Angelo Branduardi incanta Città di Castello

Si è chiuso nell’atmosfera davvero magica del concerto di Angelo Branduardi in Piazza delle Tabacchine a Città di Castello il Festival dei Cammini di Francesco, manifestazione itinerante che in due fine settimana ha toccato 7 comuni dell’Alta Valle del Tevere toscana e umbra.

Il “menestrello” della musica italiana, col proprio inseparabile violino, ha incantato il numeroso pubblico aprendo con brani dall’ultimo album Il cammino dell’anima, ispirato agli scritti della monaca benedettina del XII secolo Ildegarda di Bingen.

Spazio poi ad un altro disco decisamente in tema con il festival, L’infinitamente piccolo, dedicato proprio alla figura di Francesco d’Assisi. “Non fu una mia idea – ha spiegato dal palco Branduardi – me lo proposero dei giovani frati francescani, ma io non volevo fare musica devozionale. Non è questo che cerchiamo, mi dissero, cerchiamo qualcosa che abbia una precisione filologica. E allora cominciai a pensarci. Ma chiesi Perché lo chiedete a me che come tutti gli artisti sono un peccatore? Perché Dio sceglie sempre i peggiori”.

Ma gli spettatori accorsi hanno potuto godere anche di gran parte dei maggiori successi del repertorio di Branduardi, da Si può fare a La pulce d’acqua, per concludere con Vanità di vanità.

Non è mancato il brano forse più noto: “Al grido di Non vi sarà risparmiato niente – ha scherzato il maestro – facciamo Alla fiera dell’est”. Una canzone che “viene insegnata alla scuola materna ed elementare a bambini che non sanno chi è Branduardi“, quindi ”non mi appartiene più, è diventata patrimonio popolare. Il che vuol dire che ho acquisito una piccola dose di immortalità”, ha detto Branduardi, prima di intonare la prima strofa a cappella in lingua ucraina.