Basket: il Memorial Barbagli si conferma un successo

Nel gran finale la vittoria dei bianconeri sulla Fortitudo Bologna

06 Giugno 2023
Barbagli 2023

Va in archivio anche la 13ª edizione del “Memorial Barbagli”, torneo internazionale dedicato al basket giovanile organizzato dalla Pallacanestro Dukes Sansepolcro. Una manifestazione partita ormai nel lontano 2009 e ormai diventata un appuntamento capace di attirare giovani cestisti da tutta Italia e non solo. 

Il Barbagli di quest’anno, il secondo dopo l’interruzione forzata dovuta alla pandemia, ha visto scendere in campo sessantuno squadre provenienti da nove regioni diverse, suddivise in otto categorie d’età.

Ben 126 partite che hanno coinvolto otto palazzetti e palestre tra Altotevere e Valtiberina. Una rete che ha potuto mantenersi unita solo grazie al grande sforzo degli organizzatori e dei volontari, che hanno assistito i partecipanti e gli accompagnatori per tutti i tre giorni del torneo sia sul campo che soprattutto fuori. “Lo staff è stato fondamentale”, conferma Stefano Pennacchini. “Persone interne alla società e non che ormai vedono questi tre giorni come una vera e propria missione, rendendosi disponibili al massimo. L’ospitalità è il nostro valore aggiunto. In campo si vince e si perde, ma alla fine tutti si dicono soddisfatti di come li facciamo sentire durante il torneo.”

Anche se, com’è naturale per manifestazioni di questo tipo, non sono mancati gli imprevisti. In particolare l’allagamento della Palestra Giovagnoli di Sansepolcro, dovuta alla violenta pioggia di sabato pomeriggio, ha rappresentato un ostacolo non da poco. “Ci ha creato più problemi di tutte le edizioni precedenti messe insieme”, afferma Marco Cirignoni. “Una palestra allagata con undici partite ancora da giocare ci ha messo in crisi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, anche grazie alla pazienza delle squadre. Il risultato finale rimane positivo e aver portato più di mille persone nel nostro territorio in questi tre giorni ci rende orgogliosi.” 

Nonostante non si tratti dell'obiettivo primario della competizione, la Dukes ha potuto togliersi delle soddisfazioni anche per quanto riguarda i risultati sul parquet. I bianconeri si sono infatti classificati primi in ben due categorie: Under 14 femminile e Under 17. Questi ultimi hanno anche avuto l’onore di concludere la tre giorni cestistica, all’interno di un gremito Palasport di Sansepolcro. “Nelle dodici edizioni precedenti avevamo vinto solo una volta”, scherza Cirignoni. “Quest’anno abbiamo addirittura raddoppiato e sono state due vittorie bellissime. L’Under 17 ha giocato alla grande e ha battuto una superpotenza come la Fortitudo Bologna, mentre le ragazze hanno vinto di un punto grazie a una rimonta conclusa all’ultimo secondo.”

“Un successo che per essere confermato ogni anno richiede sempre più impegno” dichiara il presidente della Dukes, Michele Allegrini. “Voglio sottolineare la presenza di ben ventiquattro arbitri, segno che la federazione comincia a prendere in seria considerazione questo torneo che con fatica abbiamo portato a questi livelli. Il Barbagli si espande ogni volta e purtroppo abbiamo dovuto anche dire di no a diverse società perché non avevamo abbastanza strutture a disposizione. Da domani sicuramente lavoreremo per avere ancora più capienza e portare nella nostra vallata ancora più persone che amano la pallacanestro.” 

Quando gli si chiede quale sia il ricordo migliore di questa edizione, Allegrini afferma: “La cosa più bella è sempre veder giocare i più piccoli. Era da tanto tempo che non vedevo i bambini giocare con tanta freschezza e voglia di vincere. Questo mi ha fatto emozionare.”

Marco Cirignoni sceglie invece la festa finale. “Vedere tutti questi bambini e bambine riempire il Palasport, scendere tutti insieme in campo e venire a prendere una coppa più o meno grande. Inoltre si sono iscritte anche squadre che poi hanno subito la recente alluvione in Romagna, ma che sono comunque volute venire. Per noi questa è stata una vittoria in più.”

“Ieri sera, parlando con Marco, gli ho chiesto ‘chi ce lo fa fare?’”, conclude Stefano Pennacchini. “Ma oggi, guardando il palazzetto pieno, mi sono ricordato che ce lo fa fare questo.”

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