A Paola Tellaroli il Premio Pieve 2023

Da un ictus a 31 anni fino a un viaggio in Amazzonia, un “ritorno alla vita” raccontato con ironia e capacità di autoanalisi

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17 Settembre 2023
Paola Tellaroli

Paola Tellaroli (a destra) dialoga con il conduttore Guido Barbieri durante Memorie in Piazza

La 39esima edizione del Premio Pieve Saverio Tutino si è chiusa con l'appuntamento più atteso, quello di Memorie in Piazza, che ha visto protagonisti gli otto diari finalisti della rassegna. Al termine, il conduttore Guido Barbieri ha annunciato la scelta della giuria, che ha assegnato il massimo riconoscimento a Paola Tellaroli, autrice di Tutta la polvere del mondo in faccia (memoria 2017-2022), la cui storia è riassunta nella motivazione con cui è stato assegnato il Premio:

Paola ha 31 anni, è una giovane donna piena di iniziative, di sogni, determinata. È assegnista in biostatistica, ha un compagno, si sente "in motorino con il vento tra i capelli, le mani alzate prima dello schianto". Lo schianto arriva la sera del 14 febbraio quando un grumo di sangue si deposita nel cervello di Paola. È vittima di un ictus ischemico cerebrale, ma nessuno può ancora immaginarlo. Al pronto soccorso la diagnosi corretta arriva dopo nove lunghe ore. Al risveglio scopre progressivamente i danni che ha subito il suo corpo: la paralisi della parte destra, l'impossibilità di comunicare. Ma Paola non si scoraggia e comincia un lungo cammino di riabilitazione, reso possibile anche dalla vicinanza degli affetti, del compagno e degli amici, un "branco di delfini" che le ha dato la forza necessaria. Questo assaggio di mortalità le fa capire di non essere invincibile, bensi vulnerabile come tutti.

Paola ci consegna un diario del presente pieno di ironia e di capacità di autoanalisi, oltre che una lucida critica verso la burocrazia del sistema sanitario. A cinque anni dall'ictus, è pronta a riprendere la strada che si era bruscamente interrotta: prepara lo zaino e parte per l'Amazzonia.

Altri due diari hanno ricevuta una menzione speciale: entrambi ambientati nel periodo 1944-1945, raccontano la vicenda di Ettore Piccinino (1922-2007), internato militare in Germania dopo il rifiuto di aderire alla Repubblica sociale, e la dura storia di emigrazione a Vienna di Maria Anna Rold (1926-2015).

All'evento, accompagnato dalle letture di Mario Perrotta, Paola Roscioli e Andrea Biagiotti e dalla musica di Vanni Crociani e Giacomo Toschi, ha preso parte il noto giornalista Ezio Mauro, cui è stato consegnato il simbolico volume di pagine bianche che costituisce il Premio Città del Diario. Si è così conclusa un'edizione del Premio Pieve che ha avuto il significativo titolo Se Saverio fosse oggi, incentrato sulla figura del fondatore Saverio Tutino  nel centenario della nascita.

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Da un ictus a 31 anni fino a un viaggio in Amazzonia, un “ritorno alla vita” raccontato con ironia e capacità di autoanalisi