“Il cantico delle culture” unisce la valle nel nome di Francesco

Capitale della Cultura, nel dossier oltre 50 progetti. Ricci: “Proposta interregionale e interistituzionale, i 15 comuni tutti alla pari”

28 Settembre 2023
La Valtiberina da Montecasale

Veduta della Valtiberina da Montecasale

È stato ufficialmente inviato il dossier relativo alla candidatura dell’Alta Valle del Tevere toscana e umbra a Capitale italiana della Cultura 2026. Il documento comprende 50 progetti – oltre alle cerimonie di inaugurazione e chiusura – ciascuno suddiviso in una molteplicità di azioni, frutto del lavoro messo in campo da tante realtà in tutti i quindici comuni della Valtiberina toscana e dell’Altotevere umbro: “C’è stata una partecipazione bellissima”, commenta il coordinatore Luca Ricci. “Ciò che mi ha colpito di più è che si è colta l’importanza di unire Toscana e Umbria, e tutti – associazioni, cittadini – dicevano Finalmente facciamo un progetto insieme”.

Una candidatura, quella dell’Alta Valle del Tevere, che è interregionale e interistituzionale: “Questo è l’elemento più originale che rende specifica la nostra proposta”, spiega Ricci. “Non solo quindici comuni a cavallo di due regioni, ma anche due diocesi, due soprintendenze, due camere di commercio. L’obiettivo è quello di mettere i comuni alla pari e renderli tutti e 15 capitale della cultura. Un tentativo molto ambizioso e complicato, ma è anche un progetto pilota, perché le aree interne e di confine sono tante”. Un’operazione, quindi, che “anche simbolicamente risponde al bisogno di contrastare l’abbandono e lo spopolamento di quell’Italia minore e periferica dove abita il 22% della popolazione italiana”, come si legge nella sintesi del dossier.

Capitale Italiana della Cultura 2026 Logo
Il logo ufficiale della candidatura, realizzato da Andrea Valbonetti

Il filo conduttore del progetto è dato dal fatto che nel 2026 ricorrerà l’ottocentesimo anniversario della morte di Francesco d’Assisi. Da qui il titolo dato al dossier, Il cantico delle culture: “Il territorio – dice Ricci – è percorso da una spiritualità francescana molto presente anche nella tradizione popolare. Non c’è un comune che non abbia una storia, un miracolo, che lo leghi a Francesco. Che del resto ha percorso tutta l’Alta Valle del Tevere, lo dicono le fonti. In più c’è tutta la dinamica del turismo lento legato alle vie francescane, e quindi questo ci sembrava un tema senz’altro da valorizzare”. A maggior ragione in un territorio che, come ricordano i promotori, si trova “esattamente al centro tra Assisi e La Verna”, rappresentando anche “uno dei segreti turistici meglio conservati in due regioni altrimenti molto note e percorse”.

Il dossier altotiberino verrà ora esaminato da un’apposita commissione insieme ai progetti presentati dagli altri 25 comuni o unioni di comuni partecipanti, ed entro il 15 dicembre verranno selezionati i dieci finalisti. A quel punto i lavori scelti saranno oggetto di audizione pubblica fino all’annuncio ufficiale dell’esito definitivo, in programma il 29 marzo 2024. Il progetto vincitore sarà premiato con un milione di euro, ma il ritorno derivante dalla proclamazione a Capitale italiana della Cultura è molto superiore tanto in termini di attrattività per i finanziamenti, quanto di sviluppo culturale e crescita della comunità.

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Capitale della Cultura, nel dossier oltre 50 progetti. Ricci: “Proposta interregionale e interistituzionale, i 15 comuni tutti alla pari”