Anghiari e Monterchi, passaggio di consegne fra medici fa discutere

Il direttore del distretto: “Dobbiamo rispettare legge e contratto collettivo”; Mario Checcaglini: “Situazione assurda”

29 Agosto 2023
Casa della Salute Monterchi

La sede monterchiese della Casa della Salute di Anghiari e Monterchi

Fa discutere il passaggio di consegne fra medici di medicina generale in servizio presso la Casa della Salute di Anghiari e Monterchi, dove dal prossimo 16 settembre non presterà più servizio la dottoressa Claudia Agnesi.

A determinare la circostanza è il pensionamento del medico titolare, che Agnesi sostituiva dal febbraio 2022. Come spiega il direttore del distretto socio-sanitario della Valtiberina Gianpiero Luatti, questo “pone termine al rapporto tra titolare e sostituto”, mentre “le disposizioni previste dall'Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, in attesa dell’attribuzione dell'incarico definitivo, prevedono il conferimento di incarichi provvisori secondo una specifica procedura che è stata svolta dalla struttura organizzativa aziendale competente”.

Alla conclusione di tale procedura, prosegue Luatti, “sono state riscontrate due disponibilità volte ad acquisire l'incarico provvisorio a partire dal 16 settembre: quella della dottoressa Claudia Agnesi e quella di un'altra dottoressa che la precede nella graduatoria aziendale. Conseguentemente, sulla base delle vigenti disposizioni contrattuali, questa dottoressa vanta la precedenza nel diritto all'assegnazione dell'incarico provvisorio”.

Checcaglini: “Si doveva continuare con l’attuale medico”

La prospettiva dell’uscita di scena della dottoressa Agnesi è stata accolta con disappunto da numerosi assistiti, che hanno lanciato una petizione perché si arrivi a una soluzione diversa. La situazione è stata definita “assurda” anche dal consigliere comunale anghiarese Mario Checcaglini, secondo cui “si doveva continuare, perlomeno fino al concorso, con l'attuale medico, quello che già opera e conosce gli assistiti. Questo dovrebbe fare la Asl” e “questo devono chiedere con forza le istituzioni locali”, eventualmente sfidando “regolamenti che si dimostrano assurdi”, ha scritto Checcaglini nella propria pagina Facebook.

Luatti: “Non possiamo negare il diritto all’incarico a chi precede in graduatoria”

Per lo stesso direttore Luatti la dottoressa Agnesi “è un esempio di medico che ha fatto nascere sentimenti di attaccamento, di stima e di sicurezza nei propri assistiti tali da far consolidare e rinnovare il rapporto di fiducia verso la Ausl e verso il Servizio sanitario regionale”, oltre ad aver “instaurato fattivi rapporti di collaborazione e di stima con i propri colleghi medici”.

Tuttavia, ha ribadito, “non è giuridicamente possibile negare” il diritto all’assegnazione dell’incarico “ad un medico, in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dal contratto collettivo, che precede la dottoressa Agnesi nella graduatoria aziendale, senza incorrere in responsabilità di tipo civile ed amministrativo”.

Nuove procedure entro fine anno e nel 2024

Presto però si apriranno nuove possibilità: l’incarico provvisorio, precisa Luatti, “ha una durata limitata nel tempo e cessa comunque con l'inserimento del medico titolare. Pertanto, la dottoressa Agnesi, qualora lo ritenesse opportuno, potrà partecipare alle procedure in corso per l'assegnazione della titolarità delle zone carenti richieste nel corso dell'anno per l'ambito territoriale della Valtiberina, compresa quella lasciata libera dal dottor Gianpietro Guadagni, che verranno esitate e completate entro la fine dell'anno”.

Inoltre, “nel corso del 2024 si renderanno vacanti e disponibili ulteriori zone carenti a causa del pensionamento di altri medici di medicina generale, a cui faranno seguito le procedure per la loro copertura. Ciò costituirà un'ulteriore opportunità di inserimento di nuovi medici di medicina generale, tra i quali auspichiamo possa essere presente anche la dottoressa Claudia Agnesi che così bene ha assolto all'incarico di sostituzione del dottor Guadagni”, conclude Luatti.

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Il direttore del distretto: “Dobbiamo rispettare legge e contratto collettivo”; Mario Checcaglini: “Situazione assurda”