviatore Lauro De Bosis – questa volta l’autore si cimenta con un “giallo esistenziale”, capace di intrecciare thriller e dramma psicologico.

Il romanzo affronta il tema del perdono e della complessità dell’amore nelle sue varie forme: coniugale, passionale, platonico, spirituale. Al centro della storia c’è Silvia, che ogni martedì si incontra in un anonimo bar con un misterioso interlocutore. L’uomo le promette di svelarle ogni segreto sulla relazione con sua sorella Federica, morta in un incidente avvolto nel mistero. Ma a quale prezzo? Silvia dovrà accettare di non indagare sulla vera identità di colui che le racconta la sua storia. Un gioco pericoloso, dove la ricerca della verità si intreccia con le dinamiche del potere e della dipendenza affettiva.
«Ho preso in esame un amore molto forte, probabilmente immaturo» – ha spiegato Grasso. «Il pendolo oscilla tra un amore assoluto e uno che diventa tossico, trasformandosi in dipendenza». L’autore ha inoltre raccontato che molte delle pagine del romanzo sono state concepite nella sua casa di Todi, sottolineando il profondo legame che lo unisce all’Umbria. A rendere ancora più significativa la presentazione, l’annuncio che il romanzo diventerà una rappresentazione teatrale alla prossima edizione del Festival di Spoleto.