Sansepolcro, il polittico di Niccolò di Segna verso il restauro

L’opera, ospitata in Duomo, è di proprietà del comune. L’assessore: “Progetto privato ma controlliamo in stretto contatto con la Soprintendenza”

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10 Luglio 2023
Polittico di Niccolò di Segna

Il Polittico della Resurrezione di Niccolò di Segna nel duomo di Sansepolcro

Il Polittico della Resurrezione, opera trecentesca di Niccolò di Segna che campeggia sopra l’altare maggiore del Duomo di Sansepolcro, potrebbe essere presto oggetto di un intervento di restauro. Se ne è parlato nella scorsa riunione del consiglio comunale in seguito ad un’interrogazione del gruppo PD-InComune illustrata in aula dalla capogruppo Chiara Andreini. La richiesta di chiarimenti, protocollata ad aprile ma arrivata in discussione solo pochi giorni fa, “nasceva da voci di paese”, ha detto Andreini, secondo le quali “sembrava quasi che tutta l’operazione sarebbe stata gestita da altri” e non dal comune, proprietario del Polittico. “Al di là delle collaborazioni con la parrocchia e con persone che la parrocchia conosce, che ben vengano, credo sia veramente importante che il boccino lo tenga in mano l’amministrazione comunale”, ha affermato l’esponente democratica.

Rispetto a quella che ha definito “un’opera di straordinario interesse”, l’assessore alla cultura Francesca Mercati ha replicato sottolineando in primo luogo l’“ottima collocazione” del dipinto: “per quanto fuori dalla custodia del comune, questa consente di rispondere al meglio alle necessità di pubbliche”, a partire dalla “fruibilità gratuita in orari consoni”, e trovandosi in un luogo di culto permette di tutelare anche le esigenze di quei cittadini “che sono anche fedeli”.

Nel merito del possibile intervento, Mercati ha detto che “l’amministrazione è stata interessata da parte della parrocchia circa un’intenzione di restauro, che all’occhio del profano può apparire utile, soprattutto riguardo all’illuminazione che consentirebbe sicuramente una fruizione migliore”.

“Il progetto – ha detto l’assessore – coinvolge esclusivamente il privato sia per quanto riguarda lo studio e l’esecuzione che la copertura economica, senza impiego di forze e soldi pubblici. La parrocchia agisce nella piena legittimità”, ha inoltre precisato, “sulla scorta dell’art. 31 del Codice della conservazione dei beni culturali che prevede la possibilità che gli interventi conservativi possano essere attuati su iniziativa anche dei detentori del bene, purché acquisiscano l’autorizzazione della proprietà”.

Mercati ha quindi dichiarato di trovarsi “in perfetto accordo con il consigliere Andreini quando dice con forza che va tenuto il boccino in mano. Non ho intenzione di soprassedere su questo aspetto”, ha detto, riferendo poi di aver “per prima cosa informato la Soprintendenza”, che ha avuto un incontro in comune a maggio con amministrazione e parrocchia. “La soprintendenza – ha detto l’assessore – ha risposto ai nostri interrogativi, che avevano un solido fondamento: per prima cosa richiederà uno studio dell’opera e dei bisogni di intervento, dopodiché si potrà procedere in base alle disponibilità, perché un altro aspetto su cui l’amministrazione si è incentrata sono le tempistiche. Più sono ingenti i lavori, infatti, e più si rischia che l’opera resti fuori da Sansepolcro tanto tempo, quindi – ha riepilogato Mercati – dovremo commisurare le necessità e fare gli interventi utili che hanno già una copertura e che possano dare delle garanzie sul ritorno dell’opera” in tempi ragionevoli.

“Sicuramente per quanto riguarda l’individuazione dei lavori, le tempistiche e la copertura economica abbiamo la tutela della Soprintendenza che è in stretto contatto con noi”, ha commentato ancora l’assessore.

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L’opera, ospitata in Duomo, è di proprietà del comune. L’assessore: “Progetto privato ma controlliamo in stretto contatto con la Soprintendenza”