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Città di Castello, il Questore chiude la discoteca per un mese: “Veglioni a rischio”

Dibattito e reazioni a seguito della decisione di sospendere le attività del locale che ogni anno ospita le feste più sentite dalla comunità. Il sindaco: “Al vaglio soluzioni alternative”

Sta suscitando grande dibattito la decisione della Questura di Perugia di chiudere per 30 giorni una nota discoteca di Città di Castello. Il provvedimento, adottato per motivi di ordine e sicurezza pubblica, ha innescato un acceso confronto, sia per l’impatto sulla comunità che per le conseguenze sui veglioni delle società rionali, eventi tradizionali molto attesi in questo periodo dell’anno.

La vicenda

Come comunicato in una nota ufficiale trasmessa sabato 15 febbraio, la Questura di Perugia ha disposto la chiusura del locale a seguito di una serie di episodi legati a “liti, aggressioni e attività connesse allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento, firmato dal Questore Dario Sallustio, è stato adottato ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) e prevede anche la sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande.

Le motivazioni del provvedimento

L’atto arriva dopo un’attività di accertamento che ha evidenziato come il locale fosse diventato, in un arco di tempo compreso tra novembre 2023 e gennaio 2025, teatro di “numerosi episodi di violenza”. In particolare, diverse persone sono rimaste coinvolte in risse all’interno del locale, alcune delle quali hanno richiesto cure mediche per le lesioni riportate.

La discoteca è risultata essere “luogo di ritrovo abituale di persone con pregiudizi di polizia e attività in materia di sostanze stupefacenti”. Considerata la gravità della situazione e il conseguente impatto sull’ordine e la sicurezza pubblica, la Questura ha ritenuto necessaria l’adozione della misura restrittiva, evidenziando anche la risonanza mediatica che ha caratterizzato i vari episodi.

Le reazioni della politica locale

La decisione di chiudere temporaneamente la discoteca ha suscitato un dibattito acceso in città, soprattutto perché il provvedimento è scattato in un periodo dell’anno particolarmente significativo per la comunità tifernate. I veglioni delle Società Rionali, infatti, rappresentano da sempre un’importante occasione di socializzazione, coinvolgendo non solo i giovani, ma anche famiglie e intere generazioni.

L’amministrazione comunale ha preso atto del provvedimento, pur esprimendo preoccupazione per il danno che questo comporterà per la comunità. Il sindaco Luca Secondi ha dichiarato: “Prendiamo atto della misura adottata dalla Questura di Perugia nei confronti di un pubblico esercizio nel nostro comune, che ovviamente rispettiamo e reputiamo frutto di un’attenta valutazione. Al tempo stesso, ritengo di dover manifestare un sentimento di profonda vicinanza alle società rionali impossibilitate a svolgere le classiche serate danzanti, previste da tradizione pluridecennale in un calendario ben definito in questo periodo dell’anno.”

Nella nota diffusa oggi, Secondi ha poi sottolineato il peso della decisione sulle realtà organizzatrici degli eventi: “Purtroppo, a causa di pochi soggetti che commettono gravi infrazioni e reati, a pagarne il conto è proprio la tradizione della nostra comunità, che si tramanda di generazione in generazione, senza considerare il danno economico arrecato alle società rionali che avevano già investito risorse per i propri eventi. Auspico la massima severità nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili, con tutte le misure legittimamente possibili che dovranno essere intraprese.”

Il primo cittadino ha infine annunciato un incontro con i rappresentanti delle società rionali per valutare alternative alla programmazione prevista: “Questa settimana incontrerò i rappresentanti delle società rionali, coinvolte a loro discapito dal provvedimento di chiusura del locale, per valutare se è possibile una diversa riprogrammazione.”

Un altro commento relativo alla vicenda è arrivato da Domenico Duranti, segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico, che ha espresso rammarico per la chiusura del locale, sottolineando come questa situazione penalizzi ingiustamente le realtà rionali. “I veglioni rionali sono un momento di incontro, convivialità e spensieratezza, non solo per i giovani, ma per le famiglie intere che attendono questi eventi con entusiasmo. Il loro valore sociale non può e non deve essere compromesso dall’azione di pochi individui irresponsabili” ha dichiarato.

Pur ribadendo il rispetto per le decisioni delle autorità competenti, l’esponente politico auspica che venga individuata una soluzione positiva che possa garantire una ripresa dell’attività senza penalizzare i rioni coinvolti e i loro volontari, i quali “non hanno alcuna responsabilità per quanto avvenuto”.

Un caso che fa discutere

La chiusura della discoteca è destinata a far discutere ancora a lungo, considerando il peso che la struttura ha avuto negli anni nel panorama dell’intrattenimento locale. Mentre da una parte il provvedimento della Questura punta a ripristinare condizioni di sicurezza, dall’altra emerge il timore di un contraccolpo economico e sociale. I cittadini attendono ora risposte, anche sul fronte di possibili soluzioni alternative.

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