Monte Santa Maria, Michelini si ricandida

Intervista alla sindaca in corsa per il terzo mandato, tra i temi riforma delle province e primarie PD

01 Aprile 2023
Letizia Michelini

In vista delle elezioni del 14 e 15 maggio abbiamo incontrato Letizia Michelini, sindaca di Monte Santa Maria Tiberina, che con Umbertide e Caprese Michelangelo è uno dei tre comuni dell'Alta Valle del Tevere chiamati alle urne quest'anno. L’esponente del Partito Democratico, 39 anni, guida l'amministrazione comunale dal 2013 e sta quindi terminando il proprio secondo mandato. In virtù della recente riforma relativa ai comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, può però ripresentarsi per la terza consiliatura consecutiva.

Sfrutterà la possibilità introdotta dalla legge di candidarsi per un terzo mandato?

“Sì, sfrutterò l’opportunità perché mi è stato richiesto dal partito, però in prospettiva sarà un mandato completamente diverso. Già dal giorno dopo dovrò iniziare a pensare a quella che sarà la nuova classe dirigente dell’amministrazione comunale di Monte Santa Maria Tiberina. La richiesta non è arrivata a caso, ma perché in questi cinque anni non si è riusciti a investire su alcune figure per poterle far diventare la prospettiva dell’amministrazione. Questo anche a causa della pandemia, che ha assorbito mezzo mandato costringendo gli amministratori e in particolare noi sindaci a lavorare da soli, visto che non c’era la possibilità di riunirsi a livello politico e amministrativo. Quindi mi metterò a disposizione per creare le condizioni per questo cambiamento”.

Dopo ormai dieci anni di mandato quali sono i risultati principali che ritiene di aver raggiunto?

“L’amministrazione ha ottenuto sicuramente risultati in termini di investimenti in opere pubbliche, molto importanti per la riqualificazione dei nostri centri storici e della viabilità comunale e provinciale. Altrettanti risultati sono legati al turismo: i dati dell’Agenzia turistica regionale sono assolutamente positivi e in provincia siamo il primo comune per la permanenza turistica straniera, cosa non scontata per un piccolo comune senza particolari opere d’arte. Aver investito molto sulla promozione territoriale e sulle peculiarità ambientali, paesaggistiche e storiche, insieme al coinvolgimento delle attività economiche e dell’associazionismo, ci ha consentito di mantenere questo primato per tutto il 2022. Una bella fetta del nostro bilancio è poi legata ai servizi, come quelli scolastici e i centri estivi, e a tutto ciò che concerne il mantenimento senza aumenti delle tariffe e dei tributi. C’è stato inoltre un impegnativo lavoro di equità fiscale e di accertamento che ci ha permesso di approvare sempre bilanci sani e anche di avere avanzi di amministrazione per fare investimenti”.

Qual è stato ed è il rapporto con la minoranza?

“È stato sempre rispettoso e costruttivo. Questo favorisce la democrazia dell’assise consiliare e permette di cogliere le proposte di miglioramento o riflessione ulteriore. Quando si riesce a cogliere il senso vero del ruolo che si ricopre - quindi con un’opposizione che non deve strumentalizzare politicamente le questioni, ma che in un confronto critico può essere davvero di spunto - la comunità sicuramente ne beneficia. In questi dieci anni ho quindi sempre tenuto tantissimo, e lo vedremo anche nella costruzione delle liste per le prossime elezioni comunali, ad innalzare il livello qualitativo e di rappresentanza del consiglio comunale. Avere un consiglio comunale capace di creare un dibattito, seppure in un’assise piccola come quella di Monte Santa Maria Tiberina, per me è un obiettivo importante”.

Lei fa parte anche del consiglio provinciale di Perugia. Attualmente in Parlamento sembra che ci sia consenso per tornare all’elezione diretta, che ne pensa?

“Spero che questa sia la volta buona, perché se ne sente parlare ormai da diversi anni. Innanzitutto credo che misurarsi con i cittadini sia la strada migliore per ottenere una rappresentanza di qualità. Con le elezioni di secondo livello in provincia siamo tutti amministratori e sindaci che sono stati eletti dai cittadini, ma che appunto svolgono principalmente la loro attività nei rispettivi comuni. L'elezione diretta servirebbe a dare più slancio alla provincia, perché la politica nell’accezione più nobile deve dare gli indirizzi e quindi serve un mandato chiaro che consenta la presenza costante della politica all’interno degli enti. La provincia sta riacquisendo un ruolo molto importante per i comuni sia a livello di viabilità che di scuole, le risorse da investire sono sempre più ingenti ed è necessario che la politica coordini e indirizzi queste fasi”.

Come commenta l’esito delle primarie del Partito Democratico e quali effetti potranno avere?

“Il percorso che ha portato il PD a eleggere la nuova segretaria nazionale ha segnato un punto di svolta, ha dato uno slancio nuovo e ha avvicinato tante persone che nel corso del tempo avevamo perso, quindi ritengo che da questo non si possa che crescere e migliorare come comunità di partito. La nostra segretaria Elly Schlein ha tutte le capacità per poter costruire un partito che risponda davvero alle esigenze dei cittadini e della nostra comunità politica. Riuscirà senza ombra di dubbio anche a tenere insieme le varie anime del partito, quindi la sua grinta e determinazione in questo momento erano sicuramente gli ingredienti di cui avevamo bisogno”.

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